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27/07/2021

VERSO LE COMUNALI

La coalizione civica composta da ‘Attivisti Per Salerno’ e ‘ConSenso Civico Salerno’ svela il nome del candidato sindaco: si tratta dell’avvocato 38enne Simona Libera Scocozza, docente di diritto all’Università di Salerno, titolare di uno studio associato con sedi a Salerno e Milano, da sempre impegnata nel sociale, in Caritas e nelle campagne di difesa dell’ambiente e dei diritti delle persone. La conferenza, questa mattina, al bar ‘White’ del parco Pinocchio, per annunciare la scelta del profilo individuato che nasce dalla volontà di tutte le persone impegnate nel sociale e nell’attivismo civico e ambientale che hanno lavorato intensamente per prepararsi a questo appuntamento e crede che la candidatura dell’avvocato salernitano sia la scelta migliore per esprimere la sintesi dei valori e delle competenze necessarie a riportare Salerno ai livelli di trasparenza, inclusione, sviluppo, integrità che la città merita. Le due liste, Attivisti per Salerno e ConSenso Civico, sono il frutto di un percorso di coerenza che dura da oltre quindici anni, fatto di impegno, battaglie civili e di contrasto alle illegalità. In particolare, Attivisti per Salerno è una lista composta da donne e uomini che a Salerno hanno dato vita nel 2005 al Meetup Amici di Beppe Grillo di Salerno, oggi in aperta rottura con i parlamentari salernitani pentastellati che ieri hanno presenziato alla conferenza di presentazione della candidatura a sindaco di Elisabetta Barone. Attivisti per Salerno e ConSenso Civico porteranno in Comune l’esperienza ultradecennale del Meetup e del comitato No-Crescent rappresentato da uno dei suoi fondatori, Francesco De Cesare, in modo che i temi dell’ambiente, della trasparenza, dello sviluppo sostenibile, della mobilità pubblica e dei beni comuni diventino prioritari nell’agenda politica della nostra comunità. “Salerno ha bisogno di integrità, inclusione, innovazione – ha dichiarato l’avvocato Scocozza – per questa ragione chiediamo a tutte le salernitane e i salernitani di sostenere un progetto concreto che mira a portare sul territorio le grandi sfide del nostro tempo. Al fianco della manutenzione delle strade e delle infrastrutture – giusto a titolo di esempio – vogliamo rendere concreti sul territorio comunale gli obiettivi di sviluppo sostenibile che l’Onu ha fissato e che non possono trovare compimento senza la concretezza delle istituzioni locali e dell’impegno civile all’interno dell’Amministrazione Comunale”. Sulle divergenze del Movimento a Salerno che, al momento sostiene due candidati diversi, ha commentato: “Sono convinta di riuscire a far cambiare idea al resto del Movimento. La coalizione tenuta insieme da Elisabetta Barone, in cui sono ex rappresentanti della maggioranza deluchiana, non può essere condivisa né è la vera opposizione a questa amministrazione”. (Ora Notizie)

Si è presentata ufficialmente alla città, ieri sera, al Polo Nautico del lungomare Tafuri, la dirigente scolastica del liceo Alfano I Elisabetta Barone, alla presenza di onorevoli parlamentari, consiglieri comunali e sostenitori pronti ad accompagnare la professoressa salernitana nella corsa alla carica di primo cittadino di Salerno. Bagno di folla per la Barone: erano presenti i deputati salernitani del M5S Angelo Tofalo, Andrea Cioffi e Nicola Provenza; l’onorevole Federico Conte di Leu; l’ex parlamentare Andrea De Simone; l’ex sindaco Mario De Biase e l’ex vicesindaco Carmine Mastalia. In sala anche i consiglieri comunali del gruppo ‘Oltre’ e di Azione Salerno, e rappresentanti dell’attivismo salernitano come Margaret Cittadino. «Chi prova ad avere una idea viene catalogato tra coloro da mettere all’indice. No alla logica dell’amico-nemico» ha esordito Elisabetta Barone aprendo la campagna elettorale con lo slogan ‘Salerno Semplice’. «Noi lavoriamo per una città in cui ognuno deve poter essere libero, i recenti episodi di violenza accaduti a Salerno testimoniano un fenomeno presente tra di noi per questo c’è bisogno di adulti che con responsabilità rieduchino i giovani alla parola capace di ascoltare e di esserci». La Barone, in sintesi, presenta i temi più importanti del programma elettorale che sarà presentato nel dettaglio nei prossimi giorni, ispirandosi al punto 11 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: «Ambiente, Equità sociale, dignità delle persone e qualità della vita». Poi la presentazione degli alleati che compongono la coalizione: «Al mio fianco ci sono gli amici di ‘Oltre’ con due liste, ‘Primavera Salernitana’, ‘Davvero Ecologia e Diritti’, ‘Salerno in Comune’, il M5S, Articolo 1 con una civica ‘Salerno Città Aperta’ e due liste civiche di giovanissimi e del mondo della scuola e delle professioni». «Occorre invertire la rotta, partendo dalla scuola e dai giovani ponendo attenzione all’edilizia scolastica e alle esigenze delle famiglie. Noi dobbiamo ridare speranza di un futuro concreto» continua la Barone. «Scendo in campo per costruire un’alleanza per la città, aperta a tutti quelli che vorranno partecipare a questo progetto con energia per realizzare questo nostro sogno: cambiare le sorti di Salerno per ridarle splendore”.

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CRESCENT

Il giorno mercoledì 28 luglio, alle ore 10,00, presso la sede dell’associazione Italia Nostra Onlus di Salerno, al largo Cassavecchia n.9, Italia Nostra Onlus e Comitato No Crescent terranno una conferenza stampa per illustrare gli sviluppi della vicenda giudiziaria che riguarda il Crescent, alla luce del dispositivo di sentenza della Corte di appello di Salerno.

PARLA GAUDIANO

“La chiusura del Tribunale di Sala Consilina, soppresso per effetto delle disposizioni del governo Monti nel 2012, ha creato seri disagi alla popolazione residente nel Vallo di Diano e nelle zone limitrofe, nonché ai professionisti che sono costretti ad emigrare fuori regione per vedersi riconosciuti i propri diritti e per svolgere la propria attività. A suo tempo il governo tecnico scelse di accentrare le funzioni in un numero ridotto di sedi giudiziarie per incrementare l’efficienza degli uffici giudiziari. Nell’attuazione pratica, tuttavia, la riduzione dei tribunali ha comportato una indubbia lesione del principio di prossimità della giustizia. La riorganizzazione dei tribunali è competenza del governo nazionale, non delle Regioni. Per questo motivo, con un disegno di legge presentato in Senato, propongo che siano ridefiniti gli assetti territoriali in relazione al fabbisogno e alle esigenze oggettive dei territori”. Lo afferma la senatrice del MoVimento 5 Stelle Felicia Gaudiano. “I nuovi criteri che il MoVimento 5 Stelle mira a introdurre – aggiunge la parlamentare campana – tengono conto delle specificità territoriali, come ad esempio collegamenti o densità abitativa, della presenza di istituti penitenziari di alta sicurezza e del numero di detenuti e del tasso di impatto della criminalità, quindi della particolare necessità di assicurare la presenza dello Stato in determinati territori. Bisogna approvare velocemente questo testo, è arrivato il momento di abbandonare logiche strettamente numeriche e riaffermare il valore della giustizia in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Da tempo – conclude Felicia Gaudiano – stiamo sollevando l’attenzione sul tribunale di Sala Consilina, che deve essere riattivato ad ogni costo. E’ una vicenda che presenta un’oggettiva criticità, in quanto un tribunale è stato soppresso per essere accorpato ad uno più piccolo, non solo in termini di grandezza degli spazi, ma anche rispetto alla densità di popolazione ad esso facente riferimento”.

