La veglia funebre di 24 ore si è conclusa in tarda mattinata, il Brasile ha potuto salutare per un'ultima volta il suo eroe Pelé mentre oggi tocca ai familiari piangerlo nel funerale che si svolgerà con rito privato e a cui parteciperanno anche alcune leggende della nazionale verdeoro come Jairzinho, Rivelino e Gerson. La salma di O Rei, accompagnata da una folla stimata in 200.000 persone, verso le 14 è partita dallo stadio Urbano Caldeira (ma chiamato da tutti Vila Belmiro), per passare in processione accanto alla spiaggia di Santos, poi sotto la casa di mamma Celeste Arantes e infine dirigersi al Memorial Necropole Ecumenica, dove Pelé sarà sepolto. Al termine del lungo corteo che ha attraversato le strade di Santos, il feretro di Pelé, trasportato su di un camion dei pompieri lungo tutto il tragitto, e accompagnato da decine di migliaia di persone, è giunto al cimitero Memorial Necropole Ecumenica, mentre comincia a piovere sulla città. Ora il campione sarà sepolto con una cerimonia privata, come chiesto dai familiari. Verso le 16 il corteo funebre con la salma di Pelé, che è stata issata su un camion dei pompieri, è passato davanti alla casa della madre dell'ex calciatore, Celeste, che ha 100 anni. L'anziana non ha partecipato alla veglia a causa delle sue condizioni di salute. Neymar non ha partecipato ai funerali ma ha inviato una corona di fiori con un messaggio speciale per Pelé. Tra gli ultimi a partecipare alla veglia funebre, il neo eletto Luiz Inacio Lula da Silva. Il presidente del Brasile, che si è insediato il primo gennaio, è giunto a Santos in elicottero e si è recato sul campo di calcio del Santos per dare l'addio al campione, il cui feretro è stato posto nel cerchio di centrocampo. Era stata la stessa leggenda brasiliana, scomparsa lo scorso 29 dicembre a 82 anni, a scegliere il Memorial Necropole Ecumenica: "Mi piace la struttura, com'è organizzata e com'è pulita. Un luogo che trasmette pace e tranquillità spirituale, le persone in visita non si sentono depresse, non sembra neppure un cimitero". Pelé aveva chiesto anche di far svolgere la veglia funebre a Vila Belmiro.
Dopo Diego se ne va un'altra leggenda: il calcio piange O Rei Pelé, l'unico giocatore ad avere vinto tre campionati del mondo per nazioni. Fosse solo questo il record del numero dieci per eccellenza (almeno fino a quando Maradona non si è affacciato sulla soglia del pallone mondiale)... Per anni si è discusso su chi sia stato il più grande e la risposta non ci sarà mai. Più completo il brasiliano (ambidestro, potente fisicamente, capace di segnare gol di testa impossibili, come quello nella finale del 1970 all'Italia), più decisivo l'argentino (in grado di trascinare squadre non irresistibili verso le vette più alte e pronto a mettersi in gioco nel calcio europeo). Allora limitiamoci ai numeri. Detto delle tre coppe del mondo (1958, 1962 e 1970, con il 1966 gettato via per le botte prese da bulgari e portoghesi), ha giocato in sole due squadre di club: Santos e Cosmos New York, nella fase finale della sua carriera. Pelé ha conquistato: 10 campionati dello stato di San Paolo, quattro Tornei Rio-San Paolo, 6 campionati brasiliani, cinque consecutive Taça Brasil, due edizioni della Copa Libertadores, altrettante della Coppa Intercontinentale, la prima edizione (su due disputate) della Supercoppa dei Campioni Intercontinentali e un Campionato NASL con i New York Cosmos negli Usa. La sua rete realizzata alla Svezia nella finale del 1958 è il più grande goal nella storia delle finali della Coppa del Mondo FIFA. Detiene il record di reti realizzate in carriera, 1281 in 1363 partite, mentre in gare ufficiali ha messo a segno 757 reti in 816 incontri con una media realizzativa pari a 0,93 gol a gara. Fa parte della National Soccer Hall of Fame ed è stato inserito dal settimanale statunitense Time nel "TIME 100 Heroes & Icons" del XX secolo. È stato dichiarato "Tesoro nazionale" e "Patrimonio storico-sportivo dell'umanità". E' il Calciatore del Secolo per la FIFA, per il Comitato Olimpico Internazionale e per l'International Federation of Football History & Statistics (IFFHS) e Pallone d'oro FIFA del secolo, ha poi ricevuto il Pallone d'oro FIFA onorario. Comunque la si veda, insomma, l'insieme delle straordinarie doti tecniche e del numero di riconoscimenti di squadra e individuali lo collocano sul gradino più alto dei calciatori di tutti i tempi (probabilmente in coabitazione...) e sul podio degli sportivi della storia.
FONTE: Sportmediaset
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