Anche a Salerno s'impiatta la pastasciutta antifascista. L'iniziativa è nata il 25 luglio 1943, quando la famiglia Cervi - per festeggiare la caduta di Mussolini - offrì a tutta la popolazione di Campegine un piatto di pasta. La destituzione e l'arresto di Benito Mussolini danno il via a un evento che, nel corso degli anni, si è consolidato sempre di più raggiungendo tutta l'Italia e anche diversi Paesi all'estero. L'Istituto Cervi, infatti, ha registrato eventi ufficiali anche in Danimarca, Stati Uniti, Repubblica Dominicana e Germania. A Salerno ben due le iniziative ufficiali, nel comune capoluogo e a Pagani.
Momenti di condivisione, partecipazione e riflessione su un tema ancora troppo attuale, che Alcide Cervi pensò di aver sconfitto con la destituzione del Duce, ma che anche oggi, nella campagna elettorale più calda degli ultimi 30 anni, diventa di tremenda attualità. Il fascismo era il nemico da battere, ma è ancora lo spettro da allontanare via dal nostro bel Paese. E quest'anno, a Salerno e in giro per il mondo, lo si è fatto a suon di forchettate.
Ospite d'eccezione della serata, a Salerno, è Guido Lorenzetti, figlio di Andrea, partigiano che fu deportato a Mauthausen. Tra una forchettata e l'altra all'ottima pastasciutta preparata dal ristorante Papilla Felix, anche il sindaco di Salerno Enzo Napoli ha apprezzato la presenza dell'ospite d'onore della serata. A tal punto da farsi autografare una copia del suo libro. E così, tra musica e parole, ci si è ricordati che le cose più semplici hanno il sapore migliore: la Costituzione, tanto bella e tanto stropicciata da governi sempre più distanti dai cittadini, l'aria estiva, la buona compagnia, la musica, la pastasciutta.
Altri articoli di questo autore:
Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Salerno in Web pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.