Semifinale amarissima per l'Italia che dopo una partenza da sogno si vede rimontare alla distanza dalla Spagna e dice addio alla finalissima dei Mondiali Under 20 femminili di Netanya. Sorridono le furie rosse che con pazienza certosina costruiscono la remuntada beffando quella che per quasi tre tempi è stata una grande Nazionale con ennesima tripletta per Bettini e Giustini, poi costretta ad inchinarsi agli episodi e al cambio passo avversario soprattutto in situazione di superiorità. Avvio a razzo delle azzurre, superiorità conquistata e Giustini si conferma tiratrice impeccabile dal perimetro rendendo vano il disperato tentativo di Terre Marti. La numero 7 è letteralmente incontenibile e approfitta al meglio del secondo extraplayer consecutivo beffando l'estremo difensore iberico. La Spagna sembra disorientata ma ha la forza di sbloccarsi grazie alla parabola di Palacio Linde dal lato buono. E' solo un sussulto. L'Italia tesse la tela perfetta e triplica con un bolide quasi da centrovasca di Veronica Gant poi è Giorgia Klatowski a prendere posizione di forza ai 2 metri e sparare sopra la testa del portiere dopo una corta respinta della difesa su tiro di Gant. Non poteva mancare Dafne Bettini all'appello, la capocannoniere del torneo risponde presente, si aggiusta la sfera e scarica di potenza in rete. Nel mezzo è ancora Palacio Linde a provare a scuotere le sue, riuscendo dalla distanza a infilare Condorelli. Le furie rosse sanno che non possono accontentarsi di singoli episodi per restare in partita ed ecco riemergere dal nulla Elena Ruiz, reduce dalle Olimpiadi di Tokyo, che trasforma un tiro dai 5 metri concesso per una trattenuta di Gant. A 1' dal primo mini intervallo è Camus Amoros a pescare il jolly in superiorità e rimettere le sue in partita insieme a Terre Marti con due prodigiosi interventi a riscattare l'avvio da incubo sotto i colpi delle cecchine azzurre. Nel secondo periodo due legni salvano l'Italia, le difese chiudono ogni varco nei primi affondi ed è un rigore trasformato impeccabilmente da Bettini a tenere a +2 la squadra di Grassi che poi si vede beffare dal VAR che assegna alla Rodriguez Prats il goal con la sfera carambolata sulla linea di porta dopo la deviazione di Condorelli. A ristabilire le distanze ci pensa la solita Bettini che si smarca sul palo 6 e trasforma in oro un assist al bacio di Iannarelli. Risponde immediatamente ancora Palacio Linde con una prodezza da post 4: la sfera lambisce il palo e termina in rete. Le iberiche trovano un po' a sorpresa il goal del pari con la stoccata di Camarena Heredia che sorprende Condorelli ma sull'azione successiva è Morena Leone a togliere le castagne dal fuoco con un'autentica magia: finta e palla che passa sotto le braccia di difensore e portiere per l'8-7 che manda all'intervallo lungo.
Al cambio vasca a difendere i pali della porta tricolore entra Valeria Uccella che dimostra subito reattività ma è costretta poi a capitolare sul velenoso tiro a schizzo in più di Camarena Heredia. Al secondo tentativo, il Sette in calottina bianca mette nuovamente la testa avanti grazie alla conclusione volante di capitan Lucrezia Cergol. Rientra Condorelli e l'estremo difensore dell'Orizzonte non può nulla sulla perfetta realizzazione dai 5 metri di Elena Ruiz. La Spagna sfrutta male due extraplayer per portarsi per la prima volta in vantaggio e viene punita allo scadere della terza frazione da Cergol che si guadagna e trasforma con freddezza un rigore. Gli ultimi 8', preceduti stavolta da un provvidenziale intervento della tecnologia che nega il goal alla squadra di Valls Nart, partono all'insegna della tensione che induce più volte all'errore le due squadre. Un miracolo di Aurora Condorelli tiene a galla l'Italia ma nulla può la calottina numero 1 sul penalty di una ringalluzzita Ruiz alla terza marcatura personale. E' poi la traversa a salvare le azzurrine che perdono Carosi per raggiunto limite di falli. La Spagna ci crede e trova il primo vantaggio con il piazzato dell'altra Ruiz (Ariadna), risponde Sara Cordovani con una magnifica beduina, controreplica con un'altrettanto meravigliosa rovesciata Camus Amoros. La squadra di Grassi fallisce una doppia superiorità e Camerana Heredia stavolta non se lo fa ripetere due volte e con un tiro a schizzo beffa Condorelli. Iberiche per la prima volta a +2, baby Setterosa costretto ad inseguire ed un tiro sul palo corto di Giustini apre un finale da brividi. Gant va nel pozzetto (3 falli anche per lei) e l'MVP dell'incontro Palacio Linde (4 reti) schiaccia inesorabilmente dal centro il nuovo doppio vantaggio. Sarà anche quello decisivo visto che nell'ultimo minuto e mezzo prevale la retroguardia spagnola sull'esausto attacco italiano. Finisce con grande rammarico e tra le lacrime 12-14. In finale con la Grecia (surclassata l'Ungheria) ci va la Spagna, per l'Italia non resta che resettare un pomeriggio dai due volti e tentare l'assalto al Bronzo contro le magiare (ore 16.30) per chiudere al meglio la rassegna intercontinentale.
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