Si è conclusa lo scorso 10 luglio la lunghissima stagione dell'A2 femminile, culminata con le promozioni in massima serie di Rapallo e RN Bologna al cospetto di Napoli Nuoto e Brizz e le retrocessioni dirette di Promogest e Tolentino cui si sono aggiunte quelle dopo i play-out di Volturno ed NGM Firenze. A poco più di due settimane dall'ultimo sprint, riviviamo la post season attraverso la Top 7 dei play-off ed il premio di miglior giocatrice dei succitati play-out che hanno visto il raggiungimento della salvezza da parte di 2001 Padova e Roma Vis Nova.
A2 FEMMINILE, TOP 7 PLAY-OFF
Serena CASO (Rapallo)/Olimpia SESENA (RN Bologna): La giovanissima originaria della Costiera Amalfitana con personalità da vendere ed innato talento mette la ciliegina sulla torta ad una stagione da incorniciare con due prestazioni superlative nella finalissima, mandando in tilt a suon di parate le cecchine napoletane, dopo aver già chiuso la porta nei momenti decisivi nella precedente sfida con il Cosenza. La giovanissima azzurrina delle felsinee ha trovato una continuità di rendimento importante che le ha consentito di accrescere ulteriormente il proprio bagaglio di esperienza, dimostrando di avere la stoffa per raggiungere livelli sempre più alti. Corona anche lei un'annata da ricordare con tre partitone nell'atto conclusivo con la Brizz, aperto da 3 rigori parati e concluso con prodigi in serie per smontare l'ultimo tentativo di rimonta siciliano. Insuperabili.
Martina VERDUCCI (RN Bologna): L'esperienza al servizio della squadra. Insieme alla compagna di mille battaglie Martina Budassi fa da perfetto collante tra lo staff tecnico e lo spogliatoio, dimostrandosi pedina fondamentale dal punto di vista umano prima ancora che sportivo. In acqua è una sentenza, che sia dal perimetro o dai 5 metri il risultato non cambia ed i portieri avversari rassegnati a raccogliere il pallone in fondo al sacco. In finale ci mette quel quid in più determinante nei successi di gara 1 e gara 3. Essenziale.
Ursula GITTO (Rapallo): Insieme a capitan Fiore e Pisacane è l'unica "grande" di un gruppo di giovanissime smaniose di fare grandi cose insieme, impresicindibile anello di congiunzione tra la vecchia squadra e quella sviluppatasi dopo la fusione con la Venere Azzurra. Lei ci mette tutta la sua esperienza per far funzionare al meglio i meccanismi di una macchina ormai collaudata e va praticamente a segno dalla prima all'ultima partita in stile Di Fulvio, prendendosi il titolo di Miss Penalty per la precisione certosina con cui trasforma puntualmente i tiri dai 5 metri. Inizia i play-off con un fastidioso infortunio al dito, stoicamente supera l'esame Cosenza poi si prende la scena tramortendo il Napoli Nuoto. Trascinatrice.
Francesca SAPIENZA (Brizz): Un moto perpetuo, le sue bracciate sono ossigeno puro per la squadra di Zilleri ed è sempre lei a togliere le castagne dal fuoco con reti inventate dal nulla e costruite con abilità tecniche e natatorie impressionanti. In vasca è ovunque, non facendo mai mancare il supporto alle compagne. Le avversarie per fermarla devono ricorrere alle 'cattive', sempre tonica anche quando il resto della squadra proprio non gira. Da brividi la tripletta lampo con cui consente alle brizzine di recuperare una partita ormai persa in gara 3 e conquistare l'appendice della bella in Emilia. Monumentale.
Benedetta CABONA (Rapallo): Dà continuità all'ottimo rendimento realizzativo e non solo della regular season, archiviando con le sue reti la remuntada con il Cosenza in Semifinale poi ne fa cinque in due partite con il Napoli Nuoto suggellando un'annata da ricordare. Di potenza, in contropiede o di classe con calibrate e mortifere palombe non fa differenza, si fa sempre trovare al posto giusto al momento giusto e sembra non risentire mai delle fatiche dei molteplici impegni considerati i campionati giovanili. Stakanovista del goal.
Alessia MASCARI (Brizz): Senza pedine importanti, si sobbarca il peso offensivo della squadra con un lavoro mastodontico non solo ai 2 metri ma anche in fase di copertura. Ci mette l'anima, sia con il Brescia che con il Bologna al centro fa la differenza e tiene in costante apprensione le retroguardie avversarie, segnando goal pesanti e in bello stile con sciarpate d'alta scuola. Manca il colpo grosso finale ma come cantava De Gregori "non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore (in questo caso giocatrice) lo vedi dal coraggio. Dall'altruismo e dalla fantasia". Ed in questo Alessia ha vinto, senza rivali. Combattente.
Daniuska CARRASCO (RN Bologna): La cubana rappresenta il non plus ultra della fantastica cavalcata felsinea. Si amalgama perfettamente con il gruppo, quando è il momento di affondare il colpo lo fa senza esitazione e con il carisma delle grandi atlete. Una sentenza dai due lati della vasca, si esibisce in giocate che deliziano il palato fino dei numerosi supporters rossoblu, prendendosi la scena che merita con la standing ovation al termine di una gara 3 da assoluta protagonista. Travolgente.
BEST PLAYER PLAY-OUT
Sara PROIETTI (2001 Padova): Nonostante la giovanissima età, già durante la regular season con le sue marcature aveva tenuto più volte a galla una squadra che avrebbe anche meritato la salvezza diretta se non fosse stato per alcuni episodi controversi. Ai play-out, nonostante i concomitanti impegni con Under 20, 18 e 16, dimostra di essere già "grande" e con maturità e responsabilità impressionante trascina il Sette di Claudia Ciocci all'obiettivo con tanto di tripletta e 5 metri decisivo trasformato nella lotteria dei rigori che ha consentito alle biancoscudate di archiviare la pratica Volturno in sole due gare. On fire.
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