Netanya come Sibenik. Anche ai Mondiali Under 20 femminili in terra d'Israele come accaduto due mesi fa in Croazia agli Europei Under 17, l'Italia è costretta a lasciare il Bronzo all'Ungheria e a guardare impassibile le magiare salire sul terzo gradino del podio. Non bastano al Sette tricolore le 4 reti di Sofia Giustini che scavalca Dafne Bettini (24 sigilli) in vetta alla classifica marcatrici, laureandosi capocannoniere del torneo con ben 26 centri, e soprattutto le eccezionali parate di Valeria Uccella per avere la meglio delle quotate avversarie che rintuzzano colpo su colpo i tentativi di allungo della squadra di Grassi e nell'ultimo parziale piazzano l'affondo decisivo, denotando maggior lucidità nei fondamentali di superiorità e inferiorità numerica. A conquistare il titolo di Campione del Mondo è la Spagna grazie al 5-10 rifilato alla Grecia, trascinata dalle sorelle Ruiz con Elena (tripletta in finale) eletta miglior giocatrice della competizione ed Ariadna fondamentale insieme alla Camus e dalle parate di Terre Marti, best goalkeeper.
L'inizio del confronto, sotto gli occhi di Carlo Silipo e Fabio Conti, parte all'insegna di due goal fotocopia: Giustini per l'Italia e Nagy per l'Ungheria fanno centro dal perimetro poi l'asso in forza alla Sis Roma si ripete con una gemma da distanza siderale su assist no-look di Carosi. Le magiare reagiscono, Uccella stoppa Szegedi ma non può nulla sulla sciarpata dal centro di Domsodi. Le rossobiancoverdi trovano il primo vantaggio grazie all tap-in vincente di Aubeli, pescata sul palo da un'efficace giocata di Domsodi. Tre provvidenziali interventi di Krisztina Kakas, MVP dell'incontro, tengono le azzurre lontane dalla rete. Ci vuole una rocambolesca parabola di Nesti a fil di sirena, complice una deviazione, per far chiudere il primo periodo in parità dopo che la difesa italiana era stata brava nel neutralizzare una doppia superiorità concessa alle avversarie. Una grande parata di Valeria Uccella apre la seconda frazione seguita dal palo colpito da Bettini. L'estremo difensore della Vela Ancona si ripete con un balzo felino e sull'azione susseguente Sofia Giustini s'invola verso la porta e scavalca l'estremo avversario con una calibrata palomba. Immediata la replica magiara con la staffilata di Nagy. Un tiro a schizzo da post 2 di Leone trae in inganno la fin qui attentissima Kakas e il Sette di Grassi rimette la testa avanti. Una bomba di Pocze vale il 5-5 con l'Ungheria che macina tre occasioni in serie ma prima l'imprecisione, poi il palo poi una paratona di Uccella negano il goal alla squadra di Tamas Varga che riesce comunque a rompere gli indugi ancora dal perimetro con Szegedi. Tra le più in palla nelle fila azzurre c'è la fiorentina Letizia Nesti che mette dentro dalla distanza la prima superiorità del match dopo i tentativi sventati in precedenza. L'altalena continua e dopo il tracciante sul palo lungo di Petik, arriva la quarta marcatura di Giustini che a tu per tu con Kakas non fallisce (7-7).
