Un Settebello infinito, sotto di cinque reti nel terzo tempo (12-7), mette la freccia nell'ultimo quarto (7-1) e sorpassa i Campioni d'Europa della Croazia vincendo 14-13 la terza partita su tre nel gruppo A della World Cup di Zagabria (foto Aniko Kovacs). Decisivo il goal della freccia azzurra Di Fulvio a 45" dal termine che tramortisce i croati e concede la rivincita azzurra a sei mesi dalla sfida persa nella Semifinale continentale, dove i padroni di casa a Spalato avevano prevalso 11-10 con un rigore contestatissimo nel finale. Stavolta la difesa vicecampione del Mondo concede troppe conclusioni comode ai biancorossi per tre quarti gara, ma poi si blinda nell'ultimo periodo e lancia un attacco atomico che porta nove giocatori a rete con Marziali, tripletta, miglior marcatore. Percorso netto finora con tre vittorie su tre e Superfinal di Los Angeles a portata di mano con ancora due match da giocare (Francia domenica alle 20.30 e Stati Uniti, peraltro già qualificati, martedì alle 18.30).
Croazia in formazione tipo con Duzevic al posto di Krapic rispetto a Spalato. Azzurri con l'esordiente Ferrero che prende il posto di Fondelli infortunato ad una mano ma recuperabile per i prossimi incontri. Alesiani spreca subito la prima controfuga e invece Bukic trasforma da post 1 la prima superiorità numerica. Renzuto Iodice ci prova due volte, Bruni sbaglia il primo extraman, e allora Basic insacca il raddoppio ancora con l'uomo in più dalla stessa mattonella precedente. Duzevic fa la voce grossa sotto le plance e mette lo 0-3, poi si sveglia l'Italia: Di Somma sbaglia il penalty (fallo su Bruni) ma Marziali e Renzuto Iodice sono chirurgici con l'uomo in più e in un amen il Settebello è a -1. A meno di un minuto però l'ex palermitano Basic trova l'alzo e tiro dai cinque metri e in diagonale fa 2-4. Alesiani commette fallo grave e Basic non si fa pregare ancora i n diagonale. Echenique si mette in proprio e trova la speldida soluzione dal perimetro però subito imitato da Fatovic che riporta i suoi sul +3 (3-6). L'Italia spinge con l'uomo in più, ci prova Renzuto ma Bijac è un leone per due volte. Il fenomeno croato però nulla può sul doppio fendente di Di Somma che fa 5-6 facendosi perdonare il rigore sbagliato. La partita vive sempre sul filo. Si segna solo in extraman: Lazic passa dopo un'azione prolungata, Marziali risponde da sotto deviando l'assist di Renzuto ma Marinic-Kragic ancora da fuori insacca la quinta superiorità su nove tentativi. Si gira 6-8 per i padroni di casa.
Si riparte con lo stesso trend: Renzuto dal centro devia ancora il meno uno in extraman, ma ancora l'ex Posillipo Marinic-Kragic si inventa l'uno due centrale con l'uomo in più che riportano i biancorossi sul +3. L'Italia esce dal match e i croati trovano altri due goal: il mancino del Brescia Kharkov in controfuga e il rigore per la quaterna di Marinic-Kragic (7-12). Escono per tre falli Di Somma e Ferrero. Invece di calare il sipario, gli azzurri si serrano le fila e con Condemi in uomo in più e Presciutti in controfuga in meno di un minuto riportano i compagni sul meno tre; Kharkov timbra la tredicesima superiorità esaltando le mille persone che supportano i barakuda. Sul 9-13, invece di chiudersi il match, si apre la sinfonia azzurra: Marziali dal centro è chirurgico e tiene vivi gli azzurri a sei minuti dal termine. I padroni di casa prendo terzo fallo con Bukic e le proteste di Tuckac portano al giallo per l'allenatore croato. Dolce capitalizza la decima superiorità numerica (11-13) e indebolisce le certezze dei padroni di casa che prendono il -1 da una conclusione special di Di Fulvio a due minuti dalla fine che piega le mani al pur bravo ed ex compagno recchelino Bijac. Non è finita: Bruni, fin qui in ombra, ripulisce dalla spazzatura un pallone che entra dolcemente in porta (13-13). A un minuto dal termine l'Italia è rientrata. Il pubblico vede i suoi in difficolta ed alza i decibel ma invece di gasare i propri giocatori accende ancora i fenomeni azzurri che, con Di Fulvio, trovano il terminale perfetto per una la soluzione personale che regala la storica vittoria che bissa quella con l'Ungheria di ieri. Lo stesso 2 azzurro esce per fallo grave ma l'ultima azione croata affoga nell'acqua insieme ai sogni dei campioni continentali.
"Questa partita ci insegna molto. - le prime parole al termine della battaglia da parte del ct Sandro Campagna - Non bisogna mollare mai, esser sempre concentrati perchè anche sotto di cinque reti con questo sistema arbitrale, il ritmo e la velocità di gioco si può rientrare. Un peccato perchè abbiamo subito qualche goal in inferiorità numerica evitabile, però sapevo che potevamo recuperarla. Poi abbiamo fatto quello che avevamo preparato e fare un parziale di 7-1 contro la Croazia e soprattutto in casa loro è da grande squadra. Ai giocatori ho detto che dovevano prendersi le loro responsabilità sia nei tiri che negli assist, si stavano appoggiando troppo al compagno. Ho fatto leva su questo tasto e mi hanno dato retta dimostrando personalità". MVP dell'incontro il centroboa dello Spandau Luca Marziali: "Eravamo sotto di cinque goal e poi ci siamo dati la scossa a vicenda. Ci siamo presi una parziale rivincita dopo Spalato, ma l'obiettivo è essere al top per i Mondiali di Fukuoka. Io ho fatto il lavoro sporco, cercando sempre di pensare al bene della squadra. Il percorso inizia ora e dobbiamo sempre migliorare ma queste partite fanno morale".
ITALIA-CROAZIA 14-13
ITALIA: Del Lungo, Di Fulvio 2, Alesiani, Marziali 3, Ferrero, Condemi 1, Renzuto 2, Echenique 1, Presciutti 1, Bruni 1, Di Somma 2, Dolce 1, Massaro. All.: Campagna
CROAZIA: Bijac, Buric, Fatovic 1, Duzevic 1, Lazic 1, Bukic 1, Biljaka, Zuvela, Marinic-Kragic 4, Vrlic, Basic 3, Kharkov 2, Popadic. All.: Tuckac
ARBITRI: Stavridis (Gre) e Miskovic (Mne)
NOTE: Parziali 2-4, 4-4, 1-4, 7-1. Superiorità numeriche: Italia 6/10 + 1 rigore fallito (da Di Somma a 5.30 nel primo tempo - parato), Croazia 9/15 + 1 rigore. Di Somma uscito per limite di falli a 4.06 del terzo tempo; Ferrero a 6.50 nel terzo tempo. Bukic (C) a 3.20 nel quarto tempo. Ammonito Tuckac (all. Croazia) a 3.30 nel quarto tempo. Spettatori 900 circa. In tribuna per l'Italia Damonte, Fondelli, Gianazza, Iocchi Gratta e Cannella.
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