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Pallanuoto, Valentina Cosentino illumina la Vis Nova: "Se si ha un sogno si lotta per realizzarlo, devo tanto alla mia famiglia e alla Sis"

09/03/2023

Il raggio di luce nella difficile prima parte di stagione della Roma Vis Nova nel girone Sud del campionato di A2 femminile è rappresentato senza ombra di dubbio dalle prestazioni e dal rendimento costante di Valentina Cosentino, una delle new entry nel gruppo guidato da Pierpaolo Carapella ed altro elemento proveniente dal blocco Sis Roma. Le leonesse, domenica pomeriggio impegnate al c.s "Santa Maria" con la corazzata Vela Ancona, lavorano per prepararsi al meglio agli scontri diretti in ottica salvezza. A delineare il quadro in casa capitolina è proprio l'ex giallorossa: "Sicuramente tutte noi stiamo lavorando e cerchiamo di migliorarci giorno per giorno, purtroppo non siamo partite come volevamo, siamo giovani e abbiamo davanti a noi un campionato di Serie A2, non è così semplice come si crede. - esordisce ai nostri microfoni - Sono arrivata a testa bassa, sapendo i miei limiti e cercando di prendermi qualsiasi cosa da mettere nel mio bagaglio personale. L'unica responsabilità che sento in più rispetto a tutte le altre è sicuramente il non deludere e cercare di dare una mano sia alle ragazze che all'allenatore, so che loro hanno bisogno di me come io ho bisogno di loro. Ciò che voglio insegnare a loro è quello di andarsi a prendere quei piccoli pezzetti che ti portano a comporre il puzzle, ma questo si può fare soltanto lottando e cercare di arrivare dove gli altri non arrivano".

L'avventura con il sodalizio di patron Ferraro è iniziata da qualche mese ma sono ancora freschissimi i ricordi e soprattutto i legami con il club che l'ha accolta e fatta crescere in tutti questi anni, la Sis Roma: "Il passaggio dalla Sis è stato un passo che non pensavo mai di fare, avevo il costante pensiero di rimettermi in discussione, avevo voglia di vivermi una nuova esperienza, ed eccomi qui. Ad oggi vorrei ringraziare i trascorsi anni da giallorossa, venivo da squadre minori rispetto alla squadra maggiore come la Sis e sapevo che dovevo mettermi in gioco, per dimostrare a me stessa e tutti i tecnici che lavoravano per un solo ed unico obiettivo che avevo scelto loro per migliorarmi e per dare una mano alla squadra. Sicuramente la società del presidente Giustolisi mi ha dato tanto, ero partita con un bagaglio totalmente vuoto e ho cercato di prendermi il più possibile, ringrazio Marco Capanna. allenatore della prima squadra, per aver creduto in me più di quanto faccia io, per avermi insegnato che sia nella vita che nello sport se si ha un sogno si deve lottare per esso, vietato arrendersi e se un giorno realizzerai quest'ultimo dovrai subito ripartire per ambire ad uno più alto. Inoltre, ringrazio Steven Luotto, ormai come se fosse un fratello maggiore, è sempre stato presente sia nei momenti positivi che negativi. Non potevo non menzionare il mio papà, la mia mamma e la mia sorellina Alessia Cosentino, a loro devo tutto, hanno creduto in me, e mi hanno dato sempre la forza di lottare per ciò che desideravo e ciò che tuttora desidero. Ho avuto la fortuna di affrontare la maggior parte del mio percorso con la mia sorellina, condividere tutto ciò con lei è stato emozionante e di aiuto, penso che se non ci fosse stata lei a quest'ora non mi ritroverei a parlare di Pallanuoto. Mi ero ripromessa di iniziare nuove esperienze e ho cercato di cogliere quest'opportunità al meglio, di questo devo ringraziare Pierpaolo Carapella per avermi accolta a braccia aperte nella sua squadra".

