"Con Anna siamo morti anche noi. Forse potevamo fare di più". Poche parole esternate ieri mattina dinanzi alla stazione dei carabinieri di Pontecagnano Faiano. Sono quelle pronunciate da Vincenzo, fratello di Anna Borsa, uccisa martedì mattina mentre era al lavoro in un salone di bellezza di via Tevere per mano dell’ex fidanzato Alfredo Erra, luogo da ieri sommerso di fiori, ceri ed omaggi vari (foto Internet). Il giovane arriva alla stazione insieme ai genitori: c’erano ancora una serie di procedure da portare a termine. In mano un foglio, forse consegnato dagli stessi militari. Si avvicina con diffidenza: ha gli stessi occhi della sorella, con il colore del mare. Indossa abiti scuri. Sul volto, anche se coperto dalla mascherina, si intravede la tristezza ed il dramma vissuti nelle ultime ore. Ma, nonostante tutto, parla con enorme disponibilità. Si lascia andare a qualche ricordo prima di descrivere la tragedia che ha sconvolto la sua famiglia: "È un dolore immenso, soprattutto per i miei genitori: sono costretti a sopravvivere alla perdita di una figlia. Un dramma indicibile ha sconvolto le nostre vite". Poi svela il legame speciale che li univa: "Ero molto legato a mia sorella - aggiunge Enzo -. Il nostro è un rapporto speciale. Anna era la gioia di casa, il perno principale della famiglia. In molti ci invidiavano per l’amore che ci univa. Affetto e complicità con cui abbiamo affrontato le nostre piccole e grandi avversità. Non meritavamo una simile tragedia".
FONTE: La Città
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