Nell'aula delle lauree si è destreggiata alla grande tra numeri e formule così come lo fa ogni partita ai 2 metri, da vero centroboa. E' fresca di lode Anna De Magistris, tra i punti di forza dell'Aktis Acquachiara che ha sfiorato per un soffio la promozione in A1. Il successo accademico ha rappresentato il miglior modo per dimenticare o meglio addolcire l'amaro del ko in quel di Legnano in gara 3 che ha consegnato la massima serie al Como. Ma la voglia di ricominciare e di prendersi quanto dimostrato comunque di meritare nell'arco dell'intera stagione è già tanta: "Nella prima dei play-off ci è mancata la lucidità giusta nell’ultimo tempo, infatti fino a quel momento eravamo noi quelle dominanti - esordisce la calottina numero 3 ai nostri microfoni nel giorno in cui festeggia l'onomastico (Auguri!) - Nella seconda (in casa) abbiamo appunto migliorato la mancanza di lucidità nel quarto tempo e abbiamo portato la partita a casa con carattere. Per gara tre posso semplicemente dire che ci ha penalizzato il campo e un viaggio stancante. Nel giro di una settimana ci siamo trovati due volte a Milano svegliandoci alle 5 del mattino e facendo 5 ore di treno, siamo arrivate lì provate e senza le forze necessarie. Non sono molto d’accordo sulla formula adattata per i gironi in quanto questo ha fatto si che giocassimo sempre con le stesse squadre e penalizzando molto i play-off dettati da un semplice sorteggio. Come ogni anno ci metteremo la grinta e la "cazzimma" giusta per riprovarci cercando di essere ancora più determinate, spedando che il fato sia dalla nostra parte".
Un epilogo come detto amaro che non pregiudica una stagione da record in cui la De Magistris (foto Pedro Vasconcelos) tra regular season e play-off ha messo a referto la bellezza di 39 reti, al rientro all'attività agonistica dopo un anno di stop non legato esclusivamente al Covid con cui lei stessa ha dovuto fare i conti, attirando anche l'attenzione de "Le Iene" per poi superare brillantemente la situazione nonostante l'ormai notà malasanità regionale a livello burocratico e non solo (QUI la vicenda): "Diciamo che non è stato molto facile adattarsi a questo campionato: ci sono stati numerosi stop e lunghe pause nella quali non si giocava quindi si perdeva l’obiettivo di vista e la grinta e forma fisica, ma soprattutto quella mentale. Io vengo da un anno di stop dettato da scelte universitarie ma l’anno scorso ho deciso di riprendere perchè mi mancava troppo questo mondo, mi mancava Barbara, le mie compagne e soprattutto mettere la palla in rete".
Lo ha fatto in maniera trascinante, dividendosi bene i compiti con la giovanissima e talentuosa compagna di reparto Paola Di Maria: "Vincere sempre durante la prima fase non ci ha messo alcuna pressione per i play-off ma ci ha solo dato più forza e consapevolezza delle nostre forze così come delle nostre debolezze. Dovevamo dimostrare di essere una squadra unita e forte fin dall’inizio e così abbiamo fatto fino alla fine". A tessere le fila ovviamente Barbara Damiani dal piano vasca: "Barbara per me non è solo la mia allenatrice ma una seconda mamma - aggiunge Anna - Non mi ha solo insegnato a giocare a Pallanuoto ma ad essere donna".
Una passione nata proprio grazie alla conoscenza della signora Scotti Galletta: "La mia passione per questo sport è iniziata all'età di 10 anni semplicemente perché Barbara Damiani mi ha letteralmente prelevato dal mondo del nuoto e catapultata in quello della Pallanuoto. Mi fece fare degli allenamenti e dopo qualche giorno avevo già le idee molto chiare: volevo diventare una pallanuotista, da quel momento ho sempre avuto il desiderio di continuare con la Pallanuoto e non con il nuoto (e con la danza che aveva provato da piccolina come tante altre coetanee)".
Da allora sono tante le avventure vissute intensamente dal centro acquachiarino, sempre sostenuta e seguita pedissequamente dalla sua famiglia: "Il ricordo piu bello è la promozione in A1 e di certo lo rifarei altre mille volte. Soltanto a rivedere i video post partita mi vengono i brividi, per me è stata un’emozione unica a livello di squadra. Singolarmente il momento più bello è stata la mia prima convocazione in Nazionale a Baku nel 2015. Una compagna che mi ha lasciato il segno? Quello più forte direi Eliana Acampora (anche lei centroboa) dalla quale ho imparato molto sia a livello pallanuotistici che come persona. Era il mio esempio da seguire".
Ma tornando al presente: "Riuscire a coinciliare sport e università non è affatto semplice: servono numerosi sacrifici e voglia di fare ed arrivare ai propri obiettivi - sottolinea l'Ach Girl fresca di laurea in Matematica - Per di più si aggiunge che personalmente cerco di ottenere il massimo da ogni cosa che faccio, di conseguenza c’è un impegno maggiore in tutto. Però alla fine quando arrivano i risultati sperati c’è una grande soddisfazione". E ora?: "Le mie prospettive future sono quelle di realizzarmi il più velocemente possibile a livello universitario e lavorativo e cercare di far conciliare questo con lo sport - conclude la De Magistris - Dal punto di vista sportivo vorrei riprovare l’emozione di tornare in A1". Ad maiora!
Altri articoli di questo autore:
Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Salerno in Web pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.