Un viaggio per staccare la spina dalla routine quotidiana e concedersi qualche meritato giorno di riposo e divertimento che per poco non finiva più male di quanto è accaduto. E' quanto accaduto alla giovane pallanuotista, capitano della 2001 Padova fresca di salvezza ai play-out in A2 femminile, Ambra Morelli, prodotto del vivaio del Plebiscito Padova. Una notte da incubo quella vissuta dal centroboa biancoscudato con la sua comitiva al rientro da una serata sulla playa valenciana. Riportiamo di seguito integralmente la sua denuncia che ha spopolato in questi giorni sui social:
"Mercoledì 10 agosto, 4 a.m. Eravamo uscite da poco dalla discoteca Marina Beach che chiudeva alle 3.30. Stavamo facendo due chiacchere con un gruppo di ragazzi mentre cercavamo di chiamare un taxi per tornare a casa. Vola una scarpa da un altro gruppo di ragazzi e atterra vicino a noi, in totale tranquillità prendo la scarpa e ridendo faccio per riportargliela. Un ragazzo arriva e me la strappa via di mano con violenza e inizia ad insultarmi. Una mia amica allora arriva in mio soccorso e dice al ragazzo di andarsene, ovviamente un po' innervosita ma sempre a debita distanza. Questo individuo allora le tira un calcio forte sugli stinchi e comincia a sputarci addosso, non una ma ripetute volte con ovviamente insulti irripetibili annessi. A quel punto come si consiglia ad ogni donna vittima di violenza cerchiamo di far valere la nostra voce e facendoci forza l'un l'altra abbiamo spinto il ragazzo che per ovvi motivi non ha minimamente subito il colpo. Le nostre amiche sono arrivate a cercare di tranquillizzarci e cercando di mandare via il tizio che continuava a sputarci pure da lontano. Nessuno dei presenti (erano ancora molti intorno visto che la discoteca aveva chiuso da poco) è intervenuto e poi abbiamo capito perchè. Quando è arrivata la polizia nazionale spagnola l'unica cosa che ha saputo fare è lasciar andare il ragazzo e spingerci con forza a terra nella sabbia. La mia amica di schiena, io avevo la faccia nella sabbia. Non ho visto molto in quel momento, sentivo solo forti colpi su tutta la parte superiore del corpo. Mi hanno raccontato però che gli agenti hanno tirato fuori anche il manganello. La mia amica penso che abbia perso i sensi e quando ci hanno rialzate ci volevano dividere, hanno separato le nostre mani incrociate con un forte colpo e hanno cominciato a minacciarci che ci avrebbero portate via con le manette. In tutto ciò noi abbiamo sempre tenuto le braccia alte, chiedendo aiuto e dicendo che ci avevano picchiate e importunate. C'era un agente donna a cui ci siamo appellate e che ci ha trattato peggio degli uomini. Eravamo spaventate, incazzate, deluse, sole e umiliate: chi avrebbe dovuto tutelarci erano invece coloro che ci stavano aggredendo senza motivo, siamo riuscite a sfuggire da questa situazione non abbiamo ancora ben capito come, dopo che hanno visto il mio documento. Un sacco di ragazzi ci hanno inseguito per calmarci e raccontarci che in Spagna queste cose succedono, succedono ogni giorno, succede anche di peggio e non può essere così, ma i loro volti atterriti e rassegnati ci hanno lasciato poche speranze per il futuro. Allora state attenti se andate in Spagna a tenere sempre un profilo basso e a farvi i c...i vostri in ogni circostanza, non è giusto e fa incazzare perchè noi eravamo le vittime e a noi spettava aiuto, ma tanto che questo mondo è una merda lo sapevamo già. Nota di merito all'Ospedale spagnolo, non smetteva di uscirmi sangue dal naso e avevo un dolore terribile al petto, e ci hanno accolte, capite e visitate subito e con la massima discrezione e gentilezza. Stiamo bene, un po' scosse, incazzate e con un paio di costole incrinate".
Le ragazze hanno poi fatto tranquillamente ritorno in Italia per riabbracciare le rispettive famiglie con tanta voglia di mettere, per quanto possibile, una pietra sopra alla triste vicenda, lanciando un monito a tante coetanee. Per Ambra, ora, ciò che più conta è tornare alla vita di sempre tra Università e Pallanuoto (senza dimenticare l'amore per gli animali) così come per le sue amiche e i rispettivi impegni e obiettivi.
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