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"Salerno Barocca": IV Appuntamento nella Chiesa di San Giorgio

26/05/2022

Salerno Barocca: around la scuola napoletana

Lunedì 23 maggio IV appuntamento della stagione concertistica “In cordis cordae” promossa dall’Associazione Culturale Emiolia, che ha proposto nella chiesa di San Giorgio, alle ore 20, il Salve Regina di Nicola Porpora e pagine di Antonio Vivaldi e Johann Sebastian Bach 

Lo sfarzo barocco musicale in quello architettonico, lunedì 23 maggio con l’Associazione Culturale Emiolia, presieduta dal controtenore Pasquale Auricchio, con una serata speciale, per il IV appuntamento   del cartellone della stagione concertistica 2022 dal titolo “In cordis cordae”, in collaborazione con l’Arcidiocesi salernitana, col patrocinio morale del Comune di Salerno, in sinergia con l’Associazione Gestione Musica, che nella Chiesa di San Giorgio, alle ore 20,  ha salutato l’esecuzione del Salve Regina di Nicola Porpora

 La serata è stata  inaugurata dall’ Ensemble Lirico Italiano, composto da Ilario Ruopolo e Mattia Cuccillato al violino, Giuseppina Niglio alla viola, Francesco D’Arcangelo al cello e Stefano di Martino al contrabbasso,  dalla Sonata in re minore per due violini e basso continuo "La follia", op. 1 n. 12, RV 63, un ciclo di venti variazioni sulla Follia, l'antico e celeberrimo tema in tempo di sarabanda utilizzato da numerosi compositori dell'epoca. Ciò che contraddistingue il ciclo e la sua originalità sono anzitutto l'interpretazione drammatica e, per così dire, narrativa del progetto compositivo e la presenza di variazioni cantabili, in tempo lento, nettamente diversificate da quelle figurali. L'organizzazione formale, l'ordine e la configurazione delle variazioni mirano a integrare i singoli pannelli in un unico arco di respiro drammatico e di grande effetto esecutivo. Ribalta, quindi per il soprano Olga Shytsko che ha scelto di dedicare alla platea salernitana il mottetto di Antonio Vivaldi “In furore iustissimae irae”, per soprano, archi e basso continuo RV 626 dalle caratteristiche spiccatamente  teatrali, scritto tra il 1720 e il 1725 durante uno dei soggiorni romani, molto probabilmente su committenza del cardinale Ottoboni. È facile ipotizzare che all’epoca veniva eseguita da castrati poiché alle donne, generalmente, non era permesso cantare in chiesa. Tra due arie in netto contrasto tra loro, si colloca un brevissimo recitativo; chiude un impetuoso e inquietante Alleluia che richiede eccellenti doti virtuosistiche. La prima aria descrive, con formidabili unisoni e repentine diminuzioni cromatiche, la furiosa ira divina; nel breve recitativo, il peccatore chiede pietà.; grande lirismo e cantabilità per la seconda aria, un momento di intima preghiera e profonda contrizione. Entrerà in scena, quindi Pasquale Auricchio con una delle più incantevoli creazioni di Johann Sebastian Bach “Erbarme Dich” dalla Passione secondo Matteo, un’invocazione di pietà rivolta alla misericordia di Dio, cui il credente si appella non per i propri meriti, ma solo per la forza delle proprie lacrime. L’aria esprime i sentimenti di Pietro dopo che ha rinnegato il Signore, e segue immediatamente la proclamazione, in recitativo, del testo evangelico in cui si narra del suo pianto amaro. L’agilità e l’estensione del violino, che abbracciano e trascendono quelle della voce umana, sembrano suggerire che laddove la supplica dell’essere umano sembra senza speranza, la Grazia divina la completa, la incornicia e le dà compimento. Intermezzo strumentale con  il Concerto per archi, RV 156 in sol minore di Antonio Vivaldi, nei convenzionali tre movimenti: un Allegro, in cui il concertato è affidato solo alle due parti dei violini, mentre viole e bassi si limitano a sostenere le armonie; un Adagio, in stile quasi "corelliano", in cui violini e viole armonizzano (con qualche ritardo e dissonanza) il basso che muove per crome; un Allegro conclusivo, in 3/8, alla cui concertazione, in stile "concitato", con ribattuti e volatine, partecipano questa volta tutte le parti. Il clou della scaletta sarà il Salve Regina di Nicola Porpora in fa maggiore, concepito intorno al 1730; una pagina di sincera devozione mariana, affidato alla voce di Pasquale Auricchio, che riesce a esprimere in modo naturale e spontaneo l'invocazione alla misericordia della Vergine, mantenendone il senso di timore reverenziale e tuttavia permettendo al temperamento operistico del suo autore di manifestarsi attraverso linee melodiche ornate ma pur sempre discrete. Toccherà quindi alla Shytsko cimentarsi con la Matthaus Passion e con la prima aria del soprano, ccade ad esempio nella prima Aria del soprano, “Blute nur, du liebes Hertz” L’incipit è degli archi, pieni e gravi, e il basso continuo qui diventa un solido tappeto avvolgente sopra il quale le melodie hanno pieno spazio per potersi esprimere. Quindi l’entrata del soprano e inizia a prendere corpo il tradimento di Giuda. La voce, l’interpretazione restituiranno quel momento sommessamente drammatico, ma senza mai dare un senso di disperazione. Finale ancora vivaldiano con il Laudamus te, il terzo numero del suo Gloria in Re maggiore, Rv 589, un duetto per due soprano, con l'accompagnamento di archi e continuo; il clima è festoso e la chiarezza formale della pagina è assicurata dalla ripresa cadenzata del ritornello strumentale.

