Un uomo confuso e con un passato difficile che avrebbe agito in preda ad un raptus di gelosia. «Ho avuto un blackout», le poche parole pronunciate nel corso dell’udienza di convalida del fermo del 31enne di Salerno che sabato pomeriggio a Castiglione del Genovesi ha sferrato 12 coltellate alla sua ex compagna - una giovane rumena di 29 anni -, davanti ai due figli, di sette e quattro anni, quest’ultimo avuto dalla relazione con il bracciante salernitano. A raccontare dello stato dell’accoltellatore i due legali dell’uomo, gli avvocati Rosaria Pederbelli e Antonio Mondelli. «Che fosse chiaramente in uno stato confusionale lo testimonia la situazione stessa in cui versava al momento del suo ritrovamento da parte dei carabinieri - ha sottolineato l’avvocato Mondelli -. Era graffiato e ferito lievemente. Tutte lesioni che si era procurato durante la fuga in montagna dove era andato con i mocassini, in pantaloncini e maglietta: una persona lucida non avrebbe mai organizzata una fuga in questo modo». E la collega Pederbelli: «Ha chiesto a noi come stessero la moglie e i figli. È ancora in uno stato confusionale ed ha saputo solo dire di essere pentito per quello che ha fatto». Un vissuto difficile, come ricordano i due legali, per il bracciante agricolo, vissuto per un periodo in una casa famiglia e che nella stessa notte persa di malattia la madre e in un incidente stradale il padre. Ma il 31enne, in ogni caso, aveva già a suo carico un divieto di avvicinamento all’ex compagna e che questa aveva dovuto essere ospitato in un centro di accoglienza per donne in difficoltà. Quella Casa Betania dove la donna stava rientrando, dopo aver passato una giornata al mare con i due figli piccoli. Scesa sabato pomeriggio dal pullman alla fermata di corso Vittorio Emanuele III a Castiglione del Genovesi, ed essersi incamminata per la provinciale Calvanico verso la struttura, non lontano dalla farmacia, è stata aggredita dall’ex compagna con un coltello a serramanico di 30 centimetri, con il quale ha sferrato 12 colpi, di cui tre hanno procurato ferite gravi. A preoccupare parecchio è quella dietro a uno dei padiglioni auricolari e che fa tenere ancora con il fiato sospeso i medici dell’ospedale “Ruggi” di Salerno che la tengono in cura in Chirurgia d’urgenza. La donna se è oggi è salva è dovuto a un caso fortuito, ossia la presenza in quei momenti a Castiglione del Genovesi del chirurgo vascolare Attilio Naddeo e della sua collega, chirurgo d’Urgenza, Silvana Anzalone, che hanno tamponato senza aver alcuno strumento le copiose emorragie. I carabinieri della compagnia di Salerno continuano le indagini per stabilire l’esatto contesto in cui si sono verificati i fatti. Intanto, l’accoltellatore rimane, dopo la convalida del suo fermo di indiziato di delitto, in carcere a Salerno.
FONTE: La Città
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