Nuovo crollo e questa volta con massi di maggiori dimensioni nell’area della cappella di Maria di Lourdes nel parco del Seminario. Il crollo è legato ad un precedente dissesto che aveva già portato allo stop dell’utilizzo dell’area, poco distante dall’ingresso di via Valerio Laspro dell’area verde. Probabilmente, il costone roccioso si è sbriciolato una decina di giorni fa, forse una settimana. Non si esclude che le piogge e il vento forte di questi ultimi mesi abbiano punto indebolire ancor di più la parete fino a farne distaccare dei massi che sono caduti anche nella piazzola dove c’è la cappella. Una situazione di dissesto che si è verificata per la prima volta cinque anni fa, quando erano passati solo 15 anni dalla riqualificazione del parco del Seminario, affidato alla coop Socofasa e riaperto nelle scorse settimane dopo una pronuncia del Tar che ha sospeso lo stop al servizio deciso dal Comune di Salerno in seguito all’inchiesta sulle “sociali” della Procura. Ora il distacco, forse peggiore dei precedenti, probabilmente frutto anche di una non perfetta manutenzione nel corso degli anni, nonostante l’area aveva già dato luogo a cedimenti e di cui si conosce la precarietà geologica. Questa volta, però, la frana ha interessata anche il percorso “Vita” che fu inaugurato esattamente vent’anni fa e parte del parapetto è stato travolto. L’assessore ai lavori pubblici Michele Brigante ha assicurato che oggi effettuerà un sopralluogo per accertarsi della situazione e degli equilibri idrogeologici che insistono nell’area interessata alla frana. Brigante, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Salerno, conosce bene la zona, anche perché ha progettato il ponte che tolse dall’isolamento una vasta area dopo la frana legata alla realizzazione di alcuni garage. Un’opera non facile da realizzarsi e che è basata su una conoscenza dell’idrogeologia del posto che potrebbe tornare utile sulla decisione su cose fare anche per l’altro versante, quello del Seminario. L’area in questione, con non poche lamentele dei residenti, era stata interdetta già da anni, anche se, ogni estate riaffioravano le polemiche con la richiesta del ritorno alla fruizione. Quella cappella, infatti, è molto frequentata soprattutto nei periodi estivi quando si svolgevano diverse funzioni religiose. Fu proprio la devozione che aveva portato i fedeli a costruire quella cappella all’interno del parco del Seminario, aperta al culto dal 2010, e già nel 2017 fu chiusa per la prima volta a causa del pericolo rappresentato da alcuni pini presenti nella piazzola. Poi sono arrivati i problemi relativi all’illuminazione e il rischio cedimento di alcuni alberi. Da qui la decisione di sbarrare anche i percorsi utilizzati anche dagli sportivi. Stop all’utilizzo che, però, non sempre è stato rispettato, visto che molti fedeli raggiungevano comunque la cappella, per il desiderio di raccogliersi in preghiera in quel luogo silenzioso.
FONTE: La Città
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