SCUOLA

Ritorno a scuola in presenza, vaccini ma anche e soprattutto l’importante progetto della biblioteca in rete. Sono questi i temi di cui la dirigente scolastica del Liceo De Sanctis di Salerno ha affrontato, in questa nuova estate calda per la scuola italiana. Estate calda perchè, ancora non si conoscono le modalità per il rientro a scuola in sicurezza. “Noi abbiamo gli spazi per tenere tutti gli studenti in classe distanziati, se non si metteranno vincoli al numero di alunni in presenza, come Liceo potremo accogliere tutti gli studenti”. In attesa di conoscere le nuove disposizioni da parte del Ministero della pubblica e anche quelle della Regione Campania, la dirigente scolastica del Liceo Classico e Scientifico Francesco De Sanctis, Cinzia Lucia Guida, sta lavorando sul progetto delle “biblioteche in rete”. Progetto promosso dal Comune di Salerno, con l’assessorato alla Cultura e dalla Provincia di Salerno e che vede aprire agli studenti e non solo oltre che le biblioteche provincialie comunali e l’archivio di Stato anche le biblioteche del liceo Tasso e del liceo De Sanctis. “La nostra biblioteca non ha mai smesso di funzionale. Neanche in piena pandemia, ci siamo fermati, cercando di offrire, non solo ai nostri studenti, ma a tutta la cittadinanza, un servizio online. Mettiamo a disposizione dell’utenza testi di qualità e persone responsabili che posso anche consigliare ed aiutare nella ricerca di un particolare libro”. Aperta venti anni fa, la biblioteca del liceo De Sanctis, per tutto questo mese di agosto, come da accordo con il progetto biblioteche in rete, resterà aperta tutte le mattine, sabato escluso, mettendo a disposizione di tutti i cittadini una trentina di postazioni, distanziate tra di loro, nel pieno rispetto di tutte le normative anti-covid… “A settembre apriremo anche di pomeriggio, ma ovviamente è ancora tutto in fase di definizione. Intanto siamo molto felice di far parte di questo importante progetto che mette in rete tutte le biblioteche della città. Noi apriamo a tutti, basta avere la nostra tessera che è gratuita e che da così il diritto all’accesso ai nostri locali. Senza contare che abbiamo un sito dedicato alla nostra biblioteca, un canale telegram dove postiamo anche audiolibri e tutte le novità della nostra biblioteca ed un indirizzo di posta elettronica. Ed ora stiamo lavorando per inserirla all’interno del circuito delle biblioteche nazionali, così da poter mettere i nostri testi a disposizione anche di studenti e persone che non vivono a Salerno”. E sull’obbligo dei vaccini ai docenti e al personale scolastico la dirigente Guida non ha dubbi… “Il vaccino sicuramente è una soluzione. Leggevo, però che la percentuale dei vaccinati nella scuola campana è del 96%, quindi veramente penso che questi pochi docenti o personale Ata che non si sono vaccinati lo faranno a stretto giro.?Quindi penso che la scuola, e anche la nostra, noi siamo quasi tutti vaccinati, manca, priorio, quella minima parte che sicuramente lo farà a momenti, insomma la vaccinazione è importante. Ma al di là dell’obbligo è importante capire che bisogna farlo.?Quindi non è soltanto farla perchè è un obbligo, ma farla perchè è un dovere verso chi sta a fianco a noi, è un dovere verso i ragazzi è un dovere in questo senso. Quindi più un dovere che un obbligo, perchè l’obbligo poi si sa alla fine può essere anche contradetto. Quindi un dovere e quindi tutti dovrebbero vaccinarsi”. (Cronache)

In occasione del previsto incontro di oggi 27 luglio 2021 tra il MI ed i sindacati di settore, il Comitato Nazionale in collaborazione con il prof. S.B.C. Scuola Bene Comune – Il gruppo di Libero Tassella, il Comitato per la famiglia e i diritti dei bambini a scuola, l’Associazione La Voce della Scuola, il Comitato Si’ DaD tutela salute istruzione e società – rappresentati dall’avvocato Roccodavide Guerra – hanno inviato una diffida formale alle Istituzioni preposte (MI, Min Salute, ISS) ed agli interlocutori sindacali per l’adozione di un protocollo aggiornato e di misure di mitigazione adeguate per un anno scolastico in presenza ma con la garanzia della massima sicurezza possibile per tutto il personale scolastico, gli alunni e le loro famiglie.
I Comitati e le Associazioni citati, per conto proprio e dei propri associati, danno voce inoltre ai tanti cittadini spontaneamente costituitisi sui canali social – Scuola, sicurezza e salute senza colore politico ; Libertà di DAD anche al Nord. La scuola da casa è rispetto per la vita; SI DAD GIUSTO COMPROMESSO SALUTE ISTRUZIONE; NOI CHE VOGLIAMO LA DAD; DAD IN LIBERTÀ PER DOCENTI ED ALUNNI – che dall’inizio dell’epidemia Covid-19 denunciano le carenze di misura di mitigazione del contagio nelle aule scolastiche e chiedono maggiori livelli di sicurezza in nome del principio di massima precauzione. La lettera si apre con un’articolata premessa in cui si citano fonti scientifiche autorevoli e si motiva il perché si consideri inaccettabile che i bambini siano esposti volontariamente al contagio, affidando la loro sicurezza e la loro salute esclusivamente alla mascherina chirurgica e al distanziamento. Dall’alta contagiosità della variante Delta, allla mancata vaccinazione dei bambini sotto i 12 anni, dal rischio del calo del livello di immunizzazione per le categorie vaccinate a Gennaio/Febbraio ai rischi del long covid anche in età pediatrica. I firmatari del documento invitano a confrontare le best practice di altri paesi al fine di adottare tutte le misure e le cautele possibili per tutelare la salute degli alunni che si accingeranno a frequentare la scuola in presenza per il prossimo anno scolastico 2021/2022. Nel contempo, diffidano le autorità competenti a sottoscrivere un Protocollo di Sicurezza che includa il distanziamento di almeno 1 mt tra banchi dinamico; il mantenimento di mascherine classificate come DPI per tutta la durata della permanenza in ambiente scolastico a partire dai 6 anni; l’installazione di rilevatori di CO2, di sistemi di aerazione e di sanificazione dell’aria; Testing preventivo e periodico (non inferiore a settimanale) e contact tracing; quarantene obbligatorie in caso di rilevamento di un caso di positività e rientro solo dopo esito negativo di tampone; rilevazione temperatura ingresso; ingresso precluso a chiunque mostra sintomi, anche lievi, a carico dell’apparato respiratorio e/o digestivo. In caso contrario, gli scriventi affermano che interverranno denunciando ancora una volta le inadempienze degli organi competenti presso tutti i mezzi di informazione e si riservano di agire sia stragiudizialmente che giudizialmente per tutelare in tutte le sedi più opportune i diritti di alunni e personale scolastico.

