Nel mentre la squadra prepara la trasferta sul campo della Lazio, in casa Salernitana si continua a parlare senza sosta di Franck Ribery. "Sabato a Salerno abbiamo salutato commossi la chiusura di una carriera straordinaria e leggendaria quella di Frank Ribery, un campione in campo e fuori. - ha ricordato il presidente Danilo Iervolino - Siamo felici ed orgogliosi di averlo avuto come giocatore ed ancor di più di vederlo ancora con noi nelle vesti di manager. La vittoria la dedichiamo a lui, immenso interprete di questo sport meraviglioso. Avanti tutta Salernitana".
A rivivere i momenti di sabato è lo stesso asso francese: "Ho pianto tanto con la squadra e la società, è stata una settimana bella. Il calcio mi ha dato tutto, nella mia vita ho conosciuto tante persone e vinto tanto. Ho anche pianto e vissuto momenti non semplici, ma è stata una storia incredibile durata ventidue anni. Ho fatto tanti sacrifici e lavorato tanto per giocare sempre al top. È stato bello, ma adesso è arrivato il momento di lasciare il calcio. Peccato, non ero pronto. Società ed allenatore mi hanno aiutato subito, Nicola mi ha fatto una proposta importante. Ho iniziato a lavorare con lo staff e gli sono stato vicino aiutandoli in campo. Che allenatore sarò? Tutti hanno la loro mentalità e profilo, ancora è presto per parlare di che allenatore sarò. Mi piacerebbe farlo per stare vicino ai giocatori come ho fatto per tanti anni. L’ho fatto anche qui in questo anno e mezzo. Io voglio bene a tutti nello spogliatoio, quando vedo tutti col sorriso per me è importante. Mi piacerebbe rimanere in Italia: sono qui da tre anni, amo il Paese e si mangia anche molto bene. - ha aggiunto Ribery come ripreso da SalernitanaNews - Non ho rimpianti, sono fiero della mia carriera e di quello che ho dato in campo ed al calcio. In conclusione, dico che nel 2013 avessi preso il Pallone d’Oro sarebbe stata una soddisfazione personale ma il calcio è così. Ora smetto ma tutti si ricorderanno di Franck Ribery e questo per me è importante, significa aver fatto la storia. È stata una giornata particolare per me, devo ringraziare tutti, dal presidente ai tifosi perché questo è un momento che non potrò mai dimenticare. Ora inizia un’altra vita, ma il messaggio che voglio mandare alla squadra è che posso aiutarli. Sono fiero dei ragazzi, li ho visti alla grande in settimana, c’è stato entusiasmo. Sono contento per la partita con lo Spezia, soprattutto nel secondo tempo la squadra ha dato tanto. Allenatore? Mi piacerebbe, ma c’è ancora tempo. Il calcio mi ha dato tutto, sempre. Sono cresciuto per strada e non ho mai dimenticato le mie origini. Voglio fare capire ai ragazzi che siamo fortunati a vivere di calcio. Mi fa male pensare di non potermi allenare sempre, ma sono contento di poter trasmettere la mia esperienza. Ho vissuto una bella carriera, ho vinto tanto, mi vedo tra i primi 5 più forti di sempre".
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