"Ucciso perché contrastava la crminalità organizzata". E' l'accusa che viene lanciata da Dario Vassallo fratello del sindaco Angelo ucciso il 5 settembre 2010. I responsabili di quell'efferato omicidio avvenuto nella sua Pollica però non sono mai stati assicurati alla giustizia e ora arriva anche la relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie che spiega come "ci sia una responsabilità malavitosa, delinquenziale, camorristica e una responsabilità politica", sottolinea Dario Vassallo. Infatti il fratello del sindaco-pescatore leggendo le carte della Commissione afferma: "Angelo Vassallo aveva scoperto e contrastato il traffico di droga nel porto di Acciaroli, che era utilizzato come approdo della droga da smerciare nel territorio del Cilento e oltre". Dario che insieme all'altro fratello Massimo, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione intitolata al sindaco-pescatore, concludono: "Ormai è chiaro a tutti che alcuni uomini delle istituzioni quella notte e i giorni a seguire hanno messo in atto un'azione di depistaggio. Il reato di depistaggio è regolato dall'articolo 375 del Codice Penale e prevede dai 3 agli 8 anni di reclusione. Speriamo che non si arrivi al ridicolo e, si parli di prescrizione di questo reato, perché se è stato commesso da uomini dello Stato, è infamante".
FONTE: La Città
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