PARLA LA PSICOLOGA

Il “libera tutti” dopo i mesi di lockdown e scuola in Dad ha dato vita, nelle ultime settimane, o forse nell’ultimo mese, ad un fenomeno che va crescendo sempre di più. Si tratta di eccessi di aggressività che vedono come protagonisti i giovanissimi, 14enni e 15enni, con atti di vandalismo, risse a volte messe in atto per puro divertimento, notti brave dove l’abuso di alcol, purtroppo, sta diventando la normalità. Il disagio giovanile, di cui nei giorni scorsi ne ha parlato anche il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, è stato forse accentuato dal prolungato isolamento, ma non solo. La dottoressa Antonella Grandinetti, presidente della commisione sanità dell’ordine degli psicologi della Regione Campania, prova a spiegare il perchè di questi comportamenti… “Questo atteggiamento un po’ di ribellione degli adolescenti, sicuramente c’è sempre stato, tutti i ragazzi in questa particolare fascia d’età hanno sempre cercato di manifestare la propria identità mediante un atto di oppositività. Certo, che le risposte esagerate ed eccessive, degli ultimi periodi possono avere a che fare con tante variabili e tante dimensioni. Per esempio può essere una risposta alle, giuste, restrizioni legate al Covid. Come se ci fosse stato un contenimento eccessivo che ha visto poi una fuoriuscita di tutta un’esasperazione del tratto. Può essere legato sicuramente ad attività non completamente virtuose, che possono avere a che fare con l’uso di sostanze psicoattive, legali o illegali, come il consumo di alcol che sicuramente ha un effetto psicoattivo. Quindi le variabili che vanno ad interferire rispetto a delle modalità disfunzionali possono essere varie nei giovanissimi”. Cosa si può e cosa è necessario fare per cercare di fermare questi fenomeni? “Diciamo che questi episodi, dal punto di vista psicologico abbastanza preoccupanti, perché ci danno l’idea della difficoltà, da parte degli adulti, sia genitori che istituzioni, di avere il controllo, perché il non riuscire a dire ad un adolescente ‘tu oggi non esci’, significa che già il controllo si è perso. Quindi credo che sicuramente c’è una mancanza di funzione genitoriale e delle istituzioni su questi giovanissimi, che esprimono qualsiasi tipo di comunicazione, a volte solo per puro divertimento, rompendo, distruggendo. Sono comportamenti a volte dimostrativi rispetto ad altri gruppi, molte volte hanno evocato anche la rissa tra gruppi rivali.?Oppure la violenza gratuita rispetto al diverso, abbiamo avuto delle manifestazioni di questo genere, di aggredire la persona in difficoltà o quella più fragile, più vulnerabile, per esercitare il potere. Credo che tutta l’energia dei giovanissimi debba essere canalizzata, altrimenti viene espressa espressa, come stiamo vedendo, in modo non corretto. Sicuramente tutta le restrizioni che abbiamo avuto in questi mesi, giuste restrizioni per fronteggiate la pandemia, hanno contribuito alla perdita del controllo nei confronti di questi ragazzi perché sono venute meno per esempio le agenzie dello sport, della scuola. Sono cambiate le forme di aggregazione che potevano aiutare sia a canalizzare le energie sia a ridurre quelli che potevano essere aggregazioni più a rischio. Purtroppo questa forma di violenza o il modo di esprimere la propria appartenenza, di marcare il territorio, può avere a che fare con quelle che sono state le restrizioni”. Quindi possiamo dire che è fondamentale un ritorno a scuola in presenza a settembre per arginare in parte questo fenomeno? “Sarebbe una priorità aprire le scuole, riprendere lo sport, e tutte quelle attività ricreative, quelle passioni dei ragazzi, come la musica, il canto, l’arte. Stimolare le loro passioni diventa l’unica risorsa per fronteggiare tutte le emozioni negative, perché significa sviluppare la competenza in un ragazzo e diventa una leva per poter recuperare determinati valori e comportamenti sani. Credo che ora sia necessario fare una campagna di prevenzione, mirata per i vaccini, così da poter avere tutti i giovanissimi vaccinati e quindi dar loro la possibilità di riprendere le loro passioni, le loro attività e la scuola. Solo così, con la ripresa di queste possiamo riuscire a fronteggiare degli atteggiamenti negativi da parte degli adolescenti”. (Cronache)

L'INCONTRO

Il ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini di nuovo a Giffoni per incontrare i sindaci del comprensorio dei Monti Picentini e discutere delle opportunità per le comunità locali derivanti dai progetti candidabili al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Al centro del convegno, ospitato ieri presso la sede del GAL Colline Salernitane, la questione relativa alle infrastrutture, la sostenibilità ambientale, la transizione digitale e una maggiore attenzione alle aree interne e periferiche. Ad accogliere la ministra in città, il sindaco di Giffoni Valle Piana Antonio Giuliano: “Insieme al ministro per gli affari regionali, dopo un lungo e stimolante incontro con i giurati del Giffoni 50 Plus, abbiamo preso parte ad un tavolo di confronto con tutti i sindaci della Comunità Montana Monti Picentini presso la sede del Gal Colline Salernitane. Sono stati tanti i punti che ho sottoposto all’attenzione del Ministro Gelmini: dalla sicurezza dell’intera area al rilancio delle periferie e delle aree interne, passando per una concreta riformulazione e sburocratizzazione degli enti locali. Inoltre ho sottolineato – ha aggiunto il primo cittadino – la necessità di un apporto importante del Governo per non lasciare soli i sindaci e i relativi comuni in un momento di grande difficoltà per l’intera nazione. Ora c’è bisogno di una sinergia forte, di una catena che torni ad essere indissolubile per dare vita al piano di ripartenza economica e sociale”. “Il Ministro Gelmini – ha concluso Giuliano – ha ribadito il suo impegno nella costruzione di una legge ad hoc per bloccare lo spopolamento della montagna e permettere di dare nuovo lustro ad un territorio che deve diventare traino per l’intera economia locale”. A fargli eco, il collega Francesco Munno, sindaco di Giffoni Sei Casali: “Oggi i Picentini hanno parlato con una sola voce chiedendo al Ministro più attenzione a questo territorio e alla sua gente” ha commentato a margine del convengo: “Abbiamo discusso dell’importante opportunità che sarà il PNRR in termini di infrastrutture, un appuntamento al quale tutti noi amministratori dobbiamo farci trovare preparati per uno sviluppo reale e concreto”. Maggiori servizi alle famiglie e riforma delle province, invece, l’intervento della sindaca di San Cipriano Picentino Sonia Alfano, prossima all’ingresso in Consiglio Provinciale: “I comuni sono stati fondamentali nella lotta alla pandemia, hanno dato supporto concreto alle persone in un momento di grande difficoltà ma molto spesso noi sindaci siamo stati lasciati soli. Bisogna investire sui servizi alle famiglie, nidi, tempo prolungato nelle scuole, trasporti efficienti. Non è più tollerabile che non abbiamo corse la domenica sul nostro territorio, così le aree interne si spopolano per riempire le grandi città. Per quanto riguarda le province, siccome conservano ancora competenze importanti come scuole e viabilità, queste devono essere riformate”. Un appello colto dalla stessa ministra Gelmini che, durante l’incontro con i giurati del Giffoni Film Festival, ha annunciato sulle Province: “All’interno della riforma del Testo Unico degli enti locali stiamo provando a ridisegnare le Province. Non credo nella possibilità di tornare indietro con l’elezione diretta, ma è chiaro che oggi un presidente di Provincia da solo non ce la fa. L’ambizione di questo governo è quella di introdurre maggiore collegialità con una mini-giunta, con l’affidamento di alcune competenze in alcuni ambiti e poi con la previsione di un po’ di risorse”. (Ora Notizie)

LA RAPINA

Un furto articolato e studiato nei minimi particolari, quasi da film ‘Oscar’. Oltre i 140mila euro circa di contante rubato nel corso del furto ai danni della Banca Campania Centro di via Silvio Baratta, scoperto ieri mattina, ci sarebbero più di 100 cassette di sicurezza presenti nel caveau, quasi tutte aperte. Ancora in fase di valutazione l’ammontare del bottino portato via dalla battezzata ‘banda del buco’. Diversi i salernitani che hanno denunciato la scomparsa di oggetti di valore e gioielli preziosi. I malviventi avrebbero rubato anche l’oro di San Rocco della parrocchia del Comune di Siano, in modo particolare il mantello in oro che ha un peso considerevole ed anche dei preziosi oggetti. Sul maxi furto indagano gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Salerno e la Scientifica per capire come la banda abbia centrato il colpo. Si cerca di visionare le telecamere di videosorveglianza dell’istituto bancario interne ed esterne e quelle presenti in zona, nel quartiere Irno, per risalire ai responsabili. I ladri hanno raggiunto il caveau della banca presumibilmente da un percorso creato appositamente dal sistema fognario durante lo scorso weekend: sono stati rinvenuti, infatti, attrezzi atti allo scasso all’interno di una fogna ai piedi del fiume. Da lì, quasi sicuramente, è stato aperto un varco che ha consentito alla banda di raggiungere la banca, senza dare nell’occhio e senza far scattare l’allarme di sicurezza. (Ora Notizie)

“Presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a seguito del maxi furto messo a segno all’interno della Banca della Campania Centro, in via Silvio Baratta a Salerno”. Lo annuncia, in una nota, il Questore della Camera e deputato salernitano di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli: “E’ sconcertate, oltre che inaccettabile, che i malviventi abbiano avuto il tempo di scavare un tunnel nel sistema fognario per arrivare direttamente nel caveau dell’istituto di credito, portando via, oltre ai preziosi, circa 140mila euro in contanti e il contenuto di buona parte delle cassette di sicurezza. Tra i beni rubati, anche l’oro di San Rocco, appartenente alla comunità di Siano. Quanto accaduto – sottolinea Cirielli – va ad aggiungersi al lungo elenco di rapine e furti ai danni di abitazioni ed attività commerciali che, ormai da tempo, si stanno verificando in ogni quartiere della città. Per questo, chiederò al ministro Lamorgese quali provvedimenti urgenti intende adottare, d’intesa con Prefettura e Questura, per rafforzare la sicurezza nella città di Salerno. Sarebbe opportuno che il Viminale – invece di imporre dall’alto controlli serrati, per la vicenda Covid, solo su bar, ristoranti e pizzerie – rafforzasse il personale delle Forze dell’Ordine nelle operazioni di pattugliamento dei quartieri, soprattutto durante l’orario notturno, a tutela della sicurezza di residenti e commercianti. Chiederò, infine, se non intenda proporre anche un aumento delle pene per questi reati” conclude Cirielli.

IL RIGETTO

Dopo i giudici del Riesame per ben due volte e quelli della Suprema Corte di Cassazione, anche il collegio della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno rigetta la richiesta di scarcerazione di Massimo Cariello, avanzata dai legali difensori in sede di discussione all’udienza dibattimentale del 23 luglio scorso, la stessa al termine della quale l’ex sindaco di Eboli è stato condannato, con giudizio immediato, a 6 anni e 4 mesi di reclusione, in primo grado, per corruzione e abuso d’ufficio. A tale richiesta, il pm Francesco Rotondo aveva manifestato parere contrario al presidente del collegio giudicante, Lucia Casale. Nuova doccia fredda dunque per Cariello, che con tutta probabilità resterà ai domiciliari fino a dicembre, mese in cui scadranno i termini della misura cautelare: questo significa che non potrà prendere parte attivamente alla campagna elettorale per le Comunali, a sostegno del proprio delfino Cosimo Pio Di Benedetto, il prossimo autunno, quando tra l’altro dovrà tornare in tribunale per alcuni degli altri processi che lo vedono coinvolto, ovvero quelli relativi al contributo di 8mila euro elargito alla Croce Rossa dopo un progetto gratuito; al concorso per le assunzioni presso l’asilo nido di Eboli e per le sponsorizzazioni chieste a vari imprenditori ebolitani; all’appalto per le telecamere di videosorveglianza del comune ed alla gestione della Casa del Pellegrino, vicenda finita anche alla Corte dei Conti. (Cronache)

IL CASO

Dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del NOE di Salerno, stanno eseguendo un’Ordinanza di Applicazione della Misura Cautelare dell’Obbligo di Presentazione alla P.G. emessa dal GIP del Tribunale di Lagonegro a carico di 9 operai impiegati presso la ex discarica R.S.U. di Caggiano. La misura cautelare è l’epilogo di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura di Lagonegro tesa a verificare la presenza effettiva sul luogo di lavoro di operai addetti alla manutenzione e gestione post-operativa dell’ex discarica R.S.U. di Caggiano. Gli operai, già dipendenti della ERGON, su mandato della Regione Campania, erano impiegati dal Consorzio Unico di Bacino Napoli-Caserta per la riqualificazione ambientale del sito con il compito di manutenere la discarica ed in particolare controllare i livelli di percolato prodotto. Le indagini avviate dai Carabinieri del NOE nella primavera dello scorso anno su delega della Procura di Lagonegro, hanno invece consentito di documentare, mediante prolungati servizi di osservazione e riscontri documentali, la costante assenza dal servizio degli operai e l’indebita percezione degli emolumenti stanziati dalla Regione mediante comunicazioni fittizie di presenza in servizio. False attestazioni di presenza in servizio e truffa aggravata e continuata in danno della Regione Campania sono i reati rubricati a carico di 9 indagati colpiti dalla misura cautelare. Le emergenze probatorie cristallizzate dai militari del NOE di Salerno hanno svelato un collaudato meccanismo adoperato dagli addetti alla discarica. La prassi prevedeva che il referente del sito, a cui è attribuita la centralità del disegno illecito, comunicava al Consorzio Unico di Bacino i fogli di presenza attestanti fittiziamente la presenza in servizio degli altri dipendenti mentre di fatto la discarica restava chiusa. Le comunicazioni avvenivano mediante WhatsApp entro la prima ora dall’inizio del turno di lavoro e ad essa faceva seguito settimanalmente la trasmissione dei fogli di presenza mendaci, che venivano raccolti dallo stesso referente del sito, agli uffici del consorzio. Le indagini dei NOE hanno evidenziato la sistematicità dell’esercizio criminoso posto in essere dagli indagati che, approfittando di una pressoché inesistente azione di controllo sul loro operato, hanno perseverato nella condotta assenteista e truffaldina addirittura anche dopo aver subito i primi controlli dei Carabinieri, non curandosi affatto della manutenzione della discarica e cagionando in tal modo un consistente pregiudizio all’ambiente. Il GIP, concordando con le valutazioni della Procura di Lagonegro, ha ritenuto pienamente sussistente il pericolo di reiterazione di tali comportamenti illeciti in virtù delle modalità con cui i fatti si sono svolti e della personalità degli indagati e pertanto ha ritenuto congrua l’emissione dell’Ordinanza di Applicazione della Misura Cautelare dell’Obbligo di Presentazione alla Polizia Giudiziaria per A.A. 53enne di Polla referente del sito, A.A. 56enne di Buccino, M.C. 38enne di Sant’Arsenio, A.C. 62enne di Pertosa, R.C. 56enne di Colliano, S.D. 61enne di Sant’Arsenio, P.D.S. 57enne di Polla, R.F. 61 enne di Laviano, N.S. 50enne di Buccino.

PIRATA DELLA STRADA

I carabinieri di Eboli sono sulle tracce di un’automobilista che, nella notte tra sabato e domenica, ha investito due motocilisti di Siano che sono stati completamente scaraventati sull’asfalto, nei pressi di un incrocio tra la strada provinciale 30 e la litoranea. L’uomo alla guida dell’auto non si è fermato a soccorrere i malcapitati, rimasti feriti sul ciglio della carreggiata. Sul posto i sanitari del 118 che li hanno trasferiti in ospedale. Le forze dell’ordine indagano sull’accaduto. (Ora Notizie)

I LAVORI

Dovevano iniziare entro la fine del mese i lavori per l’allungamento della pista dell’Aeroporto Salerno Costa d’Amalfi. Dopo svariati annunci, conferenze stampe, e sopralluoghi, finalmente le ruspe hanno fatto il loro arrivo allo scalo aeroportuale per le operazioni di bonifica dell’area da ordigni bellici e per gli scavi archeologici. In attesa che si concretizzino gli espropri, il cantiere sembra ufficialmente aperto dopo la conferenza stampa di dieci giorni fa in cui il deputato Pd Piero De Luca illustrò il programma degli interventi. Ad annunciarlo ieri, con un post sui social, il presidente della commissione Trasporti della Regione Campania Luca Cascone, anticipando di qualche giorno il termine del 30 luglio (data in cui sarebbero partiti i lavori): “Questo risultato è stato possibile grazie alla capacità ed all’efficienza manageriale della GESAC ed alla grande caparbietà del Presidente Vincenzo De Luca ed ai tanti, a tutti i livelli amministrativi e politici, – che ci hanno lavorato: un vero risultato di squadra” ha scritto soddisfatto Cascone. (Ora Notizie)

