Ha aggredito una donna incinta utilizzando un coccio di bottiglia. Alla presenza dei familiari e degli altri bambini. Erano circa le 21 quando la tranquillità di una serata in spiaggia è stata interrotta dalle urla terrorizzate delle donna. Urla a cui si sono aggiunte quelle di tutti i presenti, familiari e bambini compresi. Un extracomunitario, nordafricano, si era avventato contro una signora probabilmente con l’intenzione di derubarla, armato del collo rotto di una bottiglia che le ha posto alla gola. Le urla terrorizzate della donna e dei bambini hanno allertato tutti quelli che si trovavano nel tratto di spiaggia libera tra l’hotel Sabbiadoro, il Lido La Bussola ed il Lido Mediterraneo.
Sul posto, oltre ai titolari dei due stabilimenti balneari, Marco Galante e Renato Godini in questione, è giunto, correndo, persino il titolare del Lido lago, Andrea Tranquillo, distante circa 400 metri. L’uomo, che avrà all’incirca tra 25 ed i 30 anni, è stato immobilizzato dai soccorritori che hanno chiamato il 112. Pochi minuti dopo è giunta la polizia di stato che ha tratto il giovane in arresto. Sconvolti gli astanti. Soprattutto i bambini. Uno di loro, di circa 10 anni, continuava a dire terrorizzato: «Aveva un coltello… gliel’ha messo alla gola». Intorno alla famiglia aggredita si sono radunati tutti i bagnanti ancora presenti che avevano deciso di trattenersi sull’arenile per godere la magnifica serata estiva. Completamente ubriaco e sicuro di potersela cavare, evidentemente al corrente dei propri diritti, il nordafricano, riconosciuto dai gestori dei lidi vicini perché più volte sorpreso a tentare furti ed infastidire i bagnanti, biascicava: «Chiama avvocato. Io ubriaco. Chiama carabinieri».
L’episodio ha sconvolto notevolmente la donna che è stata accompagnata in ospedale per verificare le sue condizioni di salute. Solo il fatto che l’aggressore fosse troppo ubriaco ha impedito il verificarsi di una tragedia dando il tempo materiale ai soccorritori di intervenire. L’uomo, infatti, bloccato dalla gente accorsa, si è accasciato in un angolo, sulla sabbia, continuando a dire di essere ubriaco e di volere il suo avvocato. Nel frattempo aveva tentato di liberarsi del coccio di bottiglia che, però, gli è stato visto tra le mani mentre lo puntava alla gola della donna. Il vetro acuminato è rimasto a terra, poco distante dal luogo dell’aggressione.
FONTE: La Città
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