Un pugno in pieno volto sferrato da un conoscente di un suo assistito che pretendeva di decidere la strategia difensiva. È la disavventura accaduta al noto penalista salernitano Antonio Calabrese che proprio sabato scorso aveva ricevuto la toga d’oro per i cinquant’anni di professione. Un avvocato di grido del foro salernitano e non solo, tant’è che sabato gli è stata affidata la relazione sulle eccellenze dell’avvocatura salernitana. «Avevo accettato, come non sono solito fare, una difesa d’ufficio. - ha affermato ieri sera Calabrese all’uscita dall'ospedale - Si è presentata da me la madre del mio assistito, recentemente arrestato in un blitz per droga. Assieme alla signora c’era una persona a me altrettanto sconosciuta, suo accompagnatore ». Dopo una prima illustrazione del caso da affrontare, relativo ad un 22enne di Battipaglia arrestato dagli agenti del locale commissariato di polizia per una vicenda legata agli stupefacenti, all’interno dello studio legale di piazza della Concordia a Salerno è avvenuta l’aggressione al penalista. «L'accompagnatore della signora, intorno alle 12.30 - ha ricordato l’avvocato Calabrese -, con fare burbero e imperativo, mi diceva come dovevo organizzare la difesa del mio assistito. Nel momento in cui ho rappresentato che in cinquant’anni di professione avevo sempre deciso io quale fosse la strategia difensiva, come qualsiasi avvocato deve fare, e che non accettavo imposizioni sulla mia condotta professionale, l’uomo che accompagnava la signora mi ha sferrato un pugno in pieno volto. Sono riuscito ad allontanarlo grazie all’intervento delle altre persone nello studio e poi sono andato in ospedale per essere visitato».
Un’altra disavventura anche all’ospedale "Ruggi" dove il penalista ha dovuto attendere lungamente per essere visitato, come del resto accade da mesi a tanti salernitani. «Dopo cinquant’anni di carriera sarò costretto ad aprire le porte del mio studio solo alle persone che conosco, onde evitare altre aggressioni da parte di sconosciuti. Non farò più difese di ufficio». I sanitari del "Ruggi" hanno diagnosticato all’avvocato Calabrese una tumefazione all’occhio destro giudicata guaribile in sette giorni, dopo averlo fatto sottoposto ad una Tac. Sulla vicenda è stata aperta un’indagine da parte della polizia e sono in corso le verifiche dell’eventuale presenza di telecamere che abbiano potuto registrare quanto meno l’ingresso dell’aggressore all’interno dello studio legale. Netta la presa di posizione del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Salerno in difesa di Antonio Calabrese. «Un episodio intollerabile: siamo schierati a difesa del collega aggredito e ci costituiremo parte civile a fianco dell’avvocato», ha affermato il presidente Silverio Sica. Molti gli attestati di solidarietà che stanno giungendo in queste ore al 77enne penalista salernitano protagonista di questa disavventura che, come ha ricordato il presidente Sica, è uno dei decani e capiscuola degli avvocati salernitani.
FONTE: La Città
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