IL PIANO DI ZONA

È avvenuta questa mattina, presso il Comune di Battipaglia, la sottoscrizione della convenzione da parte dei Sindaci Cecilia Francese (Battipaglia), Mimmo Volpe (Bellizzi) e Michele Volzone (Olevano sul Tusciano), finalizzata alla costituzione del nuovo ambito territoriale S4-1. Tali enti, afferenti al distretto 65, hanno così concluso l’iter giuridico-amministrativo che vedrà la città di Battipaglia come comune capofila. Un risultato che consentirà di sviluppare una pianificazione territoriale in materia di servizi sociali e socio-sanitarie più rispondenti al fabbisogno e alle esigenze dei nostri cittadini. Uno strumento importante, chiamato a dare risposte immediate e di contrasto alle differenze socio-economiche che la pandemia ha addirittura acuito. “La stipula di questa convenzione, peraltro tra comuni vicini da un punto di vista geo-morfologico, ci consentirà di offrire dei servizi interconnessi e rispondenti al reale bisogno dei nostri cittadini – sottolinea l’assessore alle politiche sociali del Comune di Battipaglia Francesca Giugliano – Lavoreremo sulla continuità dei servizi, pertanto continueremo in collaborazione con il precedente Ambito, con Pontecagnano capofila, sino a giungere ad una graduale autonomia”. “Al riguardo – aggiunge – importante sarà la progettazione e intercettazione di risorse aggiuntive, atteso che il piano di zona è un flusso dove confluiscono una serie di finanziamenti, ciò nonostante, non si può prescindere dalla programmazione, che è il nostro punto di forza. Programmazione, appunto, che deve essere adeguata ai bisogni della nostra città. – prosegue – tengo a precisare che non c’è la prevalenza di un comune su un altro”. 

QUI BATTIPAGLIA

Ieri sera, presso lo stabilimento balneare ‘Baia dei Delfini’ a Battipaglia, si è svolta la riunione organizzativa del Partito Democratico. Il Commissario cittadino Roberto Brusa, i dirigenti locali ed i candidati della lista che concorrerà alle elezioni comunali, hanno incontrato il candidato sindaco del centrosinistra Antonio Visconti, il segretario provinciale Vincenzo Luciano, il dirigente regionale Nello Mastursi ed i sindaci dem Giuseppe Lanzara e Franco Alfieri. Tre le questioni al centro dell’assemblea: le priorità programmatiche che il Pd ha sottoposto alla coalizione e che presto verranno rese note e confrontate con la città; il rafforzamento dell’organizzazione del partito locale in vista dell’appuntamento elettorale; il lancio della Lista del Partito Democratico formata da giovani, professionisti, commercianti, insegnanti, storici dirigenti e vari consiglieri comunali in carica. “L’obiettivo del Pd di Battipaglia – comunica il coordinamento cittadino – è quello, con tutta la coalizione che sostiene Antonio Visconti, di ridare dignità alla città uscendo dall’isolamento di questi anni per tornare ad essere la capitale produttiva della provincia creando nuove occasioni di sviluppo, lavoro, benessere sociale e sostenibilità”. (Ora Notizie)

Quando era spento, si polemizzava sugli incidenti. Quando lo hanno acceso, si sono formate code con attese lunghe un’ora per attraversare l’incrocio. Il 6 luglio scorso, la Provincia di Salerno, ufficio viabilità, ha trasmesso all’ufficio tecnico del Comune di Battipaglia tutta la documentazione utile perché prendesse in consegna la manutenzione del semaforo di via Spineta, come pattuito. Facendo presente che la ditta esecutrice dei lavori, che lo ha rimesso in funzione, avrebbe esaurito il proprio incarico il 26 luglio. Cioè ieri. Non ricevendo risposta nell’arco dei venti giorni, il dirigente provinciale ha inviato una nuova Pec al dirigente dell’ufficio tecnico di Battipaglia, l’ingegner Carmine Salerno, accompagnandola con la trasmissione, ovemai si fossero persi, per la seconda volta, di tutti i documenti. La pec è stata trasmessa anche alla sindaca e al comandante della polizia locale. Eppure fino a ieri all’albo pretorio del Comune non risultava ancora la presa in carico del famoso semaforo. Si tratta di un impianto più volte andato fuori servizio e rimesso in funzione, per l’ennesima volta, il 21 giugno scorso. Dotato di una costosa scheda tecnica l’impianto è stato oggetto di furti e atti vandalici che ne hanno reso necessaria la riparazione e la sostituzione della scheda. Proprio per ovviare al possibile ripetersi di manomissioni e furti questa volta i tecnici della provincia lo hanno dotato di una gabbietta in cemento dentro la quale è custodita la scheda. Ogni riparazione è costata circa 6mila euro. Da evitare, dunque, che la cosa possa ripetersi. Nel frattempo intorno al suo funzionamento sono sorte mille polemiche. Chi lo ritiene necessario vivendo in zona ed avendo assistito a numerosi incidenti all’incrocio, chi, invece, pensa che la sua presenza contribuisca a rallentare il traffico verso la zona mare. Persino la sindaca, la scorsa settimana, ha commentato che i tempi di attesa sono tali da aumentare le code. Eppure esistono regole precise del codice della strada per gli incroci, come quello di via Spineta, tra quattro strade. I tempi, perciò, non possono essere regolamentati diversamente. Per risolvere la questione si è speso particolarmente il consigliere provinciale Antonio Sagarese che ha anche ritenuto di dover far inserire nel prossimo piano delle opere pubbliche la previsione di una rotatoria al posto del semaforo. Soluzione che eviterebbe code e costi di manutenzione, ma che necessita di espropri e prevedibili tempi lunghi di realizzazione. Intanto da ieri il famoso semaforo è “privo di assistenza”. (La Città)

LA SPIGA VERDE

Dopo la Bandiera Blu, Capaccio Paestum per il primo anno ottiene dalla FEE (Foundation for Environmental Education) anche la certificazione di Spiga Verde. La consegna dei riconoscimenti si è tenuta oggi, martedì 27 luglio, attraverso una cerimonia ufficiale svoltasi on line. Nato nel 2015, il riconoscimento Spighe Verdi è un programma della FEE Italia realizzato in collaborazione con Confagricoltura che premia la sostenibilità dei Comuni rurali. Il suo obiettivo, cioè, è guidare i Comuni rurali a scegliere strategie di gestione del territorio tali da giovare all’ambiente e alla qualità della vita della Comunità. Il programma promuove le buone pratiche agricole nel rispetto delle diverse realtà territoriali anche per valorizzare il patrimonio rurale di ogni Comune. La commissione che assegna le Spighe Verdi è composta da diversi enti istituzionali, tra i quali i ministeri dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, delle Politiche Agricole, alimentari e forestali e il ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo. «La Spiga Verde è un riconoscimento per i Comuni rurali che equivale alla Bandiera Blu per i Comuni di mare. Ebbene – dichiara il sindaco Franco Alfieri – Capaccio Paestum per la prima volta può fregiarsi di entrambe le certificazioni rilasciate dalla FEE. Il nostro è un territorio vasto e variegato, non semplice da gestire. Ma le due certificazioni, unite alle tre Vele di Legambiente e al riconoscimento di Comune Ciclabile FIAB, dimostrano quanto incisivo sia l’impegno che stiamo mettendo in campo per valorizzare al meglio le ricchezze che esso ci offre, in modo non solo da renderlo ancora più appetibile per i turisti, grazie alle eccellenze enogastronomiche legate alle buone partiche agricole, ma soprattutto più vivibile per i cittadini».

