Fuga dal rione Pescara, i pusher lasciano le piazze dello spaccio. «Alcuni spacciatori si sono trasferiti in altri quartieri, altri invece hanno cambiato città. Altri ancora hanno fatto cambio casa con i genitori. Si sono allontanati dal rione (Pescara) per evitare agguati o altri problemi. Al momento il quartiere è militarizzato. Da venti giorni non si spaccia, ci sono controlli continui». E ovviamente non si spara. Anche se pistole in dotazione ai pusher non ne sono state trovate. Il primo punto finito sotto la lente degli investigatori è il parco giochi. Abbandonato da diversi anni, lo slargo che doveva portare al riscatto del quartiere è naufragato tra una serie di progetti fumosi. Il parco è aperto, le erbacce sono presenti un po’ ovunque. Gli spogliatoi sono il punto di spaccio (presunto). Le porte sono aperte, i pusher andavano a nozze prima delle sparatorie. Ci sono poi i giardini e gli slarghi del quartiere dove le famiglie si dividevano gli affari, prima che iniziassero i contrasti. La famiglia egemone ha chiesto agli altri spacciatori di pagare il pizzo sulla vendita di droga.
FONTE: La Città
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