Tra i sette volti "nuovi" del Napoli Nuoto versione 21/22, un ruolo di primaria importanza spetterà a Mariagrazia Cipriano. Sarà, infatti, la giovane classe 2004 dalla provincia di Caserta a difendere i pali della porta del Sette che si sta plasmando ad immagine e somiglianza di Barbara Damiani. L'estremo difensore ha condiviso già l'esperienza al Flegreo con diverse delle sue attuali compagni di squadra e lo scorso anno ha difeso la porta del Volturno, risultando determinante nelle sfide cruciali del torneo e venendo inserita anche nella Top 7 dei play-out come miglior portiere: "Il passaggio al Napoli Nuoto è nato proprio grazie ai play-out (vinti con le nerazzurre in due gare) i quali mi hanno dato la possibilità di farmi notare dalla società e in seguito mi hanno proposto di giocare con loro. - esordisce ai nostri microfoni - Essendo il Napoli Nuoto una società in espansione che punta molto sulla crescita delle ragazze, ho pensato che per me sarebbe stato l’ideale poiché ho voglia di farmi conoscere e di crescere sempre di più in questo campo. Per me è stato un po' come tornare a casa poichè già due anni fa sono stata al Flegreo, quindi diciamo che la parentesi Volturno è stata una scelta fatta dal punto di vista di logistica in quanto vicino casa. La stagione appena trascorsa per me è stata un anno di esperienze perché appunto ho fatto il mio debutto in Serie A2 e avuto l'opportunità di confrontarmi con squadre ed avversarie di spessore. Non ho rimpianti sulla scelta fatta poiché ho trovato delle ragazze che mi hanno accolta e voluta bene sin da subito".
Un'annata non facile considerando le diverse problematiche dovute affrontare dalla squadra di patron Salvatore Napolitano, poi tornato anche sul piano vasca ad allenare dopo l'addio di Vidovic: "Probabilmente le maggiori difficoltà che abbbiamo affrontato sono stati i problemi di squadra, spesso non siamo riuscite a fare squadra come avremmo dovuto, facendo prevalere l’individualismo sulla collettività e giocando pensando al personale piuttosto che all’interesse collettivo - evidenzia Mariagrazia - All'inizio del campionato in realtà avevamo messo in conto qualcosa di più di una salvezza sul gong, infatti non ci aspettavamo di arrivare ai play-out purtroppo però la sorte ha giocato a nostro sfavore e a causa di diversi avvenimenti nefasti ma anche a causa di questi mini gironi siamo arrivate agli spareggi per non retrocedere. Da un lato ci aspettavamo di salvarci perché comunque rispetto alle nostre avversarie avevamo fatto più punti ma dall’altro lato non potevamo avere nessuna certezza e la paura di poter retrocedere c’era".
Di traverso si è messo anche il Covid, ora l'auspicio è che si ritorni ad una regolarità globale: "Durante la pausa forzata dell’anno scorso abbiamo continuato ad allenarci facendo solo allenamento a secco e per me questo è stato davvero triste perché fare solo palestra e vedere la piscina ma non potermi tuffarci dentro mi buttava giù di morale; sentivo il bisogno di buttarmi in acqua e di andare in porta a parare i tiri delle mie compagne ma soprattutto mi mancava sentire di nuovo il cloro sulla mia pelle. La formula dei gironi che è stata adottata l’anno scorso non la riproporrei perché questi mini gironi non ci hanno permesso di confrontarci con più squadre e ci hanno fatto giocare meno rispetto agli altri anni, con i classici gironi avremmo fatto molte più partite. Sono, inoltre, d’accordo a far introdurre l’obbligo del vaccino per giocare con maggiore sicurezza e tranquillità, senza avere paura di ritornare a vedere tutti i nostri sogni lontani per un virus che da tempo ormai è in giro per il mondo".
All'impegno pallanuotistico, la Cipriano aggiunge quello sui libri denotando grande spirito di abnegazione e sacrificio: "Facendo il quarto anno del liceo Classico, conciliare lo studio con l’attività sportiva non è una passeggiata ma chi ama questo sport sa di cosa sto parlando ovvero di alzate alle 5 del mattino, nottate sui libri, allenamenti in tarda serata e così via anche se a volte i prof. ignorano o non sono a conoscenza degli allenamenti faticosi che facciamo e molto spesso vedono lo sport come un elemento di distrazione piuttosto che come un' opportunità parallela di crescita".
Salendo sulla macchina del tempo, quello tra la Pallanuoto e Mariagrazia non è stato il classico colpo di fulmine ma un amore sbocciato gradualmente: "La mia passione per la Pallanuoto nasce circa 10 anni fa, quando ero solo una bambina inconsapevole di cosa fosse questo sport. Mi ricordo che non ero in grado nemmeno di nuotare e iniziai il mio percorso al Circolo Villani per caso con Nicoletta Abbate, la quale mi invitò a provare questo nuovo sport. Non me ne innamorai sin da subito, anzi inizialmente non ero spinta a continuare, ma poi col tempo mi è entrato nel cuore sempre di più e me ne sono follemente innamorata e da quel momento non ne ho più saputo fare a meno. Per 6 anni la mia passione è stata coltivata nello stesso posto in cui è iniziata, al Circolo Villani, e li ho fatto le mie prime esperienze con i campionati giovanili". Riguardo i suoi trascorsi, la calottina numero 1 aggiunge: "Beh di ricordi, visto che ormai faccio parte di questo mondo da una decina di anni, ne ho molti,soprattutto legati agli scorsi anni ovvero quando ho partecipato al Trofeo delle Regioni nel 2019 con la rappresentativa della Campania classificandoci seconde e ricevendo la mia prima medaglia d'Argento. Non c’è stata una compagna di squadra che non mi abbia lasciato un segno, infatti ad ognuna di loro sono legata in modo diverso anche se sono in particolar modo legata a Giulia Sgrò, aldilà del fatto che siamo come sorelle, ho tanti bei ricordi di quando giocavamo insieme. Ci siamo sempre state l’una per l’altra e anche durante le partite bastava uno sguardo per darci forza a vicenda".
Tornando al presente e guardando al futuro: "A livello individuale ho intenzione di crescere sempre di più e di acquisire quante più nozioni tecniche dalla mia nuova coach Barbara Damiani mentre a livello di squadra cercherò di non deludere le aspettative delle mie compagne perchè quest’anno abbiamo molti elementi validi come Simona Abbate ed altre, per poter affrontare un campionato ricco di soddisfazioni e, perchè no, aspirare ad una categoria maggiore. Come appassionata e giocatrice vorrei diventare un’atleta professionista e ambire alla mitica Nazionale: il Setterosa e magari portare a casa qualche medaglia importante. Spero quindi di giocare anche a livelli più alti ma so che la strada da fare è ancora molto lunga e tutta in salita e sono consapevole del fatto che saranno necessari molti sacrifici e impegni per ottenere ciò che desidero. Per quanto riguarda il mio lavoro futuro - conclude Mariagrazia - vorrei laurearmi in Medicina, specializzandomi in chirurgia plastica poiché questo è un mondo che mi ha sempre affascinata". Umiltà e determinazione, gli ingredienti giusti per il piatto vincente targato Mariagrazia Cipriano.
Altri articoli di questo autore:
Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Salerno in Web pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.