QUI CETARA

Giovedì 29 luglio alle ore 10,30 a Cetara in piazza Manfredi Nicoletti, si tiene la cerimonia di inaugurazione della condotta sottomarina che permette il collegamento dei reflui urbani del Comune di Cetara all’Impianto di Depurazione di Salerno. Si tratta del comparto 6bis del Grande Progetto di “Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della provincia di Salerno” realizzato dalla Provincia di Salerno grazie al finanziamento della Regione Campania con fondi POR 2014/2020. Saranno presenti il Sindaco di Cetara Fortunato Della Monica, il Presidente della Provincia Michele Strianese e il Presidente della Regione Campania On Vincenzo De Luca. “Tutto l’intervento del Grande Progetto – spiega il Presidente della Provincia Michele Strianese – ci consente di migliorare la salubrità e qualità dell’ambiente, con immediati riscontri sulla balneabilità delle coste. La nostra è una provincia a forte vocazione turistica e il risanamento ambientale va a favorire i flussi turistici che, soprattutto in questo momento storico, sono fondamentali per sostenere sviluppo e occupazione. Importantissimo quindi rilanciare il turismo e la valorizzazione delle nostre coste, del nostro mare. In particolare questi lavori della condotta sottomarina permettono di scaricare i reflui di Cetara non più in mare ma nel depuratore di Salerno, al quale la rete di Cetara ora viene collegata. Si tratta indubbiamente di una delle più grandi opere realizzate in Costiera Amalfitana che porterà all’intero territorio un mare più pulito. Per questo ringrazio la Regione Campania, in particolare il Presidente On. Vincenzo De Luca che, attraverso i finanziamenti regionali del “Grande Progetto di Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della provincia di Salerno” ci ha dato la possibilità di realizzare una fondamentale opera di depurazione del nostro mare.”

QUI CAVA

I gruppi consiliari di opposizione di Siamo Cavesi, Fratelli D’Italia, La Fratellanza e Forza Italia prendono atto, loro malgrado, del fatto che il Sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli è deliberatamente venuto meno, ancora una volta, agli impegni assunti davanti all’intera assise consiliare. Negli scorsi mesi, a seguito di alcuni rilievi a lui indirizzati, Livio Trapanese, il Responsabile cittadino degli Ispettori Ambientali, in occasione di alcuni interventi sui social, aveva apostrofato con espressioni completamente inappropriate i consiglieri di minoranza e chi aveva condiviso il contenuto delle loro critiche. La questione venne sollevata nel Consiglio Comunale del 23 giugno, dove era all’ordine del giorno l’approvazione di alcune modifiche al Regolamento comunale degli Ispettori Ambientali. Lo sconcerto dei Consiglieri per le dichiarazioni in questione fu pressocché unanime e il Sindaco si impegnò ad intervenire in maniera appropriata, chiedendo solo qualche giorno di tempo per visionare i video in questione, che affermava di non aver ancora visto. Trascorso quasi un mese senza che nulla accadesse, i gruppi consiliari di minoranza hanno chiesto un incontro personale con il Sindaco per essere informati in merito agli sviluppi della vicenda. L’incontro si è tenuto presso la sede comunale martedì 20 agosto, il Sindaco ha visionato “in diretta” i video incriminati, ha rinnovato le espressioni del proprio sconcerto per le espressioni utilizzate e ha chiesto ai consiglieri comunali intervenuti all’incontro qualche altro giorno per prendere le proprie decisioni che (così ha detto) avrebbe provveduto a comunicare. Nemmeno tre giorni dopo, e cioè la mattina del successivo venerdì, con uno scarno messaggio inviato via whatsapp, ha informato i consiglieri comunali della propria decisione di lasciare tutto come prima e di confermare il responsabile nel proprio incarico. Nella stessa mattinata ha tenuto la cerimonia di conferma, senza dare alcun giudizio sull’accaduto e senza tentare nemmeno di giungere ad un chiarimento valido per il futuro. Eppure, sia nel corso del Consiglio comunale del 23 giugno che nel successivo incontro del 20 luglio aveva condiviso la necessità di censurare in qualche modo un comportamento ritenuto da tutti improprio. Come era stato osservato – e come si ribadisce adesso – si trattava di tutelare il ruolo e il prestigio di tutti i Consiglieri comunali e del Consiglio comunale nel suo complesso, quale massimo Organo rappresentativo della Comunità cittadina. Il Sindaco è dunque venuto meno all’impegno preso, che avrebbe potuto onorare anche solo ricordando pubblicamente che chiunque è chiamato a svolgere ruoli pubblici, di qualsiasi natura e in qualsiasi forma, è tenuto a farlo con disciplina e onore, come dice la nostra Costituzione. Cosa ancora peggiore è che, volontariamente, ha eluso la questione nello stesso momento nel quale dava le più vaste e “sincere” assicurazioni che la avrebbe affrontata per come era suo dovere. Anzi, è del tutto logico ritenere che nel momento nel quale, il 20 luglio, riconfermava tali assicurazioni, aveva già preso la decisione poi ufficializzata il successivo 23 luglio. Un tale comportamento è infinitamente più offensivo per i Consiglieri comunali di quello che ha dato origine alla vicenda: e dovrebbe esserlo per tutti i Consiglieri comunali, indipendentemente dagli schieramenti. È triste pensare che questa è l’autorevolezza che sa creare intorno alla propria figura e al proprio ruolo il primo cittadino di Cava de’ Tirreni.

È stato presentato ieri mattina, presso il Salone d’Onore del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, il nascente Museo della Ceramica Contemporanea Mediterranea, un progetto finanziato dal Programma Integrato Città Sostenibile (Pics), Asse 10 PO FERS Campania, azione 6.7.1. Ad illustrare il museo che sarà realizzato nei 500 mq del Complesso monumentale di San Giovanni (ex Eca), il Sindaco Vincenzo Servalli, i curatori scientifici François Burkhardt, che ha tracciato la genesi della realizzazione del museo, Massimo Bignardi, che ha illustrato la storia dei grandi interpreti della ceramica e del design cavese ed internazionale che esporranno in Mccm, e l’architetto Diego Granese dell’Associazione Atredea che ha curato la progettazione dell’allestimento. Presenti anche l’artista internazionale Linde Burkhardt ed il vice presidente dell’Aicc (Associazione Italiana Città di Antica Tradizione Ceramica), Lucio Rubano. “La nostra idea non è realizzare solo un museo – afferma François Burkhardt – ma una istituzione ed attività che da Cava de’ Tirreni si aprano sul piano nazionale ed internazionale”. Circa 200 le opere di artisti di primo piano che hanno dato la propria disponibilità all’esposizione in Mccm, tra i quali Linde Burkhardt che ha donato una propria collezione. “Il cuore pulsante del museo – afferma Massimo Bignardi – sarà la storia delle grandi aziende del design che in questa città ha avuto grandi interpreti. Negli anni ’90 il polo ceramistico di Cava de’ Tirreni era secondo solo a Sassuolo. Ma il progetto deve avere delle ricadute anche sul piano del rilancio della produzione ceramica. Un luogo del dialogo internazionale, che parte dalla valle metelliana ed abbracci tutto il bacino del mediterraneo, nel quale si incontrano le culture nel campo della ceramica e del design artigianale e industriale”. “Non sarà un classico museo statico – afferma Diego Granese – ma una immersione nella storia di grandi personaggi, artisti, designer, un museo dinamico che si aprirà al territorio e genererà economia e promuovendo anche nuove leve”. “Mccm è un progetto che parte da una programmazione articolata e complessa – afferma il Sindaco Vincenzo Servalli – da una idea di città che abbiamo immaginato e iniziato a costruire nella scorsa consiliatura con la stesura del Documento di Orientamenti Strategico, con il nuovo Piano Urbanistico Comunale e poi con gli 8 macro progetti dei Pics per un totale di 11 interventi, di cui abbiamo presentato il nuovo Parco Diecimare ed oggi il grande Museo della Ceramica Contemporanea Mediterranea. Un lavoro attento che vede impegnata la nostra struttura urbanistica per la parte tecnica, importanti consulenze esterne, la parte amministrativa con la Consigliera Padovano che segue meticolosamente la progettazione e tutta la Giunta. Nei prossimi mesi proseguiremo con la presentazione degli altri progetti che sono tutti finanziati, concreti, realizzabili e non un racconto di favole”.

