È forse l’avviso per una selezione pubblica più breve della storia: tre giorni. È quello diramato da una società di lavoro interinale per conto del comune dio Stio che è alla ricerca di un istruttore amministrativo al quale offre un contratto part time di 12 ore settimanali. Talmente sintetico - stampato su un foglio A3 - che al momento sfuggiva anche agli occhi attenti come quelli di Salvatore Cultrera, siciliano di origine, trapiantato nel piccolo paese cilentano dove lavora come collaboratore scolastico. «Si precisa che la durata di tale pubblicazione sarà abbastanza breve ed è fissata dall’agenzia internale», si legge nel manifestino che porta la data del 12 luglio scorso mentre le domande andavano presentate entro il successivo giorno 14. Appena tre giorni.
«Questa è una pagina meschina di chi è persuaso di amministrare la res pubblica come proprietà privata - dice Cultrera - È stato commesso un grave abuso e perciò chiedo giustizia». Cultrera si è rivolto ai carabinieri della locale stazione, dove ha presentato un esposto-denuncia, ed ha scritto al prefetto di Salerno, Francesco Russo . «Le chiedo a nome della gioventù del paese, qualora ci siano gli estremi dell'illegalità, di dare un segnale forte a chi , maldestramente, ha tentato di calpestare il diritto alla competizione per un'opportunità di lavoro», scrive il collaboratore scolastico. Secondo quanto raccontato da Cultrera, nel piccolo paese di Stio - meno di mille abitanti - nessuno si è accorto dell’avviso e dell’opportunità di lavorare ... in casa. Perché Stio, come gli altri paesi dell’entroterra cilentana, sono afflitti dal triste fenomeno dell’emigrazione che li porta a spopolarsi.
«Chiedo ai tanti giovani del paese, inclusi i miei tre ragazzi, se fossero a conoscenza di questo avviso - racconta Cultrera - . Risposta? Nessuno. Neppure uno, tranne (ma questo è il mio pensiero) il peones predestinato al posto di lavoro». Sul fatto che è stato calpestato un diritto dei giovani di Stio, di quelli che ancora non si sono messi la valigia sotto il braccio, Cultrera non ci sta ed è deciso ad andare fino in fondo. Si è rivolto, ai carabinieri e, quindi, alla magistratura per chiedere di perseguire, se di reato si tratta, chi ha “scippato” un’opportunità ai ragazzi del paese. La procedura è davvero breve, appena tre giorni. Non sappiamo se ci sono irregolarità, ma di sicuro non si è dato un tempo congruo affinché venissero informati quanti più potenziali candidati per il posto offerto dal Comune. Se irregolarità ci sono state (il condizionale è d’obbligo) lo stabiliranno le autorità alle quali si è rivolto il solerte collaborato scolastico. Autorità chiamate a fare luce sulla vicenda.
FONTE: La Città
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