A lungo a rischio per i continui casi di positività, alla fine il derby va regolarmente in scena e la Salernitana ne esce con le ossa rotte (foto Internet). Determinanti gli episodi come rimarca il tecnico granata Stefano Colantuono, a rischio esonero con la pazza idea Gennaro Gattusto che stimola il patron Iervolino, presente oggi al "San Paolo-Maradona" accanto al collega napoletano De Laurentiis con cui hanno anche ricordato il compianto Gianni Di Marzio: "Possiamo ripartire dal primo tempo, abbiamo fatto la gara che ci aspettavamo e che tutte le squadre che vengono qui fanno. Il Napoli palleggia e ti chiude, devi avere pazienza, aspettare e ripartire. C’eravamo riusciti con sacrificio, eravamo all’osso e ridotti male. Ringrazio i giocatori che hanno dimostrato di essere stoici. - ha evidenziato Colantuono a Dazn come ripreso da SalernitanaNews - Alla fine del primo tempo c’era gente che vomitava nello spogliatoio, tutti avevano avuto il Covid e non avevano fatto allenamento. Come se non bastasse è arrivato l’infortunio a Schiavone. Eravamo stati bravi a mascherare queste problematiche nel primo tempo. Ora ripartiamo, è inutile stare a piangere. Sto leggendo la tesi di Rita Guarino a Coverciano intitolata ‘l’antifragilità del calcio, allenarsi agli imprevisti’. Stiamo facendo questo da mesi, invito a leggerla. Non ho mai detto che non avevamo chance oggi, tenevo a chiarire questa cosa. C’erano giocatori guariti dal Covid, ma non abbiamo potuto convocarli perché non abbiamo potuto fare la visita medica d’idoneità. Non è nella mia indole scendere in campo senza volermela giocare. Ho vissuto situazioni complicate, figurarsi se mi spavento di venire a giocare a Napoli con tutte le difficoltà del caso. Non mi piacciono i regolamenti sul Covid, c’è ancora da limare qualcosa. Abbiamo giocato con grande difficoltà, mi lamentavo del fatto che i protocolli non sono chiari, se i signori della Lega ci aiutassero a capire bene… Nello spogliatoio c’era chi vomitava e chi aveva spasmi. Ieri non ho potuto convocare due negativizzati, Djuric e Kastanos, perché non hanno fatto visita di idoneità. Fissiamo una data ed un’ora, se entro quell’ora quella lista non è completa che si gioca a fare? Vale per tutti, anche per il Venezia che era nelle nostre condizioni a Milano".
In relazione alla direzione arbitrale: "Li ho rivisti, il primo non c’è a detta di tutti, anche i tecnici l’hanno detto. Sul secondo nulla da eccepire. Il problema è che il primo fa ammonire Veseli (colpevole comunque nel leggere malissimo l'azione di Elmas in slalom alla Sofia Goggia) e lo abbiamo perso sul secondo episodio. Parlare di questo è inutile. La sfida diventa complicata, ma in questo modo Davide a Golia non riesce mai a batterlo. Non voglio fare polemica. La partita l’abbiamo giocata, devo ringraziare squadra, finché nel primo tempo è riuscita a tenere in equilibrio la partita se l’è giocata. Il pareggio era strameritato nell’intervallo, eravamo stati ordinati nelle poche ripartenze. Se fossimo andati negli spogliatoi sull’1-1 era un’altra partita, magari il Napoli avrebbe vinto lo stesso ma poteva essere più combattuta. Sapevamo che il secondo tempo sarebbe stato complicato per ragioni di natura fisica, peccato aver preso secondo gol su palla inattiva". Intanto la squadra va avanti con l'ausilio dei Primavera ed oggi si registra un altro esordio, quello dell'irpino Alessandro Russo, tra i migliori della sua categoria. E i rinforzi?: "C’è una persona preposta, Sabatini queste cose le sa fare bene, ci pensa lui. Io devo solo allenare la squadra nel migliore dei modi. Non c’è stata partita dopo l’espulsione, abbiamo fatto la nostra figura nonostante i cerotti".
Sempre a Dazn durante il collegamento di Spalletti, si è palesato un furioso Walter Sabatini: "Io sorridente? Sorridente un c...o - esordisce il ds granata, abbracciato all'allenatore toscano con cui ha condiviso l'esperienza romana - Hanno per caso ripristinato la regola della piazzetta, con un rigore ogni tre corner? Il Napoli è più forte perché allenato dal genio, ma io i rigori, con tutta la generosità che si può avere, non li ho visti, né il primo né il secondo. Avremmo perso lo stesso, per carità". Poi si rivolge a Spalletti in cerca di consolazione: "Che dici Luciano?". La risposta è eloquente: "Non si ribatte al maestro".
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