Mediateca ancora in attesa di gestori: chiusa da un anno e mezzo e in preda a un lento e progressivo stato di abbandono, la struttura non è ancora stata riassegnata dopo che, nel gennaio del 2020, venne ritirata la precedente concessione. Il nuovo bando per l’affidamento sarebbe dovuto arrivare a maggio scorso, ma ad oggi i tempi sono ulteriormente slittati. L’auspicio, a quanto assicurano da Palazzo di Città, è che entro il prossimo settembre si possa avviare la manifestazione di interesse. A confermarlo è stato proprio l’assessore al Patrimonio, Lorena Iuliano , che nei giorni scorsi ha sollecitato gli uffici e i tecnici delegati a dare priorità alla stesura e alla redazione del bando, evitando che vengano rifatti gli errori che avevano portato a quel disastrosa notte di Capodanno, quando il contenitore culturale di Corso Umberto I si trasformò in una discoteca non autorizzata. «Ci sono state varie vicissitudini che non hanno consentito un bando per via della pandemia - ha spiegato l’assessore Iuliano - . Da parte mia c’è massima attenzione e ho chiesto che venga data priorità a questa procedura, onde evitare di ripetere gli errori fatti in passato. È una cosa che va seguita minuziosamente e con attenzione. Mi auguro che per settembre sia tutto pronto, per dare ossigeno non solo a chi parteciperà al bando ma anche alle associazioni del territorio che trovavano nella struttura una sede per esercitare la loro attività». Intanto fa bella mostra di sé il lucchetto ai cancelli dell’immobile; all’interno c’è un panorama quasi spettrale che filtra dalle pareti di vetro offuscate dalla polvere. L’antico immobile è inaccessibile a seguito della revoca della concessione ai precedenti gestori per le gravi inadempienze che si erano verificate nella notte di Capodanno di quell’anno. L’obiettivo dell’Amministrazione è garantire che tale circostanza non si ripeta e il bando permetterà di individuare un nuovo gestore in grado di confermare la destinazione turistico- culturale dell’immobile, non prima, però, di aver effettuato una serie di lavori di ristrutturazione e adeguamento dei locali. E l’avvio delle procedure di gara è prevista proprio per il prossimo mese. Inizialmente era intenzione dell’amministrazione affidare la conduzione temporanea della struttura alla “Metellia Servizi”, in attesa di individuare un nuovo gestore. Tuttavia si è preferito soprassedere considerato che, al netto dell’emergenza sanitaria, i tempi per un’ulteriore riassegnazione a terzi in via definitiva sarebbero stati troppo lunghi e la struttura sarebbe comunque rimasta inutilizzata in ottemperanze alle vigenti direttive governative anti-contagio. Di qui la decisione di focalizzare l’attenzione sulla redazione di un bando appetibile, in linea con i vincoli che insistono sulla struttura di corso Umberto I, per evitare di ripetere gli errori del passato. A determinarne la chiusura a gennaio del 2020, infatti, era stato l’utilizzo improprio che i precedenti gestori avevano fatto della struttura che, per la notte di San Silvestro, era stata trasformata in una vera e propria discoteca senza tener conto della capienza dei locali nel rispetto delle norme di sicurezza. Nel frattempo, però, numerose associazioni culturali, che in Mediateca avevano trovato il luogo ideale per tenere corsi, seminari, stage e spettacoli, si sono ritrovate senza quel quartier generale che si proponeva come polo culturale e volano di turismo in pieno centro. È ferma intenzione dell’amministrazione, comunque, confermare tale destinazione: non è escluso che proprio la Mediateca possa ospitare il tanto atteso infopoint turistico di Cava de’ Tirreni. (La Città)

L'INCIDENTE

Incidente stradale sulla ‘Bussentina’, questa mattina, all’altezza di Torre Orsaia. Un motociclista di Polla ha perso un braccio nel sinistro. Il grave ferimento ai danni del 26enne dopo essersi scontrato contro un’auto in transito nel senso opposto. L’incidente è avvenuto all’altezza dello svincolo di Torre Orsaia. Il 26enne è stato trasportato in elicottero in ospedale in gravi condizioni. (Ora Notizie)

BARBUTI FESTIVAL

Questa sera martedì 27 luglio, alle ore 21.30, in largo Santa Maria dei Barbuti, nel centro storico di Salerno, per il primo appuntamento della XXXVI edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival”, concerto de “I Musicastoria” in “Spasiba”. Ingresso 10 euro (www.postoriservato.it). Il ricavato andrà alla onlus Salerno Accoglie, l’associazione che cura progetti di accoglienza per i bambini provenienti dagli orfanatrofi bielorussi. La band I Musicastoria è così composta: Angelo Santucci, voce e percussioni; Fortuna Imparato, voce; Raffaella Coppola, balli, voce e percussioni; Danilo Gloriante, violino; Ciro Marraffa, mandolino, mandoloncello, chitarra battente e voce; Francesco Granozi, chitarra acustica e voce; Pietro Pisano, basso elettrico e voce. In occasione della rinnovata partecipazione alla rassegna del Teatro dei Barbuti, I MusicaStoria presenteranno lo spettacolo “Spasiba”, parola tratta dal dizionario di bielorusso, che significa “grazie”. Sarà un’emozionante peregrinazione musicale e coreutica che accompagnerà lo spettatore in un viaggio nel tempo, che ripercorre il cammino artistico del gruppo, dai repertori musicali degli esordi fino ai giorni nostri. I Musicastoria nascono nel 1996 dall’unione di alcuni musicisti salernitani originari di Vietri sul mare. Da subito il gruppo diviene forza motrice di quel movimento di rinascita della tradizione musicale del sud-Italia, portando alla ribalta la musica popolare a livello nazionale e internazionale. L’elemento di forza del gruppo è la costante ricerca della radice di matrice storica che, attraverso attente rielaborazioni di antichi canti e reinterpretazioni di lavori cantautoriali di artisti quali Roberto De Simone, la Nuova Compagnia di Canto Popolare e i Musicanova di Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò, ha dato vita all’affascinante dicotomia tra tradizione e innovazione, fino a dar vita ad uno stile musicale proprio che da sempre contraddistingue il gruppo de I MusicaStoria. I MusicaStoria nascono con lo scopo di rivalutare e diffondere il patrimonio musicale della Campania e di tutto il Sud – Italia. Un’idea questa che ci fa sentire a volte controcorrente nel mercato musicale. L’idea di un linguaggio e di una musica che affonda le sue radici nel mondo popolare, cioè nella nostra storia, in contrapposizione ad una “colonizzazione musicale” che parte dal mondo anglosassone e si diffonde anche in Italia condizionandoci a volte ad un ruolo di paese “terzomondista”. Non intendiamo però questo in senso reazionario; le espressioni della moderna tecnologia ci chiamano in causa, nella coscienza di un progresso che riguarda, allo stesso modo, Los Angeles in California e Pagani in provincia di Salerno. Le scelte musicali però non possiamo prenderle in prestito dai sorrisi e dai videoclips che vengono dall’America; nascono invece da una favola che viviamo continuamente percorrendo le polverose strade che ci portano nell’Agro Nocerino e sul Gargano, nel Salento e in Lucania e alla casa del diavolo incantatore che conosce tutte le “tammurriate” e costruisce tamburi di vera pelle di capra.

