Offese il primario del suo reparto, nascondendosi dietro un profilo falso su internet. Medico ebolitano condannato a 600 euro di multa e a 1400 euro di spese legali. Il processo si è concluso al tribunale di Salerno, pochi giorni fa. La sentenza porta la firma del giudice Rosario Celotto. Il camice bianco era accusato di diffamazione aggravata. Nascondendosi dietro un profilo fake (“Sandrack”) utilizzò degli epiteti offensivi nei confronti del suo primario. Il medico condannato era difeso in aula dall’avvocato Michele Sarno. Il primario offeso era rappresentato dall’avvocato Nicola Maria Melchionda. La vicenda riguarda il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Santissima Maria Addolorata. Nel 2017 il primario denunciò un fatto grave: l’assenza di medici durante il turno di mattina. Una donna arrivò in ospedale con la figlia colpita dalla varicella e scoprì che non c’erano medici di turno. Il primario era in ferie. Ne scaturì una violenta polemica. La notizia finì sulle colonne dei quotidiani. E la polemica proseguì sui siti internet. Resterà un mistero se siano stati presi dei provvedimenti per l’assenza di medici in reparto. Le ingiurie del camice bianco contro il suo primario, invece, sono finite prima in Procura, sulla scrivania del pm Claudia D’Alitto, e poi in Tribunale. Il giudice Celotto ha ascoltato sia il camice bianco che guidava il reparto, sia l’imputato, scoperto dalla polizia postale. Le offese al primario vennero scritte dal computer di casa del medico. Chiusa l’indagine, celebrato il processo, venerdì è arrivata la sentenza di primo grado al tribunale di Salerno. Nel 2017 all’ospedale di Eboli ci furono altri episodi strani e singolari nel reparto di Malattie Infettive. Il primario dell’epoca chiese l’intervento dei carabinieri in più occasioni. Una mattina, raggiungendo il reparto, il coordinatore trovò la rimozione dei cartelli dalle pareti dove era scritto il suo nome e la sua carica. Un episodio che coprì di vergogna e di fango l’intero ospedale di Eboli. Anche in quel caso venne effettuata una denuncia che però venne archiviata. Le numerose telecamere presenti all’interno dell’ospedale non riuscirono a identificare l’autore del gesto infantile. Nel mistero è rimasto anche il furto della macchinetta cambia banconote, avvenuta all’inizio di dicembre.
FONTE: La Città
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