Sempre più spesso si vedono in giro persone che accumulano cose, oggetti come se fossero un'ancora di salvezza verso un passato che è stato, o una possibile strada verso il futuro, un futuro che si spera migliore; mania sempre più diffusa sindrome dell’accumulo compulsivo...e se invece di accumulare oggetti, si accumulassero parole, e meglio ancora, le parole di un grande drammaturgo, parole che sono diventate letteratura, e perché no, anche leggenda? Se gli esuli della società di oggi accumulassero questo sapere, per cercare nel passato un futuro migliore? La Compagnia dell'Arte porta in scena uno spettacolo in cui cinque anime sono legate da un unico destino: trovare la salvezza. Salvezza che forse solo le parole possono dare. ”Il viaggio universale dei corpi, sempre più umanamente profughi, in questa società di anime di ogni tempo”. Un viaggio nell'universo "eduardiano" quello intessuto dal regista Antonello Ronga che, ancora una volta rielabora un testo facendolo proprio, dando vita cosi ad uno spettacolo unico nel suo genere.
In scena: Valentina Tortora, Mauro Collina, Teresa Di Florio, Fortuna Capasso e Vincenzo Triggiano
A trentasetteanni dalla scomparsa del grande autore, le sue parole prendono vita in forma nuova, ancorate al futuro, scardinate dalla tradizione, e proiettate, verso un teatro che ascolta le parole di tutti.
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