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Pallanuoto, Beatrice Travaglini e una vita tra i pali: "Memorabile il rigore parato che valse l'A1, voglio crescere ancora. Mia sorella la mia spalla"

12/10/2021

Voglia di giocare e puntare sempre più in alto. E' impaziente di tornare in acqua Beatrice Travaglini, numero 1 del Pescara Pallanuoto che ha sfiorato la promozione in A2 cedendo solo per una serie di episodi a Lazio e Cosernuoto nel concentramento di play-off disputato lo scorso luglio a Viterbo. Del futuro delle delfine al momento non ci sono certezze ma le atlete sono già mentalizzate a farsi trovare pronte a qualsiasi circostanza, importante è disputare un campionato magari con la formula classica dopo le difficoltà imposte dalla pandemia lo scorso anno: "Penso che il lockdown abbia dato un duro colpo al mondo dello sport. E’ stato molto difficile doversi adattare alle normative vigenti ma era necessario quindi lo abbiamo fatto sin da subito. - racconta Beatrice ai nostri microfoni - La formula dei concentramenti a partire dalla regular season credo sia stata la scelta più adeguata al momento che stavamo vivendo, anche se per noi è stato molto difficile prepararci ad affrontare due partite in un solo giorno inoltre senza mai poterne disputare una in casa. Eravamo già consapevoli di poter fare bene, l'unica cosa che ci spaventava era il fatto di avere pochi allenamenti settimanali e soprattutto in una piscina non adeguata. Il coach Cannata è riuscito a gestire la situazione nel migliore dei modi, ci ha dato una grande mano anche a livello mentale per non perdere di vista l'obiettivo nonostante le difficoltà".

Una prima fase dominata, poi una serie di circostanze sfavorevoli si sono messe di traverso sulla strada verso l'A2: "Abbiamo provato tanta delusione, avremmo potuto ambire ad un risultato migliore", il rammarico dell'estremo difensore che ha condiviso anche l'ultima stagione fianco a fianco alla sorella Federica: "Abbiamo disputato diversi campionati insieme, è sempre un piacere essere nella sua stessa squadra. Fede è la mia spalla, ci diamo forza a vicenda. Io sicuramente sono più allenatrice e lei mental coach". E' stata proprio Federica ad inculcare l'amore per la magica sfera gialla a Beatrice: "La passione per la pallanuoto mi è stata trasmessa da mia sorella. Ho iniziato all'età di 12 anni dopo aver praticato nuoto agonistico sin da piccola. Già dopo pochi allenamenti ho scelto di stare in porta. Sono un portiere praticamente da sempre, credo sia stata la porta ad aver scelto me".

Una passione senza limiti quella per la Pallanuoto che non conosce sosta nonostanti i sacrifici che impone: "Io personalmente svolgo tre attività contemporaneamente (studio, lavoro e sport), mi tengo abbastanza impegnata, per conciliare il tutto c’è bisogno di organizzazione e tanto sacrificio. Tutto ciò che faccio per me non è assolutamente un peso, credo che per seguire i propri sogni ci si debba dar da fare, impegnarsi".

Nel corso degli anni sono state tante le esperienze maturate, le amicizie nate e cementate dentro e fuori dalla vasca così come i ricordi indelebili: "Uno dei miei ricordi più belli legati alla Pallanuoto è la promozione in serie A1 con il Pescara nel 2016, in particolar modo la mia parata sul rigore decisivo in gara 1 della finale play-off contro la Florentia. E’ stata un’emozione fortissima, il coronamento di un sogno, frutto di tanti sacrifici - ricorda l'atleta abruzzese - Gli incontri che mi hanno più segnata? Mi sento di fare due nomi: il primo è Giulia Bersacchia, che anche se abbiamo giocato per poco tempo insieme a Tolentino (nel 2018), con lei ho instaurato una bellissima amicizia! L’altra compagna di squadra che mi ha lasciato il segno, sportivamente parlando, è stata Angelica Ginobili; quando sono approdata nella squadra del Tolentino ho avuto la fortuna di trovare una compagna di reparto davvero speciale! Siamo riuscite a lavorare bene assieme, spronandoci e aiutandoci a vicenda senza mai sovrastare l’altra, c’è sempre stato molto rispetto".

La testa volge poi a quel che sarà o potrà essere: "Non so ancora quale sarà il mio futuro ma spero di continuare a giocare e soprattutto divertirmi ancora per molto. Il mio obiettivo - conclude Beatrice - è quello di continuare ad allenarmi per crescere e difendere al meglio la porta e magari arrivare a giocare ad alti livelli". Una cosa è certa, in qualsiasi vasca sarà di scena, la porta con Beatrice Travaglini tra i pali è in mani sicure.

 

Davide Maddaluno - Sport - - Vai alla Home

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