Cadono tegole sugli impianti sportivi e suoi luoghi per effettuare sport a Salerno, fino “a data da destinarsi”. Dopo i problemi al Settembrino di Fratte di due settimane fa per una “caldaia rotta”, la bufera giudiziaria che ha colpito Palazzo di Città, attanaglia – seppur indirettamente – anche il settore dello sport. Come? Molti luoghi – di competenza delle cooperative sociali fino a qualche mese fa, tra aperture e chiusure e guardiania – rischiano di chiudere definitivamente. O meglio, alcune già hanno chiuso cancelli in assenza di Personale che possa occuparsi della gestione e della manutenzione e che teneva le redini delle attività e di chi si ritrovava in uno dei pochi polmoni verdi rimasto in città. Un esempio è il parco del Seminario, palcoscenico di allenamenti pomeridiani e partitine di calcio per i più piccoli e per quelle scuole calcio che avevano trovato in quel luogo un posto adatto per lasciare che i bambini e i propri iscritti dessero i primi calci ad un pallone, imparando sin da piccoli i valori dello sport, soprattutto quello di squadra. Da quale giorno – infatti – è avvenuto lo “sfratto” che ha arrecato non pochi danni alle società sportive che hanno dovuto fare di necessità virtù per dare la giusta continuità alle proprie attività: “Abbiamo dovuto prendere in affitto un campo privato, pagando ovviamente una retta. Ma almeno siamo sicuri che da lì nessuno potrà mandarci via, assicurando così le attività ai nostri ragazzi, piuttosto che andare in un’altra struttura comunale con il rischio di trovarla poi chiusa” è quanto dichiara l’allenatore di una delle società che “utilizzava” i campi del parco del Seminario: “Il Comune di Salerno decide così di chiudere tutto e lasciare tutti a casa – prosegue nello sfogo – invece di dare continuità ai servizi dopo tutto quello che è successo”. (Ora Notizie)
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