Volge al termine la versione più inedita degli esami di Maturità dell'epoca moderna e contemporanea. Un unicum che resterà senza ombra di dubbio nella storia, scolpita nelle menti di studenti e professori. Per i più fortunati già dal 16 giugno si ha avuto la possibilità di rompere il tabù e scrollarsi di dosso ansie e preoccupazioni con la maxi prova concentrata in un solo colloquio conclusivo, con la mascherina al seguito segno tangibile di una prova che non potrà mai essere dimenticata. Per tanti altri, invece, sarà necessario aspettare la fine del mese o i primissimi giorni di luglio. Tra coloro che da maturandi sono passati a maturati, abbiamo raccolto le impressioni e le testimonianze di alcune illustri rappresentanti del mondo della Pallanuoto che hanno messo sul piatto della bilancia ansie, gioie ed emozioni in un perfetto parallelo con tra la partita scolastica e quella in piscina.
"Sono stati due anni scolastici molto particolari per tutti. È stato importante seguire le lezioni da casa, ma è innegabile sia stato totalmente diverso dalle lezioni in presenza. Ho cercato di vedere questo periodo in modo positivo. Inevitabilmente seguendo le lezioni da casa si ha più tempo a disposizione, non dovevo prendere la metro, e mi bastava cliccare un pulsante per accendere il computer. Ma non nego sia stato difficile rimanere al passo con tutti i programmi, la concentrazione a volte è venuta a mancare. Per quanto riguarda i risvolti positivi, sono riuscita a concludere un percorso nel migliore dei modi. Rimorsi? Si! Avrei voluto vivere questo anno a pieno in classe, ma va bene così - esordisce Aurora Bianchi, talento in forza alla Lifebrain Sis Roma e già nel giro della Nazionale Under 20, diplomatasi al Liceo Bertrand Russell della Capitale - Sono orgogliosa ma al contempo preoccupata di quello che verrà, appena sono uscita dal cancello di scuola, tra me e me ho detto “E ora?”. E ora si vedrà, voglio prendermi l’estate per pensare e rilassarmi un po' Nel mio esame ho portato con me la Pallanuoto, dovevo assolutamente. Ho provato le stesse sensazioni che provo sempre prima e dopo il fischio d’inizio. Infatti posso dire che l’ansia è la medesima, ma, quando mi sono seduta su quella sedia di legno, circondata dai miei 6 professori, tutta l’agitazione si è trasformata in adrenalina. Quando arriva il giorno della partita, come quando è arrivato il giorno dell’esame, ero consapevole avrei dovuto mettere in atto tutto quello che avevo studiato. È più che normale che ci si senta sotto esame, perché ovviamente lo è, ma diciamo come in partita, tutti si ricorderanno dell’errore, e quindi bisogna far si che quell’errore non ci sia, bisogna giocare tutte le migliori carte che si hanno in possesso! Finito l’esame ho tirato un sospiro di sollievo, avevo vinto io! Mi sento così leggera ora, un po’ malinconica forse, si chiude il capitolo più importante della mia carriera scolastica - conclude il difensore giallorosso, capitano della formazione Under 20 - Mi sembra ieri quando ho varcato la soglia della mia scuola, e ora sto varcando la soglia della vita vera. Mi mancherá l’atmosfera della mia classe e tutte quelle piccole cose che mi hanno accompagnato durante questo cammino, ma le terrò sempre strette al cuore. Tutti quei momenti vissuti li tengo per me, sono ricordi d’oro. Questo momento, io, come tutti, lo ricorderemo per sempre e sarà speciale raccontarlo un giorno, così speciale come essersi diplomata in un periodo abbastanza “strano”.
Maturità prima del Setterosa e delle finali Under 20 per Veronica Gant, talentuoso difensore in forza alla Pallanuoto Trieste che ha meritato la chiamata del neo ct Silipo per i primi common training del nuovo corso: "Non mi sarei mai aspettata che la mia maturità avvenisse in questo modo! È stato un periodo veramente strano e pieno di cambiamenti. La cosa negativa della didattica a distanza è sicuramente il fatto di non avere i propri compagni di classe vicino e non poter nemmeno scambiare una parola nel momento di pausa, confrontarsi. E ovviamente anche l’apprendimento ne ha risentito - spiega - Da un lato la maturità svolta in questo modo innovativo può sembrare più semplice perché non avendo gli scritti e la temuta terza prova l’esame si riduce a 60 minuti di colloquio, dall’altro lato però il fatto di aver studiato da soli per 1 anno e mezzo a casa e non essere più abituati ad avere interrogazioni di persona comunque ci ha messo un po' in difficoltà. Il mio esame è stato un po’ come quelle partite in cui si ha tanta ansia prima di entrare in acqua perché si sa che si deve affrontare una squadra avversaria importante, però poi con il trascorrere dei minuti ci si tranquillizza perché ci si rende conto di avere la situazione sotto controllo".
