Ad ormai due settimane dalla partenza del campionato di A1 femminile, continua a ritmo incessante la marcia di avvicinamento allo storico appuntamento per la Como Nuoto Recoaro, reduce da un positivo debutto nel Preliminary Round di Coppa Italia. Ma a tenere banco in casa lariana è l'atavica problematica strutturale, destinata ad aggravarsi con l'arrivo di autunno ed inverno. Le Rane Rosa e gli altri atleti del sodalizio di patron Bulgheroni, infatti, sono costrette ad allenarsi (spesso e volentieri all'alba o a tarda sera) all'aperto in condizioni climatiche e metereologiche disagevoli. A tal proposito, per provare a scuotere la situazione, è stata lanciata sulla piattaforma di fundraising "Go Fund Me" una raccolta fondi per sostenere le spese atte a coprire finalmente la piscina di viale Geno (foto WinCantù), unica infrastruttura disponibile a seguito della chiusura di quella olimpionica. "La riapertura dell'impianto è stata fondamentale nei mesi primaverili per consentirci di arrivare preparate alla conquista della promozione - ha ribadito il tecnico lombardo Tete Pozzi - ma immaginare di dover andare avanti così per un anno intero è impensabile con queste condizioni, soprattutto considerando che gireremo l'Italia e ospiteremo il top della Pallanuoto tricolore. E lo stesso discorso vale per le altre formazioni a partire dall'A2 maschile".
A spiegare nel dettaglio l'iniziativa è Cesare Musotto, promotore della campagna di sostentamento: "Abbiamo un progetto ambizioso, dove in questo caso l’ambizione non è un vizio bensì una virtù: vogliamo, ma soprattutto DOBBIAMO, coprire la piscina di viale Geno, ed abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti Voi. Como Nuoto è una ASD che dal 1919, anno della sua fondazione, si occupa di promuovere le attività natatorie sul territorio comasco. Stella d’Oro Coni al merito sportivo, tra le sue fila ha annoverato in oltre cento anni di storia atleti e squadre di rilievo anche internazionale; in Como Nuoto sono passate generazioni di atleti comaschi e non solo che hanno portato il nome della Como Nuoto ed i valori dello sport in Italia e nel mondo. Non vogliamo entrate nel dettaglio delle difficoltà di ogni tipo che la gestione dell’emergenza sanitaria Covid ha causato a Como Nuoto, sarebbe troppo facile lamentarsi e cercare colpevoli, i valori dello sport non ce lo permettono, dobbiamo guardare avanti. Ma un problema oggettivo lo abbiamo: viviamo in piscina ed a Como non ci sono piscine disponibili. Dal mese di novembre del 2018 la piscina olimpionica di Como è inutilizzabile e lo sarà almeno per altri tre anni, ed a Como non vi sono piscine disponibili anche in considerazione del numero degli atleti (diminuiti a causa dei disagi causati dalla pandemia ma comunque sempre circa 200) e della quantità di spazi acqua disponibili (gli sport natatori a livello agonistico richiedono allenamenti giornalieri e, in alcuni casi, anche due allenamenti al giorno). Nell’ultimo biennio gli atleti della Como Nuoto si sono dovuti allenare nelle piscine di Cantù, Cermenate, Villa Guardia, Lentate sul Seveso (MB), Legnano (MI) e Chiasso (Confederazione elvetica!). Tralasciando gli aspetti economici (e le problematiche tecniche e sportive collegate a tale peregrinare ad esempio per la Pallanuoto, in ogni piscina due porte, palloni, calottine, attrezzatura varia…), trattandosi nella totalità dei casi di impianti “commerciali” con tariffe di affitto spazi elevati, si possono immaginare i disagi collegati:
- alla necessità di noleggiare più mezzi di trasporti (pullman e pulmini) che di fatto facessero la spola tra Como e la piscina da raggiungere, e nella stessa giornata venivano utilizzati anche impianti diversi, con disagi anche per gli allenatori che dovevano letteralmente correre ad esempio tra Legnano e Lentate sul Seveso ovvero tra Chiasso e Cermenate!!!;
- alle ore passate in viaggio, ore sottratte in primis allo studio;
- alla sveglia, ad esempio, alle 5 del mattino per raggiungere la piscina di Lentate sul Seveso per l’allenamento mattutino delle 6.15, terminato il quale, ore 7.30, fuori tutti e di corsa nuovamente a Como per arrivare a scuola in orario.
