Termina senza vinti e vincitori la sfida di sabato pomeriggio tra Salernitana e Bologna. I granata passano due volte in vantaggio con Pirola e Dia ma vengono puntualmente ripresi dallo scozzese Ferguson ed il greco Lykogiannis per il 2-2 finale (foto Us Salernitana). "Sono molto contento soprattutto di chi è entrato che ha dato il cambio di passo. - ha dichiarato a fine gara Paulo Sousa come ripreso da SalernitanaNews - Abbiamo giocato contro una squadra collaudata, con una grande idea di gioco. Con i cambi abbiamo dato intensità e qualità, abbiamo iniziato a spingere. Anche chi non era in campo incitava i compagni. Questo è lo spirito giusto. Non abbiamo vinto, ma ci siamo andati molto vicini. La qualità del Bologna ci ha messo in difficoltà. Tatticamente era una partita impegnativa. Loro non hanno creato molto ma ci hanno fatto abbassare. Abbiamo creato di più noi. Dobbiamo migliorare nella capacità di mantenere il possesso palla. E’ difficile cambiare comportamenti acquisiti da tempo. Dobbiamo saper occupare gli spazi, per progettare il gioco verso l’attacco ma senza perdere organizzazione. Stiamo lavorando, la strada è lunga ma c’è l’atteggiamento giusto e la qualità individuale. Sono soddisfatto della prestazione. Peccato, potevamo vincere ma siamo sulla strada giusta. Avevo detto che sarebbe servita una partita tatticamente impegnativa, devo fare i complimenti a Motta, il Bologna ha qualità, è squadra matura, crede nelle idee dell’allenatore che sta portando cose nuove nel calcio italiano e questo fa crescere anche noi allenatori. Il Bologna è difficile da affrontare, ha un buon palleggio, pressa di continuo, occupa bene il campo con grande mobilità, i loro centrocampisti ci hanno messo in difficoltà soprattutto nel primo tempo. Con i cambi siamo andati bene, faccio i complimenti ai subentrati che hanno portato intensità e qualità alla squadra. Poi avrete notato che anche chi è stato in panchina ha celebrato chi ha segnato, c’era voglia di vincere e questa mentalità mi piace molto. Con l’ingresso di Piatek abbiamo spinto, aumentando intensità e velocità sulla pressione e creato soprattutto sul corridoio laterale, dove avevamo più spazi. Oggi abbiamo fatto 14 tiri, abbiamo incrementato questo dato".
Il calendario non ha aiutato ultimamente: "Abbiamo avuto due giorni in meno per prepararla, la partita di Milano ci ha stancati, abbiamo sentito l’accumulo di fatica per il volume che avevamo dato anche nei precedenti allenamenti delle tre settimane prima. Contro una squadra che ci ha fatto correre abbiamo retto benissimo. Il Bologna ha fatto di tutto per vincere, stiamo lavorando per avere più controllo dei momenti con il pallone tra i piedi per sapere quando gli avversari hanno più capacità di palleggio e ci fanno abbassare, bisogna saper difendere e prendere fiato senza regalare nulla a loro. Dobbiamo tenere per più tempo il pallone tra i piedi. Con le qualità che abbiamo davanti possiamo fare veramente la differenza verso la salvezza. Sono io il responsabile di tutto: idee, pianificazione allenamenti e altro, cerco di chiedere ai ragazzi di pensare al noi e non all’io. Stiamo arrivando a un’intesa interna e con i tifosi che sono sempre straordinari, ci hanno dato più energia. È il lavoro che deve darci tranquillità e non i punti, il processo è questo per vincere partite fino alla salvezza, è il nostro grande obiettivo, le mie idee di calcio e tutto quello che cerco di inculcare porta sempre a cercare la vittoria contro chiunque. Siamo tutti valutati per i risultati, questa squadra aveva bisogno di tranquillità e ho dovuto prendere decisioni meno complesse per aiutare i ragazzi ad avere più fiducia. Mi piacere avere il controllo delle partite col palleggio, abbiamo le capacità per farlo. È difficile dare percentuali di crescita. L'arbitraggio? Io dopo le partite non faccio polemiche con gli arbitri. Durante la partita faccio il mio, penso ad aiutare i ragazzi a vincere: c’è il var e la valutazione degli arbitri, possono sbagliare anche loro e bisogna dare credibilità anche al loro lavoro". Il portoghese ha poi concluso: "È la prima volta che difendo così, è una zona mista ma non dipende dai giocatori a disposizione, anche se tutte le mie squadre si sono sempre difese a zona. I numeri sono buoni e i ragazzi hanno comunque fiducia. Andremo a rivedere gli episodi e rifletteremo se cambiare o no, alcuni giocatori si sono fatti anticipare negli spazi stretti, ci lavoreremo".
A parlare anche il difensore slovacco Norbert Gyomber: "C’è soddisfazione ma anche rammarico, abbiamo subito due goal senza farli tirare in porta e potevamo vincerla. Abbiamo avuto due disattenzioni e quello che resta è che abbiamo raccolto un altro punto, che è molto utile in questo ciclo di partite, siamo in striscia positiva e di questo siamo molto felici. Non molliamo mai, anche nell’occasione del mio salvataggio ci ho creduto fino alla fine. Ero sicuro di arrivare prima sul pallone, non mi sono buttato. E’ il mio mestiere, sono lì per quello, sono felice di mettermi a disposizione della squadra".
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