Da 'andiamo a Berlino' a 'colleghiamoci con Giffoni' la strada è breve e il passo tecnologico. Basta un click a Fabio Caressa, giornalista fuoriclasse delle telecronache sportive, autore dello storico tormentone sulla vittoria italiana ai mondiali 2006, per essere tra i protagonisti della settima giornata del Festival direttamente da casa sua, in Sardegna, là dove è in vacanza con la famiglia. Nella Sala Blu della Cittadella del Cinema lo attende un match dialettico con i giffoner della sezione Impact!.
Sessanta minuti di idee, battute, risate, spunti di riflessione. Grande ritmo e un annuncio importante: "Da settembre sarò anche su TwitchTv. Voglio sperimentare nuovi linguaggi, avere un contatto più diretto con il pubblico. Mi piacerebbe realizzare una versione live del Club, un post Club. Sto pensando pure a un format specifico per Instagram con una serie di quiz. Sulle telecronache, invece, posso affermare che tornerò a farle. C'è solo da vedere quali, in che modo e con quali linguaggi".
L'anima social di Caressa è una realtà. Esplosiva. Concreta. Quasi trecentomila follower e un team già al lavoro per salire sul treno del futuro e "scendere dai piedistalli". "Viviamo sicuramente un tempo nuovo -ha affermato Caressa-. Esiste un grande spazio che può essere frequentato per sperimentare. I social sono uno strumento prezioso, stimolante, divertente. Voglio provarci". Il giornalista è un fiume in piena. Adrenalina pura alla velocità delle parole. In fila, queste ultime, una dopo l'altra senza una sbavatura. A raffica. "Commentare la vittoria di questo campionato europeo è stata una emozione anche più forte di quella del Mondiale del 2006 - ha ammesso-. Il Covid ha creato un'atmosfera particolare, surreale, senza dubbio pesante e difficile. È stata tosta. Ed è stato bellissimo alla fine alzare la coppa. Era importante avere un segnale di speranza. Mi sono sentito commosso e scosso allo stesso tempo. In questo periodo ho avuto paura per il futuro dei miei figli. Loro, come tutti i più giovani, sono stati messi a dura prova dalla pandemia. Hanno dimostrato uno straordinario senso di responsabilità e di adattamento. Ci hanno insegnato tanto, anche in questa occasione".
Il rapporto speciale con Beppe Bergomi, compagno di mille racconti sportivi in video, entra ufficialmente in campo: "Siamo più che amici. Lui mi conosce benissimo, meglio di chiunque altro. Il nostro rapporto è nato nel 1999. Ventidue anni di condivisione umana e professionale. Siamo un mix perfetto, ci completiamo. Io casinista, un po' sopra le righe. Lui pacato ma travolgente quando si lascia andare. Siamo FabioCaressaBeppeBergomi tutto attaccato. Abbiamo creato un ottimo clima di squadra. Quando sei dentro la squadra lavori beni e vinci. Da solo questo non accade". Caressa ha spiegato ai giffoner che prima di ogni telecronaca scrive quattro pagine di word con annotazioni sulla partita e realizza due schede sintetiche sulle caratteristiche dei giocatori. Un lavoro certosino per il quale attinge al suo personale archivio di informazioni costruito in oltre trent'anni di carriera. "Conosco percentuali, tattiche di squadra, movimenti dei calciatori. È fondamentale studiare" ha sottolineato a più riprese prima di lanciarsi in uno spettacolare speach a braccio: "Signore e signori, ragazze e ragazzi. Un grande impatto: Fabio Caressa al Festival di Giffoni". L'incontro si chiude qui. Applausi a scena aperta. Standing ovation.
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