Si “vende” sul web a 17 anni e provava a reclutare altri minori su una app di incontri gay. In attesa dell’interrogatorio di garanzia per il minorenne, che sarà fissato dalla Procura minorile di Salerno tra oggi e domani, non si ferma l’indagine dei Carabinieri di Battipaglia sull’ennesima storia a sfondo sessuale che vede protagonisti ragazzini e adulti. I militari coordinati dal comandante Vitantonio Sisto, infatti, hanno inoltrato richiesta formale ai manager della società che sviluppa di Grindr, applicazione usata per organizzare incontri tra persone dello stesso sesso, e risalire all’identità del 13enne con cui Giorgio (nome di fantasia) avrebbe intrattenuto una discussione sull’opportunità di prostituirsi e poi ricattare il proprio cliente. La richiesta, già inoltrata nei giorni scorsi ai responsabili della app creata negli Stati Uniti e diventata un punto di riferimento per la comunità gay, rischia però di rimanere senza risposta. Gli inquirenti, infatti, nonostante le pressioni a ricevere i dati della conversazione tra i due giovani, starebbero trovando molte difficoltà a ottenere l’ok dai vertici dell’applicazione di messaggistica istantanea. Una difficoltà creata anche dai privilegi che questi colossi godono nei Paesi in cui sono installati i server che contengono queste informazioni. Ecco perché si spera molto nell’interrogatorio di garanzia che il 17enne di Montecorvino Pugliano sosterrà nei prossimi giorni. Portato in comunità nella serata di venerdì, infatti, risponde di estorsione aggravata e continuata e induzione alla prostituzione minorile. Tutto era partito dalla denuncia di un operaio 47enne di Pontecagnano Faiano che aveva messo mano al portafogli per far l’amore con il ragazzino.
FONTE: La Città
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