Tra le note liete di questa stagione rispetto alle precedenti due la regolarità di allenamenti e partite senza dover far fronte a impedimenti e paure legate alle restrizioni anti Covid: "Il periodo di stop è quello che ha destabilizzato un po' tutti, specialmente noi sportivi che da un giorno all'altro ci siamo trovati senza lottare per un nostro personale/comune obiettivo. - evidenzia l'attaccante classe 2003 - Parlando della mia squadra nessuna di noi poteva sapere la data esatta per il rientro in acqua ma posso assicurare che eravamo pronte e con tanta voglia di rifarci. Abbiamo passato le settimane facendo videoconferenze sia a livello tattico che pratico, cercando di mantenere la stessa voglia e assicurandosi di non lasciare mai nessuna di noi indietro. A livello personale posso dire che non è stato il miglior periodo della mia vita, le varie mancanze si facevano sentire partendo dal cloro sulla pelle, alle ore di nuoto, al campo e sopratutto alle mie compagne di squadra, mi aggrappavo alla speranza perché era l'unica che mi manteneva lucida, sapevo che prima o poi saremmo ritornati nei luoghi che fino ad allora ci facevano star bene. Per quanto riguarda l'obbligo del tampone prima e del vaccino poi per gli atleti sono stata favorevole, se in quel momento era l'unica soluzione per poter ricominciare allora perchè non farlo. Quest'anno abbiamo iniziato senza tutti questi obblighi e a dir la verità forse possiamo avere la tranquillità che non avevamo prima, sopratutto quando si tratta di giocare, purtroppo però tutto questo ha portato ad avere un numero ridotto di squadre e per il mondo della Pallanuoto, secondo me, non è una cosa positiva".

Come per tante altre atlete, una passione nata stando in acqua con il richiamo del pallone che prevale su quello delle corsie: "Le mie prime bracciate in acqua le ho fatte ad Anguillara Sabazia, un piccolo paesino che affaccia sul lago di Bracciano. Ho iniziato principalmente facendo gare di nuoto, ero già consapevole del fatto che forse non era lo sport adatto a me. La competizione singola non mi ha mai fatto suscitare quell'interesse e quella voglia di lottare per qualcosa fino a quando il mio ex allenatore Manuel Bombelli ha fatto si che quell'acqua diventasse un gioco, mi ha fatto entrare nella squadra, tante ragazze che si allenavano per un obiettivo comune ed è proprio in quel momento che mi sono appassionata alla Pallanuoto. Tuttora, penso che far parte di una squadra è un qualcosa di speciale, è un piccolo dono da maneggiare con cura, molte compagne che incontrerai li, saranno compagne per la vita".

E così è stato per lei e lo è ancora oggi, forte di tante avventure ed esperienze vissute insieme a legami indissolubili dentro e fuori dall'acqua: "I ricordi sportivi ne sono tanti e ognuno mi ha dato emozioni completamente diverse, ma è uno quello più particolare al quale sono legata, la prima finale Scudetto giovanile Under 20, Sis Roma-L'Ekipe Orizzonte, purtroppo persa e ci ha lasciate un po' con l’amaro in bocca ma con tanta voglia di ricominciare da dove eravamo arrivate. - rammenta la calottina numero 3 - Mille emozioni che non si possono spiegare a parole ma si possono solo che vivere. Non rimpiango nulla rifarei tutto ciò che ho fatto fino ad ora, tutti sacrifici, pianti e i mille sorrisi. Non potevo non menzionare la compagna di squadra che mi ha lasciata più il segno e che tuttora lotta affianco a me, Aurora Bianchi, più di una semplice compagna, ci siamo sempre promesse una cosa: "se crolli tu, crollo io, giusto?", ad oggi è ancora così, siamo legate dentro e abbiamo quella complicità difficile da trovare".

Lo sguardo volge poi al futuro prossimo: "I miei sogni e miei obiettivi personali preferisco tenerli per me, credo fortemente ad essi - conclude Valentina - e so per certo che a parole non si possono realizzare". Spalle forti e testa alta, Valentina Cosentino è pronta a continuare ad illuminare la retta via verso la salvezza della Roma Vis Nova e a far parlare i fatti e non le parole. 

Davide Maddaluno - Sport - - Vai alla Home

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