LE MOSTRE

E’ in corso dal 24 luglio al 10 agosto, nello storico Palazzo Coppola di Valle Cilento/Sessa Cilento (Salerno), l’undicesima edizione di Segreti D’Autore, il Festival dell’Ambiente, delle Scienze, delle Arti e della Legalità ideato da Ruggero Cappuccio e diretto da Nadia Baldi. Una produzione Manovalanza, in collaborazione con Teatro Segreto, finanziata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Festival è stato inaugurato con le mostre di Vincenzo Fiorillo e Paolo Iammarone, Lia Pasqualino, Simona Fredella e Marina Turco, visitabili gratuitamente tutti i giorni dalle 19 alle 21 prenotandosi alla mail info@segretidautore.it La mostra Synaesthet X è un progetto artistico di Paolo Iammarrone e Vincenzo Fiorillo, frutto della fusione di “x” e “vedere il suono”, due progetti concepiti in origine separatamente. Attraverso le loro opere Paolo Iammarone e Vincenzo Fiorillo vogliono raccontare uno degli aspetti della donna che da sempre li ha affascinato, quel mix di bellezza, grazia e leggerezza, che sa mescolarsi alla forza e alla pericolosità quando necessario. Le forme dell’anima è il titolo della mostra di Marina Turco; il progetto si compone di busti in terracotta e unisce due nuclei di produzione, uno dedicato al mondo antico e uno alla drammaturgia teatrale. Busti antichi come quelli di Omero, Apollo, Poseidon, Dioniso rispondono all’intento di creare un più forte legame fra i volti e gli archetipi che li abitano, mentre i busti di drammaturghi come Samuel Beckett, Pier Paolo Pasolini, Roberto De Simone, Shakespeare, riplasmano l’esperienza del rito, rendendolo elemento dialettico della condizione umana del tempo. Quasi cento fotografie ripercorrono oltre trent’anni di attività di Lia Pasqualino nella mostra Il tempo dell’attesa: ritratti di artisti, scrittori, registi, musicisti, fotografe e fotografi, attrici e attori, il set di un film, il gesto di un ragazzo per le strade di Palermo o uno sguardo assorto all’ospedale psichiatrico. L’esposizione mette in luce l’originalità dello sguardo della fotografa palermitana che, attraverso le immagini mostra il mistero e l’umanità di sguardi, occhi e mani tra le terre di Sicilia. Malora: “perdizione, rovina, stato di grave dissesto”. questo e molto altro si può trovare in Malura una mostra di Simona Fredella. in questa mostra è il corpo ad andare in malora. protagonisti sono, infatti, alcuni dei più noti autori/drammaturghi napoletani dal limitare dell’Ottocento fino ai giorni nostri, ritratti in un inusuale processo di de-composizione: Eduardo Scarpetta, Raffaele Viviani, Eduardo De Filippo, Roberto De Simone, Manlio Santanelli, Enzo Moscato, Annibale Ruccello, Ruggero Cappuccio. L’intento è cercare di cristallizzare nel disegno la forza creatrice dell’universo immaginativo di ognuno di loro. Dal 31 luglio tutti gli altri appuntamenti. (Cronache)

LA MOSTRA

La Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino comunica che mercoledì 28 luglio 2021, alle ore 17.30, sarà inaugurata all’interno della Cripta inferiore della Chiesa Madre di Positano una mostra espositiva con l’allestimento di due preziosi reperti archeologici trafugati e strappati al mercato clandestino. I reperti ceramici consegnati al Comune di Positano, sequestrati nel luglio 2012 dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, sono provento di una complessa attività di indagine nei confronti di un sodalizio criminale dedito allo scavo clandestino ed alla ricettazione sul territorio nazionale ed estero di beni archeologici sottratti da importanti giacimenti di antichità della regione Campania. Si tratta di un cratere a campana e un piatto da pesce a figure rosse del IV secolo a.C. restituiti alla pubblica fruizione in una nuova e prestigiosa veste allestitiva, all’interno di uno spazio destinato dall’attuale Amministrazione a futuri eventi espositivi. L’obiettivo della mostra non è soltanto esporre i due reperti archeologici, ma anche rendere nota alla Comunità e al grande pubblico l’energica azione di contrasto ai reati contro il patrimonio culturale condotta dai Carabinieri in collaborazione con il MiC (Ministero della Cultura), i suoi uffici periferici e gli Enti Locali.

SALERNO IN VERSI

Dal 27 al 31 Luglio torna Salerno in versi summer IV edizione. Anche quest’anno il programma dell’evento, targato Compagnia dei Poeti Erranti, sarà impreziosito sia da laboratori di metrica scrittura creativa curati da Ivano Mozzillo e moderati da Simona Genta sia da una serie di spettacoli che avranno come filo conduttore il tema della magia e dell’illusione.
Si parte questa mattina con una laboratorio di poesia. Nel pomeriggio ci sarà una Conferenza, curata dall’architetto Renaldo Fasanaro, dedicata alle sirene, creature misteriose e seducenti ovvero “le donne del mare”, che da più di 2000 anni si dedicano alla pesca di alghe, polpi, abaloni, ostriche e soprattutto alla ricerca di perle sull’isola di Honsh?. In chiusura verrà allestita una mostra dedicata a queste creature leggendarie. Mercoledì 28 Luglio, oltre al laboratorio sulle tecniche di versificazione ci sarà, a partire dalle 18 presso la Pinacoteca provinciale, un ‘altra conferenza, questa volta interamente dedicata alla stregoneria, curata dall’antropologa Liliana Di Landri, che sarà affiancata dal direttore del museo delle Janare di Benevento.
La giornata di giovedì 29 si aprirà con un laboratorio di scrittura creativa a cui seguirà una reading di poesie ed un concerto con l’arpa. Le due serate conclusive rappresentano il fiore all’occhiello della kermesse. Venerdì 30 alle ore 18 presso l’arco Catalano verrà introdotta la figura di Trotula de Ruggiero, Medichessa e Magistra della prestigiosa Scuola Medica Salernitana, protagonista del libro Tortula ed il giardino incantato. A moderare l’incontro con gli autori la giornalista Benedetta Gambale. La sera alle 21 il Quadriportico del Duomo farà da cornice allo spettacolo Houdini, l’ultima illusione. Vissuto a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, fu definito il” mago dell’impossibile”, uno dei più famosi escapologi della storia. È indubbiamente una figura fondamentale del ventesimo secolo, e la sua carriera è andata ben oltre i fenomeni paranormali. Houdini sarà interpretato dall’attore Andrea Bloise. Le coreografie dello spettacolo saranno a cura di Valeria Alfano, regista teatrale del Polo delle Arti. Salerno in versi Summer 2021 si concluderà sabato 31 Luglio con lo spettacolo “Briganti e brigantesse”. L’evento vede la partecipazione dell’attore Ciro Girardi. In un periodo storico particolare che ha messo in ginocchio il mondo dello spettacolo, la Compagnia dei poeti erranti, capitanata da Simona Genta, è pronta a stupire ancora. “Spero di riuscire a regalare un po’ di magia in un mondo di illusione” – ha dichiarato la poetessa. Salerno apre così le braccia alla cultura e si tinge di magia.

SOCIAL DISCO

Si terrà a Cetara sabato sera, 31 luglio, la settima edizione della Social-Disco, l’evento promosso e organizzato dall’omonima associazione, con il patrocinio del Comune di Cetara e della Provincia di Salerno. L’evento, nel corso degli anni, si è contraddistinto per il suo carattere alternativo, che punta a diffondere messaggi sociali volti alla sensibilizzazione del mondo giovanile. Nel corso della serata di sabato, nell’area sottostante la Torre Vicereale, interverranno esponenti delle forze dell’ordine, istituzioni e rappresentanti del Terzo Settore, vicini ai temi sociali giovanili. Come nella formula della “discoteca della prevenzione”, spazio a momenti coreografici, testimonianze, performance e – novità di quest’anno – il primo Premio ‘Social-Disco’ da assegnare a una personalità che si è contraddistinta per il suo impegno a favore dei giovani. Le coreografie di ballo saranno curate dalla scuola ‘Studio Danza’ della Maestra Maria Cardamone. Tra gli ospiti, l’attrice Federica Di Lallo e il cantautore Antonino, vincitore di una delle scorse edizioni del talent show ‘Amici’ di Maria De Filippi. Il presidente dell’associazione e direttore artistico, Maurizio Schettino, ha presentato oggi l’evento nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la Provincia di Salerno, assicurando che saranno rispettate le norme anti Covid.

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