La sensazione che il Covid sia tornato a fare paura la si comprende - lampante - passeggiando in queste ore nei pressi di una farmacia. Perché davanti a quelle attività, a distanza di tanti mesi, sono tornati i “capannelli” di persone in attesa di potersi sottoporre a un tampone. Gruppi sempre più numerosi, capaci di creare dei veri e propri assembramenti. Ed è diventata virale in tal senso una fotografia che immortala tantissime persone in attesa di un test davanti a una farmacia nel cuore del quartiere Pastena, nella zona orientale. Farmacie prese d’assalto, dunque. Con sollievo - da un certo punto di vista - da parte delle autorità di controllo. Nelle ultime settimane, infatti, si era diffusa “l’usanza” di sottoporsi ai controlli a casa utilizzando i test rapidi “fai-da-te” e, molto spesso, senza denunciare all’Asl la propria positività. Nella migliore delle ipotesi, ci si mette in isolamento e si tiene monitorato l’andamento dell’infezione con i campioni domiciliari. Ma tanti altri, invece, sfuggendo all’obbligo di quarantena, proseguono la loro vita senza alcuna preoccupazione. In parte, però, questo pericolo è stato sventato. In particolare a Salerno dove, adesso, sono praticamente introvabili i tamponi casalinghi. Tutti esauriti in attesa di nuove scorte. Ma, intanto, è proprio il capoluogo a soffrire in maniera ancora più forte dell’ennesima scudisciata del Covid. All’ombra del Castello d’Arechi i numeri dei contagi giornalieri continuano a fare paura: ieri, infatti, altri 306 casi sono stati accertati. Così come in tutta la provincia: ieri, infatti, l’Unità di Crisi della Regione Campania ha segnalato altri 2.425 nuovi casi di Covid nel territorio che va da Scafati a Sapri, emersi nel corso dei controlli in laboratorio effettuati nella giornata di mercoledì. Casi su casi che si aggiungono a quelli già accertati in precedenza. E che fanno del salernitano una delle “aree critiche” di quest’ondata estiva che sta travolgendo tutto lo Stivale. L’analisi pubblicata ieri dalla Fondazione Gimbe, infatti, pone la provincia di Salerno al quinto posto fra quelle dove si sta registrando la maggiore incidenza. Nella settimana fra il 29 giugno e il 5 luglio, infatti, da Sapri a Scafati sono stati accertati ben 1.235 nuovi casi di positività ogni 100mila persone, dato superato soltanto da quelli di Napoli (1.433), Lecce (1.395), Cagliari (1.270) e Brindisi (1.262). Una situazione che - visti anche i dati del Gimbe per Napoli - è molto complicata nell’intera Regione Campania. L’Unità di Crisi guidata da Italo Giulivo, infatti, per l’intera “terra felix” ieri ha segnalato 13.254 positivi sui 39.715 test effettuati e controllati nella giornata di mercoledì. Il tasso di positività, ovvero il rapporto fra gli esami effettuati e quelli che hanno mostrato la presenza del virus, si è attestato al 33,37%, in leggera flessione rispetto al 34,67% fatto segnare nelle precedenti ventiquattr’ore. Insomma, ogni tre tamponi ce n’è uno positivo. I deceduti sono sei. Aumentano i posti letto di terapia intensiva occupati che sono diventati 34 a fronte dei 30 fatti registrare mercoledì (+4). In leggero aumento anche i posti letto di degenza occupati 606 (+6). Ora si attenderà l’evoluzione di una situazione che, secondo gli esperti, è destinata a continuare almeno per un’altra ventina di giorni visto che il picco dell’ondata estiva causata dalla nuova variante Omicron è previsto per la fine del mese di luglio.
FONTE: La Città
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