"È stato un anno particolarmente difficile per la scuola: le lezioni in Dad, le relazioni a distanza con i compagni e i docenti. Ma il poter sostenere l’esame finale in presenza è stato emozionante: parlare e guardare negli occhi gli insegnanti e riuscire a confrontarmi con loro su argomenti che sento miei è stato molto bello - racconta Bianca Romanò, punta di diamante del Como Nuoto Recoaro che ha discusso la sua prova il giorno dopo la vittoria di Bologna in gara 2 di Semifinale play-off - La partita con la RN Bologna è però stata un insieme di emozioni diverse, forse più intense, ma la gioia finale è stata fantastica tanto quanto quella della maturità. Non vedo l’ora di giocare la finale perché vorrei concludere positivamente tutto il mio percorso di quest’anno".
Tra le sue avversarie nella finalissima per la A1, ci sarà l'acquachiarina Lucrezia Massa: "È stato un esame ovviamente diverso dal solito in quanto era previsto solo un maxi colloquio orale della durata di circa un’ora senza le prove scritte. Non mi sarei mai aspettata di poter raccontare di aver fatto il primo esame importante della mia vita in una situazione anomala e del tutto nuova per tutti - spiega la promettente partenopea alle dipendenze di Barbara Damiani - Non ho avuto molte difficoltà ma sicuramente tanta emozione e anche un po' d’ansia. Era importante non farsi sopraffare dalle emozioni e restare sempre lucida e concentrata, proprio come avviene in una partita di Pallanuoto poiché con la giusta concentrazione e preparazione si affronta sempre tutto al meglio e si vince sempre a prescindere dal risultato. Nello studio come nello sport è importante arrivare preparati, determinati e conoscere l’avversario per giocare al meglio la propria partita".
Finale alle porte anche per la Brizz con Santapaola a e compagne di scena a Milano nel prossimo week-end. Fresca di diploma presso il Liceo Scientifico-Linguistico "Archimede" di Acireale è Francesca Paladino: "Ovviamente quest’anno, così come l’anno scorso, non è stato particolarmente semplice soprattutto per noi atleti agonisti che abbiamo affrontato l’esame di stato - evidenzia la giovane siciliana - In modo particolare, credo che la difficoltà più importante è stata proprio quella di trovare un equilibrio tra le due cose, soprattutto per gli orari che spesso ci costringono a nottate sui libri, ma chiaramente per quelle poche ore di svago, divertimento e distrazione dalla realtà dell’esame di maturità, era un sacrificio assolutamente valido. Se dovessi fare una similitudine tra l’esame e una partita potrei dire che l’ansia che si prova prima di iniziare la partita e l’adrenalina che si ha non appena si entra in acqua è molto simile a quella che si prova quando ci si siede di fronte alla commissione di esame".
Tra le ultime a sostenere la prova, in prossimità del suo compleanno, Eleonora Castagnini della Vetrocar Css Verona: "Sinceramente non mi sarei mai aspettata di incontrare una situazione come questa, nonostante ciò è stato bello viverla con consapevolezza. Posso azzardare dicendo che è stato semplice da un punto di vista scolastico non fare gli scritti, che è risultato essere una salvezza per alcuni. A parer mio è stato molto più semplice affrontare questo impegno. Per quanto riguarda le difficoltà affrontate, “l’organizzazione” è stata la principale. Tutte le norme, le regole, le condizioni vengono fatte conoscere dal ministero veramente con poco preavviso, di conseguenza gli studenti devono prepararsi in fretta togliendo qualità alla prestazione che poi dovranno andare ad affrontare. Devo anche ammettere, però, che quest’anno è andata meglio dell’anno scorso se consideriamo come è stata gestita la questione Covid, pandemia e i contagi. L’unico risvolto positivo è stata la presenza in classe durante l’ultimo periodo scolastico: stare fisicamente vicino ai compagni ci ha permesso di vederci e sostenerci l’un l’altro, scherzare, staccare un po' da tutto la tensione accumulata nel mese di maggio. È stato molto piacevole". Una similitudine tra l'esame ed una partita di Pallanuoto? "È una cosa a cui ho pensato anche io, esattamente prima di entrare e svolgere l’esame: ho paragonato le due situazioni - chiosa la centrovasca gialloblu - La sensazione è quella di non sentirsi all’altezza, di non sentirsi abbastanza preparati: mentre prima dell’esame ti chiedi “avrò studiato tutto? avrò fatto tutto il possibile?”, prima di una partita ti chiedi “ho capito tutti gli schemi? mi sono preparata al meglio? mi sono allenata al meglio delle mie possibilità?”. Questa angoscia di credere di non essere all’altezza, in realtà, da un altro punto di vista, ci sprona a dare il 100% e a fare tutto il possibile per uscirne vittoriosi".