Al rientro dall'intervallo lungo, l'Italia punisce immediatamente la difesa ungherese con Sara Cordovani che concretizza con una conclusione al volo una bella combinazione corale. Il Sette di Varga prima viene salvato da un rocambolesco palo poi pasticcia in transizione e dopo aver fallito due extraplayer riesce comunque a trovare il nuovo pareggio grazie alla trasformazione dai 5 metri di Nagy. Un riflesso di Uccella, abile nell'evitare anche i 2 metri, salva l'Italia. Discorso analogo sul fronte opposto per Kakas che agguanta con un colpo di reni la parabola di Leone poi respinge il diagonale di Klatowski. Controreplica ancora Uccella con un provvidenziale anticipo. La numero 13 sammaritana si esalta ad inizio dell'ultimo quarto volando a togliere dall'incrocio la bordata di Kudella e deviando con un altro miracolo la conclusione a botta sicura di Szegedi. Gant finisce anzitempo la partita per raggiunto limite di falli e un rigore di Nagy riporta a +1 l'Ungheria che riesce ad infilare la retroguardia azzurra anche pochi istanti dopo con un guizzo ai 2 metri di Petik. Il baby Setterosa non si da per vinto e accorcia le distanze con un fendente di Morena Leone che si mette in proprio e sfrutta l'espulsione di Kakas (fallo sul centro in uscita per i direttori di gara) e una deviazione per pareggiare a porta semi sguarnita. Varga scuote le sue e Szegedi pesca l'incrocio dell'11-10. Espulsione definitiva per Telek da una parte e Klatowski dall'altra, Kakas dice no a Giustini così come Uccella toglie dalla porta l'ennesimo tentativo magiaro. Il portiere azzurro, autrice di una grande prestazione, non riesce però nell'ultima impresa di neutralizzare il tiro di Pocze, lasciata libera di concludere. Il 12-10 suona come il definitivo colpo del ko che, dopo l'ennesimo volo di Uccella, consegna il Bronzo all'Ungheria.
Finisce con un quarto posto che non rispecchia in pieno il potenziale di una squadra capace di esprimere talenti già pronti per iniziare un lungimirante percorso con il Setterosa (per le 2001 in particolare che con oggi hanno chiuso la loro trafila giovanile per raggiunti limiti anagrafici) ma di soffrire ancora troppo (anche per mancanza di continuità di allenamenti e common training) il divario non tanto dal punto di vista tecnico (evidenziato soprattutto dalle differenze di percentuali in situazioni di superiorità e inferiorità) quanto da quello della tenuta mentale con le squadre più attrezzate come si è visto con Grecia, Spagna e Ungheria. Un quarto posto che, dopo le ovvie analisi tecniche che verranno fatte a bocce ferme, rappresenta comunque una base su cui lavorare in situazione di normalità con l'auspicio che sia le ragazze convocate che quelle rimaste a tifare da casa possano giocare con continuità in A1 e presentarsi ai prossimi appuntamenti continentali con una stagione regolare alle spalle.
Questa la spedizione italiana a Netanya: Valeria Uccella (Vela Nuoto Ancona), Alessia Iannarelli (Como Nuoto Recoaro), Sofia Giustini e Sara Carosi (Sis Roma), Sara Cordovani e Letizia Nesti (RN Florentia), Aurora Condorelli, Morena Leone, Veronica Gant e Dafne Bettini (L'Ekipe Orizzonte), Lucrezia Cergol e Giorgia Klatowoski (PN Trieste), Gaia Gagliadri (Bogliasco 1951). Nello staff, insieme al tecnico Giacomo Grassi, il team leader Fabio Conti, l'assistente Manuel Bombelli, il team manager Marco Manzetti, il medico Beatrice Berti, la fisioterapista Flavia Mangiapane. Arbitro italiano al seguito Alessia Ferrari.
I QUARTI
Grecia-Serbia 18-5 (6-1, 3-2, 4-2, 5-0)
Olanda-Ungheria 12-13 (5-2, 4-5, 1-3, 2-3)
Israele-Italia 9-15 (2-4, 2-3, 2-4, 3-4)
Russia-Spagna 5-10 (2-3, 0-3, 2-1, 1-3)
LE SEMIFINALI
Semifinali 5/8 posto
Serbia-Olanda 4-14 (1-4, 1-3, 1-3, 1-4)
Israele-Russia 13-15 (3-3, 4-5, 3-4, 3-3)
Semifinali 1/4 posto
Grecia-Ungheria 13-8 (4-2, 3-1, 4-4, 2-1)
Italia-Spagna 12-14 (5-4, 3-3, 2-2, 2-5)
LE FINALI
finale 7/8 posto Serbia-Israele 13-14 dtr (10-10 - 3-4, 3-3, 3-0, 1-3)
finale 5/6 posto Olanda-Russia 8-19 (3-6, 4-2, 0-7, 1-4)
finale 3/4 posto Ungheria-Italia 12-10 (3-3, 4-4, 1-1, 4-2)
finale 1/2 posto Grecia-Spagna 5-10 (1-5, 0-1, 3-3, 1-1).
Altri articoli di questo autore:
Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Salerno in Web pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.