Abituati come siamo (è lo sport che ce lo insegna) a dimenticare nell’immediato i successi per concentrarsi da subito al nuovo obiettivo, ci stavamo quasi dimenticando di un accadimento eccezionale soprattutto in quanto ottenuto in una situazione di grave disagio (come ampiamente sopra dettagliato). Come in tutte le favole che si rispettano, a fronte del duro lavoro e degli enormi sacrifici, l’11 luglio 2021, vincendo (a Legnano!!!) gara 3 contro l'Acquachiara, le Rane Rosa, squadra di Pallanuoto femminile, hanno ottenuto la storica promozione nel massimo CAMPIONATO NAZIONALE DI SERIE A1.
Nella stagione 2021/2022 Como Nuoto dovrà pertanto organizzare:
- l’attività per la prima squadra femminile di Pallanuoto impegnata nel massimo campionato di Serie A1 con trasferte a Catania, Roma, Ancona, Trieste (solo per citarne alcune);
- l’attività per la prima squadra maschile di Pallanuoto impegnata nel campionato nazionale di Serie A2 con trasferte in tutto il Nord/Centro Italia;
- l’attività degli atleti del nuoto con la partecipazione di molti di loro ai campionati nazionali;
- l’attività di tutte le giovanili composte da circa 200 atleti.
e tutto questo SENZA UNA PISCINA DISPONIBILE.
Como Nuoto ha la propria sede storica presso l’impianto sportivo di Viale Geno, costituito di fatto da una piscina scoperta di 25 mt da sempre utilizzata per lo svolgimento della attività estiva. Dall’autunno del 2018, in assenza di valide alternative, la piscina estiva viene utilizzata da aprile sino a metà novembre, con particolari disagi soprattutto nei mesi – freddi e piovosi - di aprile, ottobre e novembre.
La situazione “impianti” venutasi a creare, non più sopportabile né dagli atleti a causa sia dei disagi di natura logistica che economica, né dalla società che da un lato si vede chiamata ad un esborso economico insostenibile e dell’altro, a causa dei sopra citati disagi, vede ridursi il numero degli atleti, ci obbliga appunto a valutare un progetto ambizioso senza il quale, tuttavia, la sopravvivenza di Como Nuoto è sicuramente minata:
La copertura, da attuarsi mediante una tendo struttura rimovibile, verrebbe posizionata da novembre ad aprile per poi essere rimossa ed essere poi nuovamente riposizionata il successivo mese di novembre.
Come è facile intuire la copertura risolverebbe innumerevoli problemi:
- gli atleti non dovrebbero più sopportare lunghi viaggi giornalieri solo per potersi allenare (e le famiglie vedrebbero ridotti i relativi costi);
- la qualità degli allenamenti migliorerebbe drasticamente;
- Como Nuoto potrebbe disporre di spazi acqua adeguati ad un costo adeguato (di fatto quelle delle utenze che, anche in considerazione dello stato dell’impianto, non solo assolutamente da sottovalutare);
- la piscina potrebbe comunque essere messa a disposizione della città, si pensa alle associazioni di volontariato che operano a favore di soggetti diversamente abili con cui Como Nuoto ha già in corso alcune collaborazioni purtroppo non attuabili nei mesi invernali per mancanza di impianti, nonché agli alunni delle scuole della città in particolare negli orari mattutini.
Dal punto di vista tecnico Como Nuoto ha già prima d’ora ottenuto le necessarie autorizzazioni anche di natura paesaggistica. Il progetto presenta delle criticità dettate soprattutto dallo stato dei luoghi che ne fanno lievitare il costo di costruzione sino a circa 250 mila euro. Sebbene necessario per garantirne la sopravvivenza, Como Nuoto da sola non può assolutamente affrontare un investimento di simile portata. Abbiamo pertanto bisogno dell’aiuto di tutti, soci ed atleti della Como Nuoto, cittadini di Como ma non solo, chiediamo un aiuto a tutti gli amanti dello sport, a tutte quelle persone che credono nello sport, nei suoi valori e nella sua valenza educativa, valori che sono la bandiera di Como Nuoto da oltre 100 anni. Senza vergogna ma anzi con l’orgoglio che ci dà la consapevolezza di essere dalla parte del giusto, vi chiediamo un aiuto sotto forma di liberalità, di qualunque ammontare (per questioni di organizzazione se fosse possibile l’ammontare minimo dovrebbe essere di euro 100,00).
Una casa senza un tetto non ha futuro".
Al seguente LINK è possibile partecipare alle donazioni ed avere maggiori dettagli sugli sviluppi.
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