Salvatore Esposito torna al cinema in una commedia che consegna allo spettatore momenti di riflessione umana e sociale; sarà presentato in anteprima stasera (25 luglio) al Giffoni Film Festival, "Rosanero", commedia di Sky Original e disponibile prossimamente su Sky e Now, prodotto da 11 marzo Film e Vision Distribution e tratto dal romanzo omonimo di Maria Tronca edito da Baldini e Castoldi.
Il regista Andrea Porporati ha accostato al celebre ed ormai iconico interprete di Genny Savastano nella serie "Gomorra" la giovanissima Fabiana Martucci in una storia che racconta una vicenda incredibile. Totò, boss emergente della criminalità organizzata, viene colpito da un proiettile in pieno petto; nello stesso momento la giovane Rosetta, cadendo dall'altalena, batte la testa. Ognuno si ritroverà nel corpo dell'altro, Totò in quello di una bambina innocente e pura, Rosetta in quello di un gangster senza scrupoli. "È uno scambio di identità, di ruoli ma anche una concezione di vita differente - racconta il regista Porporati -. Mi è tornata in mente la fiaba de I Vestiti nuovi dell'imperatore di Andersen. Spesso occorre guardare il mondo con gli occhi innocenti di un bambino per cambiare. Questo scambio di anime che più diverse tra loro no potrebbero essere costruisce il confronto critico". Il regista Porporati cita Eco, anche il grande semiologo era convinto che il riso uccidesse la paura. "La storia mette uno di fronte all'altro il maschile (inteso in una certa sottocultura, come sinonimo di protervia e di aggressività) e il femminile inteso come gentilezza e comprensione, qualità non soltanto femminili ma ritenite indegne di un vero "macho", sempre secondo una sottocultura che cerchiamo di contrastare" racconta il regista. "Un film che si prefigge di raccontare, come nelle favole, che una mutazione è sempre possibile e, forse citando Pinocchio, c'è sempre qualcosa di buono in chi sembra cattivo".
Un'occasione molto lieta per Esposito quella delle riprese del film perché gli ha dato occasione di girare con una giovanissima interprete. "Spesso - dichiara l'attore - si dice che i bambini rubino le scene. Io invece sono stato orgoglioso di girare un film con la bravissima Fabiana. I bambini sono delle spugne, chiedono, apprendono, hanno curiosità intelligenti e acute. Sul set c'è stata subito sinergia ed amicizia e, componente fondamentale in qualunque film, c'è stato molto divertimento". Esposito si è anche espresso sul tema del Festival: "Spesso gli invisibili oggi sono persone dotate di maggiore sensibilità che molto spesso vengono ferite. Mi auguro che a tutti gli invisibili siano senpre piu evidenti e mai più lasciati soli. Invisibili, invece, dovrebbero diventare tutte le mafie, sperando che siano sconfitte una volta per tutte!". Rosanero, dunque, è una prova letteraria e cinematografica di raccontare l'universo malavitoso differentemente dalle abitudini dell'immaginario collettivo sposando quel perfetto amalgama tra Letterarura e cinema, amalgama di cui lo stesso Esposito è testimone che a Giffoni annuncia il sequel del suo libro Lo sciamano: "La scrittura è per me un'altra forma di comunicazione che consente di esprimermi" dichiara. Entusiasta e lieta anche la giovane Fabiana: "Mi sono molto divertita a girare il film e ho trovato, da parte di Salvatore Esposito, del regista come di tutto il cast un'atmosfera davvero familiare".
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