"Sicuramente come ogni esame è stato veramente stressante, ma per noi studenti aver passato due anni di studi a casa in Dad, affrontare un esame scritto sarebbe stato improponibile poiché gran parte dei programmi sono stati ridotti o comunque affrontati sicuramente in maniera differente - spiega poco dopo la maturità scientifica Federica Troncanetti, prodotto del vivaio Sis Roma e prestito alternativo all'F&D H20 in A2 - La difficoltà di questo esame era sicuramente quella di dover preparare tre prove orali differenti, nel mio caso un elaborato di fisica e scuola lavoro, l'analisi del testo di un brano di italiano e infine la famosa busta contente uno spunto da collegare a tutte le materie. Alla fin fine è stato abbastanza "divertente", mi piacciono tutti i tipi di sfide e affrontare un esame per me è sempre una sfida da superare, spero di averla superata a pieni voti. Se dovessi paragonare questo esame ad un momento affrontato nella Pallanuoto più che paragonarlo ad una partita in particolare lo paragonerei a tutti gli allenamenti affrontati e a quel preciso istante quando ti trovi in quella sfida tanto difficile dove magari il punteggio è anche pari, e devi mettere insieme tutto ciò che hai imparato durante l'allenamento e sei super concentrato per fare il meglio possibile, e alla fine con la tua squadra realizzi quel goal che ti porta alla vittoria e quando finisce la partita ti senti libero. Ecco il mio esame l'ho vissuto così".
"No, non mi sarei mai aspettata di essere uno dei maturandi del periodo Covid. Soprattutto, ripensando ad un anno fa, non mi sarei mai aspettata che nel 2021 la maturità sarebbe stata come quella precedente, perché speravo ad un ritorno alla “normalità” - il pensiero della figlia d'arte Carola Bovo, promessa dell'AN Brescia in rosa - Più che nell’esame in sé, direi che le maggiori difficoltà si sono presentate durante l’anno scolastico; tra una chiusura e l’altra delle scuole, con riaperture comunicate la sera prima e in generale continui cambiamenti difficili da sostenere sia per alunni che professori. Per quanto riguarda i risvolti positivi, spero che la nuova tipologia d’esame formulata in seguito al Covid persista; perché sono dell’opinione che il famoso “incubo” dell’Esame di Stato debba essere superato e vissuto con serenità. Spero si possa avere una modalità d’esame dove, chi ha avuto un buon trascorso scolastico, possa concludere la scuola nel migliore dei modi, brillando e non rischiando di peggiorare i risultati ottenuti fino a quel momento. Facendo invece un paragone fra questo esame ed una partita di Pallanuoto, la paragonerei all’ultima partita di campionato dove dopo tutti gli sforzi e sacrifici sostenuti durante l’intera stagione, bisogna vincere per raggiungere l’obiettivo prefissato a inizio campionato".
"Quando ho cominciato il Liceo pensando al mio esame di maturità credevo che sarebbe cambiato molto negli anni ma comunque non pensavo che poi venisse ridotto al solo orale a causa della pandemia. Dopo aver rotto il ghiaccio i maturandi del 2020 con questo tipo di esame allora lí ho cominciato a pensare seriamente che potesse cambiare per tutti noi, d’altra parte come in ogni cosa c’è il suo aspetto positivo perché esalta l’impegno profuso nei 5 anni e non si basa solo sulle prove d’esame - la riflessione di Alessia Fatone, trascinatrice a suon di reti per la salvezza del suo Volturno - Per quanto riguarda le difficoltà incontrate ad essere sincera non ne ho avuto perché lo sport ti insegna a non fermarti mai e a superare i tuoi limiti, poi durante il triennio la mia scuola mi ha permesso di usufruire della sperimentazione studente-atleta giustificando le troppe assenze. Inoltre sono molto determinata e cerco di portare a termine tutto quello che faccio nel migliore dei modi".
La pandemia ne ha condizionato la possibilità di dare il suo prezioso contributo allo stesso Volturno ma Carmen Ingenito non ha mai smesso di incitare le sue compagne anche dalla sua Taranto dove ha da poco conseguito il diploma allo Scientifico. "No, sinceramente non me lo sarei mai aspettata di fare un esame di maturità cosi "innovativo" con una sola prova orale, anche se da un lato mi ritengo fortunata perché vista la situazione della didattica a distanza sarebbe stato impossibile prepararsi al meglio per una prova scritta. L'ansia ovviamente era tanta ma come accade prima di una partita, una volta entrata in campo, si pensa solo a dare il massimo e a portare a casa la vittoria", la considerazione dell'atleta pugliese.
A chiudere il quadro ci pensa la golden girl del Napoli Nuoto Martina Parisi che ha concluso con successo il suo percorso di studi all'Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri: "Le principali difficoltà che ho affrontato per la preparazione a questo esame di maturità sono state il poco riscontro con i professori e la poca possibilità di confrontarmi con i miei compagni e studiare assieme - spiega la mancina - Le emozioni che si provano in entrambe le occasioni sono molto simili perché sono momenti in cui devi mettere in gioco te stessa e le tue capacità, rischiando tutto e cercando sempre di dare il meglio. Per questo sono emozioni forti e indescrivibili, che ti fanno davvero maturare".
Che sia scuola, università o Pallanuoto, una cosa è certa e tutte ne sono ben consapevoli: gli esami, nella vita, non finiscono mai. Così come le notti prima.
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