Tre giorni di tempo: se poi i condizionatori non verranno messi in funzione, le organizzazioni sindacali denunceranno all’Asl gli enormi disagi che si stanno registrando negli uffici del settore Suap (Sportello unico attività produttive) e del settore Turismo e spettacolo del Comune di Salerno dislocati in via dei Canali. Il caldo record degli ultimi giorni, infatti, è diventato insostenibile nelle stanze occupate dai dipendenti degli uffici distaccati che stanno vivendo enormi disagi. Una temperatura talmente tanto elevata che ieri mattina un dipendente del settore Turismo si è sentito male ed è dovuto ricorrere all’intervento del 118. Una soluzione era stata tentata dal dirigente del Suap, Davide Pelosio, che aveva messo a punto e fatto pubblicare una determina in cui stabiliva di mandare tutti i dipendenti del Suap di via Canali in smart working. La decisione, però, è stata assunta all’insaputa della segretaria generale, Ornella Menna, quindi la determina è stata ritirata e gli addettisono rimasti a cuocere negli uffici. Da qui, la drastica presa di posizione delle organizzazioni sindacali che hanno scandito l’ultimatum di tre giorni. «È l’ennesimo segnale della mancanza di programmazione», sottolinea Gerardo Bracciante della Uil Fpl. Tra l’altro, stando a indiscrezioni, il problema in alcuni casi dipenderebbe dalla necessità di sostituire la scheda di memoria del condizionatore o, comunque, di interventi che richiederebbero un tempo abbastanza limitato. «Abbiamo una situazione di disagio che riguarda molte strutture comunali. Abbiamo segnalato le condizioni estreme in via dei Canali ma anche per la sede di via Costa dove si trovano il settore Tributi e gli uffici della Pubblica Istruzione. La situazione - ribadisce Antonio Capezzuto, segretario generale della Cgil Fp salernitana - è complicata per le temperature anomale di questo periodo e la mancanza di un impianto di climatizzazione sta mettendo a dura prova l’attività amministrativa. Abbiamo chiesto, laddove ci fosse la necessità dei adeguamenti strutturali, di stabilire comunque l’accesso al lavoro agile da parte di questi lavoratori». Nonostante le segnalazioni dei sindacati, però, rileva Capezzuto, «le risposte tardano ad arrivare». L’ultimatum dei sindacati scadrà domani, per cui l’amministrazione ha ancora tempo per scegliere se attivare lo smart working o se c’è la possibilità d’intervenire rapidamente, senza che il lavoro di ufficio si interrompa. Tra l’altro le Rsu, in una lettera inviata ai dirigenti dei vari settori coinvolti e al sindaco Vincenzo Napoli, rilevano come siano innanzitutto i cittadini «che hanno contatto con gli uffici che gli ambienti lavorativi hanno superato abbondantemente la soglia critica di ambiente idoneo (parametri fissati dal decreto legislativo numero 81 del 2008)». La temperatura elevatissima di questi ultimi giorni, insistono dalla Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa «supera l’insieme dei parametri fisici che caratterizzano l’aria di un ambiente confinato. Le condizioni microclimatiche di un luogo di lavoro e di vita possono interferire significativamente sulle attività degli occupanti (persone fragili) e non solo professionalmente». Quindi, le organizzazioni sindacali diffidano l’Amministrazione «ad attivare ogni procedura affinché i dipendenti possano lavorare in ambienti idonei, ricorrendo anche a forme di lavoro alternative. Diversamente, le segreterie saranno costrette, nell’interesse dei lavoratori, a comunicare l’inerzia alla competente Asl». E, a quel punto, gli uffici potrebbero essere chiusi obbligatoriamente. Non bastasse l’emergenza personale, ora anche i servizi assicurati rischiano di andare in tilt perché nessuno ha pensato alla manutenzione dei condizionatori che, comunque, nell’utilizzo dovranno fare i conti con le necessità di risparmio energetico dell'Ente.
FONTE: La Città
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