Nell'ottica di un progetto lungimirante volto ad una crescita costante e progressiva verso l'elite della Pallanuoto europea, un ruolo fondamentale in casa Sis Roma lo svolge il settore giovanile. Gli ultimi risultati conseguiti dal club di patron Flavio Giustolisi parlano chiaro e stanno dando ragione alla politica intrapresa dalla società capitolina: 3 finali Scudetto conquistate con Under 20, 18 e 16; Semifinale play-off raggiunte dalla seconda squadra militante in A2 con la F&D H2O; un'atleta convocata per gli Europei Under 17 di Sibenik (Lavinia Papi); due per i Mondiali Under 20 di Netanya (Sofia Giustini e Sara Carosi), senza dimenticare i vari premi individuali. E' proprio Sara Carosi a confidarsi ai nostri microfoni, ripercorrendo le tappe salienti del suo percorso sportivo e la sequenza di incredibili emozioni vissute nell'ultimo mese che l'hanno vista inserita in pianta stabile nella prima squadra guidata da Marco Capanna e inserita nel 'progetto tecnico' di sviluppo del nuovo Setterosa. "La Nazionale è un sogno che porto dentro fin da bambina, perciò avere la possibilità di farne parte mi ha resa fiera di tutti i sacrifici fatti da me e dalla mia famiglia sempre presente in questo percorso. Ho portato il tricolore sul petto con orgoglio, cantare l'inno ad un Mondiale fa venire i brividi ad ogni partita. - esordisce a riguardo della rassegna intercontientale isreaeliana chiusa dalle azzurrine al quarto posto - Ho imparato molto essendo una situazione completamente nuova per me, soprattutto tanti spunti per poter migliorare ulteriormente durante l'anno". Il passaggio successivo è stato il primo collegiale agli ordini del ct Silipo: "Essere nella prima squadra del Setterosa significa avere tante responsabilità sulle spalle, sapersi mettere sempre in discussione e saper affrontare le difficoltà insieme. Vorrei un giorno che le atlete che ammiro da anni diventino le mie mentori e compagne".
Una crescita costante quella di Sara, testimoniata anche dal minutaggio avuto in Coppa Italia e nelle prime due giornate di campionato con la calottina giallorossa all'interno di una squadra giovane ma di assoluto spessore tecnico e la giusta dose di esperienza che può solo agevolare la crescita di un talento come lei: "Avere accanto una squadra affiatata come la mia è una fortuna di cui vado fiera e di cui posso vantarmi, ragazze che mi hanno subito fatta sentire a mio agio e parte della squadra. Non è stato facile all'inizio confrontarsi con un livello così alto nel club, ma prendo anche questo come un grande stimolo a migliorare per me stessa e per dare una mano alla mia squadra".
Un ringraziamento particolare la giovane promessa di Castel Gandolfo tiene a farlo ai suoi attuali tecnici, per il supporto dentro e fuori vasca: "Marco (Capanna) e Steven (Luotto) sono delle splendide persone e ottimi allenatori. A gennaio 2021 ho ripreso ad allenarmi dopo diversi mesi ferma ed entrambi sono stati bravissimi a convogliare la mia voglia di ricominciare in un recupero rapido. Li ringrazio immensamente per aver creduto in me e per avermi spronato ad ogni allenamento".
L'attenzione si sposta poi alla più stretta attualità: "Siamo tutti soddisfatti delle partite disputate e non vediamo l'ora di giocare la prossima. È una partita (quella di Verona) in cui possiamo far vedere chi siamo e possiamo imporre il nostro gioco. Il common training infrasettimanale con il Vouliagmeni ci ha dato diversi feedback positivi rispetto ai nostri capisaldi di gioco, siamo soddisfatti", sottolinea Sara che sul ritorno alla formula classica del campionato aggiunge: "Sono molto contenta della decisione che è stata presa in merito al campionato, giocare ogni settimana tiene il fuoco acceso ad ogni allenamento e dà la possibilità di mettersi alla prova immediatamente; per questo sono particolarmente stimolata quest'anno e contenta nonostante tutte le difficoltà create dal Covid".
Nonostante i tanti impegni agonistici, il difensore classe 2002 è consapevole e predisposta ai sacrifici da affrontare: "Lo sport ti insegna fin da bambino ad avere una certa organizzazione che con gli anni si adatta agli impegni che hai. Bisogna essere disposti a fare sacrifici e a fare delle scelte che altri non farebbero, ci vuole tanta forza di volontà e passione, ma ne vale sempre la pena".
Facendo, invece, un salto all'indietro con la macchina del tempo: "Ho iniziato ad andare in piscina da piccolina, quando mio fratello ha cominciato a giocare. Guardavo ogni suo allenamento e il suo allenatore, che era anche il mio, mi buttò con i maschi a giocare. - rimembra la Carosi - Il ricordo a cui tengo di più è un semplice allenamento nella piscina in cui ho imparato a nuotare. Primo allenamento di Pallanuoto, ero una bimba minuta, bassina e timida, intorno avevo solo maschi ma non mi sarei fatta mettere i piedi in testa. Domitilla (capitan Picozzi) è sicuramente la persona che in questo tragitto di crescita mi ha lasciato il segno. Ricordo una partita Under 19 in cui giocammo contro e lei era l'immarcabile, ora giochiamo assieme e non conosco persona migliore, è un gran capitano che da sempre il buon esempio".
La palla passa, poi, al presente con prospettive future: "Per quest'anno mi aspetto una grande crescita a 360 gradi, ho tanti spunti per migliorare e voglio mettermi in gioco. - conclude Sara - Ovviamente con la mia squadra puntiamo allo Scudetto e non solo". Determinata, ambiziosa ma umile e con i piedi ben piantati a terra, il libro dei sogni di Sara Carosi è soltanto all'inizio.
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