Olga Shytsko (soprano)

Nata ad Orsha, in Bielorussia consegue all’età di soli 15 anni, il diploma di pianoforte e decide di dedicarsi allo studio del Canto Lirico. A 22 anni debutta i ruoli di Brighitta (Iolanta di P.Tchaikovskij) e Belinda (Didone ed Enea di H. Purcell (Teatro Musicale Giovanile/Molodechno/Bieloruss ia. Opera-Studio dell’Accademia Statale di Musica/Minsk). Collabora con il Traetta Opera Festival, nei ruoli di Arsinda (Di maghi, cavalieri e follie d’amore io canto di T.Traetta) e di Palmetta (Delle due l’una di T.Traetta).

Il suo repertorio spazia anche nel Repertorio Sacro come Magnificat di J.S. Bach (“Notti Sacre”/ Bari), Requiem di G.Faurè (Teatro Ventidio Basso/Ascoli Piceno/Direttore G. Farina), San Nicola di Bari di G. Bononcini (Ruolo di San Nicola/Basilica di San Nicola di Bari/Direttore V.Paternoster), e ancora Carmina Burana di C.Orff (Teatro Ventidio Basso/Ascoli Piceno, Teatro Caniglia/Sulmona, Teatro Massimo/Pescara, Teatro Marsi/Avezzano/Direttore P.Veleno), Petite Messe Solennelle di G.Rossini (Cattedrale di Bitonto/Direttore V. Clemente). Rappresentazione di Anima e di Corpo di E. de’ Cavalieri (Ruolo di Angelo Custode/ Festival Anima Mea, Batiantiqua/Direttore D. Cantalupi, Cantate BWV 8, 84,182 di J.S. Bach (Ensemble Barocco Vocale e Strumentale del Conservatorio Piccinni/Direttore V. Paternoster). Svolge una ricca attività concertistica e cameristica, collabora con il Coro Ventidio Basso/Ascoli Piceno/Direttore G. Farina. E’  membro del Six Memos Ensemble e dell’ ensemble a cappella Gaudeus.

