La Serbia non fa sconti e si aggiudica il primo confronto del girone C della fase europea di World League. Un Settebello inedito per la competizione che inaugura ufficialmente il nuovo ciclo finalizzato a Parigi 2024 non sfigura al cospetto dei campioni olimpici ma paga a caro prezzo la marcia di avvicinamento condizionata inevitabilmente dal Covid (12-9 il finale a Sabac). Ottima la performance ai due metri di Luca Marziali, si riconferma già degno di tali palcoscenici il pari reparto Matteo Iocchi Gratta, il solito Deddy Fondelli quando accende la lampadina fa male, alti e bassi da parte degli altri debuttanti. "Sconfitta onorevole per il modo in cui siamo arrivati a giocarla. - ha spiegato al termine del confronto il tecnico azzurro Sandro Campagna - L'allungo verso la fine del terzo periodo ha indirizzato la sfida dalla parte serba ma ho intravisto ancora una volta buoni spunti da cui ripartire e trarre indicazioni utili per il futuro. E' stata, nel complesso, una bella partita, piacevole, in un contesto elettrizzante come quello offerto dal pubblico di Sabac".
Partita subito ad alte frequenze (foto DBM). La Serbia passa alla prima indecisione difensiva: Mandic sfugge alla marcatura dell'ex compagno recchelino Di Fulvio e la freccia zzurra commette fallo da rigore. Rasovic trasforma l'1-0. Gli azzurri subiscono il 2-0 di Randelovic, vecchia conoscenza bresciana, in extraman ma reagiscono in un amen con il bel goal di Fondelli che trova l'alzo e tiro dal perimetro fulminando Mitrovic (1-2). Lo stesso 5 azzurro potrebbe pareggiare a due minuti dal termine: il 5 metri concesso da Margeta su Iocchi Gratta (fallo di Mitrovic) è solare ma il savonese spara alto. Il tempo si chiude con la bomba di Strahinja Rasovic per il 3-1 che indirizza il match. I padroni di casa trovano in apertura l'alzo e tiro del bicampione olimpico Mandic che col mancino è una sentenza dalla sua posizione preferita. Qui la Serbia pecca di presenzione e i giovani azzurri reagiscono: Di Fulvio trasforma il primo extraplayer con una magia dal lato (2-4); poi su un controfallo lo stesso due azzurro lancia Iocchi Gratta solo soletto al centro e il savonese si sblocca fulminando Mitrovic (3-4) che non riesce a trattenere la sfera entro la linea. Sul più bello Cannella fallisce il pareggio stoppato dal 13 serbo due volte in solitario e invece Viktor Rasovic trova la doppietta con un missile inercontinentale che spcca la difesa azzurra (5-3). La reazione è ancora immediata. L'Italia non si smarrisce e sull'asse Presciutti/Marziali arriva la prima rete del centroboa azzurro con una pregevole beduina (4-5). Nell'ultimo minuto la pressione serba aumenta di nuovo e dopo un'azione prolungata (doppio miracolo di Del Lungo) è Lukic a trovare l'angolo opposto per il nuovo +2 serbo a metà gara (6-4).
La Serbia non spinge forte del vantaggio e lascia acqua agli azzurri che trovano ben tre superiorità. Alla seconda è Marziali che ai due metri spinge dentro l'assist perfetto di Damonte per il meno uno che mette di nuovo pressione agli avversari (5-6). Azione fotocopia dall'altra parte e stavolta è Drasovic a spingere dentro dai due metri la superiorità del nuovo +2 (7-5). Gli azzurri sbagliano con Di Fulvio in attacco l'ottava chance in superiorità, e allora Mandic esplode un tiro pieno di tecnica e potenza timbrando l'8-5 in extraplayer (secondo fallo grave di Patchaliev). L'Italia non sbanda anzi regisce di nuovo e Fondelli stavolta trova il gioiello dai 5 metri per il 6-8. Nel finale però una magia ancora Strahinja Rasovic rimette a tre le lunghezze di distanza (9-6). Il quarto tempo vede il sussulto azzurro solo con la splendida conclusione di Nicholas Presciutti che trova la bomba a schizzo del meno due (7-9) a 1.30 dall'inizio. Ci sarebbe tempo per rientrare ma il terzo fallo grave di Cannella apre le porte alla doppietta di Randelovic (10-7); un giro di lancette ed è Drasovic a far il bis sempre in superiorità per l'11-7 che chiude il match. La bella doppietta di Marziali (quaterna) entrambi su ribattutta al centro e il tris di Mandic alla sua maniera fissano il punteggio che premia i balcanici abili a sfruttare meglio le occasioni più importanti.
SERBIA - ITALIA 12-9
SERBIA: Risticevic, Mandic 3, Drasovic 2, Randelovic 2, Lazic, Vico, S. Rasovic 2, Lukic 1, Vucinic, Radulovic, Stojanovic, V. Rasovic 2 (1 rig.), Mitrovic. All.: Savic.
IITALIA: Del Lungo, Di Fulvio 1, Damonte, Del Basso, Fondelli 2, Patchaliev, Iocchi Gratta 1, Cannella, Presciutti 1, Di Martire, Di Somma, Marziali 4, Nicosia. All.: Campagna.
ARBITRI: David Gomez (Spagna) e Borsi Margeta (Slovenia) - Delegato: Tamas Molnar (Ungheria)
NOTE: parziali 3-1, 3-3, 3-2, 3-4. Uscito per limite di falli Cannella (I) nel terzo tempo. Superiorità numeriche: Serbia 6/14 + 1 rigore, Italia 3/13 + 1 rigore (fallito da Fondelli, tirato alto, nel primo tempo). Spettatori 500 circa.
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