Tra le note liete nel graduale percorso di crescita della Pretuziana dopo un avvio di stagione non facile c'è sicuramente il pieno recupero di Sara Scifoni, una delle new entry estive del club abruzzese. Globetrotter della Pallanuoto viste le esperienze maturate in varie realtà e città, la giovane centroboa è pronta a dare il suo prezioso contributo nella scalata alla salvezza del Sette allenato da Giuseppe Cannata dopo l'ottimo campionato alle soglie dei play-off disputato con l'Aquatica. "La chiamata a Pescara devo dire mi ha fatto piacere. - esordisce ai nostri microfoni ripercorrendo le tappe salienti del suo percorso sportivo - Questa città, anch'essa con una notevole tradizione pallanuotistica, ospita uno dei tempi di questo sport quali le piscine delle "Naiadi". Ho iniziato alla Coser nelle giovanili fino a esordire, a 16 anni, nel campionato di A2. Successivamente il trasferimento a Brescia e Torino per arrivare quest'anno in Abruzzo. I due anni a Brescia purtroppo sono stati pesantemente segnati dalla pandemia. In un luogo tra i più colpiti d'Italia. Chiusa in casa, con il suono continuo delle ambulanze. Un po' di luce con l'arrivo dei tamponi e soprattutto dei vaccini. Sono ripresi via via gli allenamenti e le partite, inizialmente in quei mini campionati. Poi Torino, una buona parentesi per continuare ad accumulare esperienza".
L'assenza di protocolli e vincoli legati alla pandemia è sicuramente il leit motiv che ha caratterizzato l'inizio del torneo dopo due anni ricchi di incertezze, rinvii e preoccupazioni. Ma la crisi continua ad attanagliare il mondo delle discipline meno tutelate ai piani alti come la Pallanuoto: "Quest'anno, senza tralasciare, le opportune precauzioni, siamo in una condizione molto più tranquilla rispetto al Covid. È tornato il pubblico e la situazione sembra normalizzarsi sempre più. Un altro mattone purtroppo è caduto sul nostro sport: la crisi energetica. Molte società si sono sciolte ed altre si sono fortemente ridimensionate. A farne le spese in particolare la Pallanuito femminile. Campionati con poche squadre e scarsi vivai giovanili che possano alimentare questo settore. Poche risorse dalle società, dagli sponsor che non permettono lo sviluppo di questa disciplina, relegando il tutto a poche realtà, lasciando tutto il resto ad arrancare. Non è un mio compito ma insistere sulle scuole di Pallanuoto, movimenti giovanili, propaganda nelle scuole può essere una soluzione. Penso sia fondamentale la visibilità a livello mediatico, per far conoscere le giocatrici e i loro talenti, così da non rimanere nell'ombra".
Una passione nata per cultura e tradizione e sviluppatasi all'insegna della voglia di mettersi in discussione e sfidare se stessa ed i suoi impegni: "La passione per questo sport nasce da bambina. - ricorda la calottina numero 8 biancazzurra - Ho iniziato a nuotare molto presto e in un posto come Civitavecchia non puoi non imbatterti nella Pallanuoto. Un luogo tra i più ricchi di tradizione e amore per questa disciplina. Continuare poi è facile. La Pallanuoto non ti lascia più. Per quanto riguarda il mio percorso, quando ho deciso di fare esperienza in altre squadre, ho dovuto organizzare anche l'Università, scegliendo quella telematica". Passione e sacrifici viaggiano di pari passo con zaino e cuffia: "Con il tempo ho imparato a conciliare: studio, lavoro e sport. ammetto che soprattutto all'inizio non è stato semplice ma quando c’è la passione, con dedizione e impegno si riesce ad affrontare tutto. Al momento sono più focalizzata nello sport e nello studio, con l'obiettivo di laurearmi ad aprile. In tre anni per la Pallanuoto ho cambiato 3 città, questo significa ricominciare ogni volta da zero, ma la cosa importante è avere degli obiettivi, affrontare gli imprevisti e gli impegni uno alla volta e vivere appieno ogni esperienza come un'opportunità unica e indimenticabile".
Nonostante la giovanissima età, è sempre stata per le più piccole un punto di riferimento, sicuramente anche per la maturità con cui ha affrontato le varie esperienze fuori casa. Tanti anche le amicizie cementate al di là della vasca: "In squadra ho sempre avuto un bel rapporto con le più giovani. Mi piace quando posso dare il mio apporto e vedere di essere seguita. Mi chiedi se c'è qualcosa che rifarei o non rifarei? Penso che l'esperienza passa attraverso tanti momenti agonistici e non. Devo dire che rifarei tutto. Cancellerei sicuramente il periodo della pandemia ma questo non è dipeso da nessuno di noi. La compagna di squadra con cui mi sono trovata di più? Ce ne sono diverse. Mi piace ricordare Julia Usanza con cui ho giocato a Brescia. Una giovanissima e cara ragazza che mi ha colpito fin da subito a livello agonistico".
L'attenzione volge poi al futuro prossimo con l'intento principale di trascinare alla salvezza la Pretuziana: "Sicuramente come obiettivo principale c’è quello di migliorare e crescere come atleta - conclude Sara - puntando a livelli sempre maggiori". Cambiando l'ordine delle squadre il risultato non cambia: Sara Scifoni è pronta a lasciare impressa la sua impronta umana e tecnica e spiccare il volo per piani sempre più alti sportivi e professionali.
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