Pasquale Auricchio (mezzosopranista)

Innamorato della musica sin da bambino Auricchio Pasquale inizia il suo percorso d'istruzione musicale all'età di 16 anni. L'amore per l'opera, esploso in lui assistendo ad una rappresentazione de "La Cenerentola" di G. Rossini, è cresciuto nel corso degli anni portandolo ad intraprendere un percorso di studi presso il Conservatorio G. Martucci di Salerno, dove ha conseguito la laurea magistrale con il massimo dei voti. Continua presso l’Accademia per l’Opera di Verona con il Maestro Sonia Prina, contralto di fama internazionale esperto in repertorio barocco. Ha frequentato numerose masterclass, lavorando con Maestri quali Sonia Prina, Elio Orciuolo, Riccardo Canessa, Dan Laurin, Anna Paradiso e molti altri. Nell’estate 2019 debutta il ruolo del Pastorello della Tosca di G. Puccini al Taormina Opera Stars essendo riconosciuto come primo controtenore ad debuttare tale ruolo sotto la direzione dal Maestro Gianna Fratta e la regia di Bruno Torrisi. Ha partecipato alle stagioni concertistiche "È aperto a tutti quanti" negli anni 2016, 2017 2018 e 2019 organizzate dall'associazione "Gallerie d'Italia" in collaborazione col Conservatorio G. Martucci di Salerno a Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli debuttando diversi ruoli d’opera in forma concertistica e di eseguire titoli noti e rari del repertorio sacro, oratoriale e cameristico barocco. Nel Giugno 2017 partecipa alla stagione artistica "L'arte e la giustizia" nella produzione di due oratori, di G. Carissimi “Jephte” e “Judicium Salomonis” debuttando il ruolo di "Historicus". Durante i mesi di  Luglio e Agosto 2017 partecipa alla stagione concertistica estiva "Un estate da re" organizzata dal teatro Verdi di Salerno in collaborazione col Teatro San Carlo di Napoli e tenutasi alla Reggia di Caserta ove si sono tenuti concerti diretti dal maestro Ennio Morricone, i Carmina Burana di Karl Orff e vari concerti di cori d'opera.  Nel 2016 ha partecipato alla masterclass col tenore Jonas Kaufmann, organizzato dal conservatorio statale G. Martucci di Salerno, tenutosi al teatro San Carlo di Napoli. Vincitore del Premio Leonardo De Luca alla 19° edizione del premio internazionale Umberto Giordano. Si classifica primo a diversi concorsi nazionali e internazionali. Svolge un’intensa attività concertistica.

Formatosi in occasione dell’anno Verdiano 2013, l’Ensemble Lirico Italiano nasce dall’unione di un gruppo di musicisti che hanno maturato le loro esperienze musicali ed orchestrali nei teatri e nelle orchestre italiane più prestigiose come il Regio di Parma, San Carlo di Napoli, Verdi di Salerno, Regio di Torino, Fenice di Venezia, Orchestra “Nuova Scarlatti” di Napoli, sotto la guida di eminenti direttori come Daniel Oren, Riccardi Muti, Roberto Benzi, Piero Bellugi e tanti altri. L’Ensemble Lirico Italiano si prefigge lo scopo di eseguire in formazione cameristica ovvero con l’utilizzo di pochi strumenti, il repertorio della grande tradizione operistica con l’utilizzo di trascrizioni originali e dedicate, che rispettando il contenuto delle composizioni non perdono il colore “sinfonico” della loro esecuzione. Oltre il repertorio lirico la nostra programmazione si occupa della grande tradizione dell’orchestra da camera con tutto il suo bagaglio ricco di suggestione. La natura flessibile ed eclettica dell’ensemble rende così possibile alla grande musica della tradizione operistica, piccolo sinfonica e concertistica di raggiungere tutti quei luoghi, oltre le tradizionali sale da concerto e teatri, come chiese, chiostri, giardini storici, saloni e corti anche di ridotte dimensioni valorizzando tutti questi luoghi come scenografie inedite di scene d’opera o facendoli risuonare con le note della grande tradizione. I concerti fin qui eseguiti al festival di Villa Guariglia (Salerno), Giffoni Teatro, teatro Palladio di Roma, Teatro Verdi Di Salerno, Fondazione Resonnance, le collaborazioni con le programmazioni della “Nuova Orchestra Scarlatti unitamente con gli spettacoli per le scuole in collaborazione con il progetto “Opera in Favola” ed il progetto “Assaggi d’Opera” le collaborazioni con i comuni e gli enti pubblici ed il contatto con grandi solisti hanno riscontrato vivo entusiasmo e consensi.

 

 

 

 

 

 

 

Stefano Pignataro - Rassegna - - Vai alla Home

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