Sono i comuni della Costiera Amalfitana a piazzarsi ai primi posti della classifica relativa alla spesa per la raccolta dei rifiuti, con Amalfi 'maglia nera'. L’esempio virtuoso, dall’altra parte della provincia, è Buonabitacolo, nel Vallo di Diano. E nel salernitano non è detto che raggiungere una percentuale rilevante di raccolta differenziata corrisponda automaticamente a una riduzione del costo. Sono i particolari che saltano all’occhio nell’ultimo report diffuso da Openpolis in merito all’importanza del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti urbani per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. L’indagine è basata sui dati Ispra secondo cui la produzione nazionale di rifiuti urbani si attesta nel 2021 a 29,6 milioni di tonnellate, in aumento del 2,3% rispetto all’anno precedente, e che va di pari passo con la crescita dei numeri della raccolta differenziata: nel 2021 è stato raggiunto il 64% in media, un punto in più rispetto all’anno precedente. Attività di recupero, ritiro e smaltimento degli scarti gestite direttamente dai comuni, e qui emergono le differenze più sostanziali. A cominciare dalle zone in cui la spesa risulta più elevata, fino all’incidenza della percentuale di differenziata. Numeri alla mano, nella graduatoria dei soli comuni campani, due gradini su tre del podio sono occupati da centri della provincia di Salerno: dietro Capri, infatti, si posiziona Amalfi, con una spesa pro capite di 529,88 euro, e quasi appaiata è la vicina Positano, altro "gioiello" della Divina e meta ogni anno di tanti turisti, con 512,66 euro.
FONTE: La Città
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