Cambia nuovamente la geografia politica del consiglio comunale che, solo due giorni fa, registrava l’ingresso di Pino D’Andrea, eletto nella lista ‘Salerno per i giovani’ al posto di Giuseppe Gallozzi della lista ‘Per’ che perde il seggio per una manciata di voti dopo il riconteggio delle schede in corso a Palazzo di città da parte della commissione elettorale. La nomina degli assessori Gaetana Falcone, Paola De Roberto, Massimiliano Natella, Paky Memoli e Alessandro Ferrara, scelti dal sindaco Enzo Napoli nella nuova giunta comunale, lascia cinque posti liberi tra i banchi del Salone dei Marmi di Palazzo Guerra. Subentrano nella massima assise cittadina, Salvatore Telese e Arturo Iannelli di Campania Libera, lista che esprime nell’esecutivo il vice-sindaco Memoli e Ferrara (attività produttive e turismo) mentre la dirigente scolastica Barbara Figliolia prende il posto, in quota Moderati e Popolari, della riconfermata Gaetana Falcone (tra le quattro quote rosa in giunta). Il già consigliere Gianluca Memoli (Salerno per i Giovani) torna tra i banchi del consiglio, l’ex assessore alla cultura Antonia Wuillburger (Psi), quarta nella lista dei socialisti, ritorna a ricoprire un ruolo all’interno dell’amministrazione anche se al momento restano ancora vuote le caselle delle deleghe, appunto alla cultura e dello sport, quest’ultima in mano ad Angelo Caramanno rimasto fuori dalla giunta così come il ‘blocco progressista’. Restano invariati i seggi attribuiti alle opposizioni: nel centrodestra confermati gli uscenti Dante Santoro, Mimmo Ventura, Roberto Celano assieme all’ingresso del candidato sindaco Michele Sarno; quattro consiglieri per la coalizione della Barone che, oltre a lei, troverà gli uscenti Donato Pessolano e Corrado Naddeo ed anche i colleghi del M5S Catello Lambiase, Claudia Pecoraro. Antonio Cammarota blinda il posto in aula senza deludere le aspettative. In attesa che i riconteggi dei voti anche sui singoli consiglieri siano definitivi, resta il nodo della presidenza del consiglio che, giocoforza, dovrebbe andare ai ‘Progressisti’ tagliati fuori dalla giunta e la cui esclusione pesa politicamente tra gli equilibri della coalizione e che rischia di mettere in discussione anche l’indirizzo politico-amministrativo della “continuità” premiata dagli elettori in campagna elettorale con il 56% dei consensi. Fatta la giunta, ora si attende l’insediamento del consiglio comunale.
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