E’ un De Luca molto critico quello che ieri ha concluso la diretta social del venerdì. Un De Luca critico soprattutto nei confronti dei festival e degli eventi finanziati dalla Regione Campania. Dalla grafica dei manifesti agli spettacoli promossi il governatore lancia messaggi chiari a tutti, avvisando che chi non rispetta la natura dei festival non avrà più i fondi… “Parte a breve Un’estate da Re nella Reggia di Caserta – dice De Luca – che è un’idea che abbiamo lanciato nel 2016 per valorizzare il territorio casertano e il suo monumento straordinario. Avremo presenze straordinarie da Riccardo Muti a Daniel Oren e poi un grande pianista e compositore come Ludovico Einaudi e due omaggi a Lucio Amelio ed Enrico Caruso. Parte ancora a Salerno il Festival della Letteratura con cose belle ed importanti, tranne qualche manifesto. Perché quelli di Salerno Letteratura è un manifesto il cui creatore meriterebbe 2 anni di carcere. Qualche manifesto illeggibile è stato prodotto anche dal Campagna Teatro Festival di?Ruggero Cappuccio. Quello che voglio dire è che quando si fanno i manifesti, in genere vi sono dei creativi che non pensano a quello che è l’obiettivo primario dei manifesti, ovvero farsi leggere e dare il messaggio ai cittadini che leggono i manifesti. Purtroppo avviene esattamente il contrario, non far leggere e far esprimere l’arte dei creativi. Quando vedrete questi manifesti capirete che cosa voglio dire”. Dopo la critica alla grafica dei manifesti il Governatore si è rivolto direttamente ai direttori artistici ed organizzatori di tutti i festival ed eventi che si svolgeranno in Campania con i fondi della Regione… “Intanto stanno per partire altri festival un po’ dappertutto. Da qualche parte c’è qualche discussione in atto, ecco voglio precisare ai direttori artistici e organizzatori che devono, assolutamente, essere rispettate le indicazioni date dalla Regione, che sono molto semplici. Le iniziative che si mettono in piedi devono essere coerenti con la natura dei festival che si fanno, non si possono fare cose estemporanee che non c’entrano niente con gli eventi ed i programmi che si propongono alla Regione. E non devono esserci conflitti d’interesse da parte di chi li propone e nessuna occasione per promuovere un sistema di relazioni personali o per passare qualche giornata di ferie a spese della Regione. Ogni festival deve essere organizzato nella più assoluta trasparenza. Siamo in una stagione nella quale sono in movimento tanti Enti, tante Fondazioni, tante rassegne che hanno fondi regionali, le regole da rispettare per tutti sono quelle chiare, altrimenti prendiamo atto che non c’è coincidenza di obiettivi e ci si separa, senza particolari drammi. Ai cittadini dico di godersi di questa stagione d spettacoli e di ripresa della vita sociale ed economica, ma fatelo in maniera responsabile”.
LA POLEMICA
Primi effetti post dichiarazioni di De Luca. Nella serata di ieri si è infatti dimesso Antonio Scurati, neo presidente della Fondazione Ravello. “Mi sono bastati, purtroppo, pochi giorni per accertare che i soci fondatori della Fondazione Ravello non rispettano la libertà intellettuale e ignorano i valori della cultura. Da uomo di cultura e, soprattutto, da uomo libero, scelgo di rassegnare le mie dimissioni dalla carica di Presidente” dice Antonio Scurati all’AGI. che lascia l’incarico a sole due settimane dalla nomina. “Le dimissioni, spontanee e irrevocabili, hanno valore immediato”. Dimissioni che arrivano, come abbiamo detto dopo le dichiarazioni rilasciate ieri proprio da De Luca che ha parlato dei finanziamenti regionali dati per festival ed eventi e seppur senza mai fare riferimenti precisi, ha parlato di discordie in casa Fondazione Ravello. De Luca non avrebbe gradito l’inserimento nel programma del Ravello Festival di nomi come quello del ministro della Salute Roberto Speranza e lo scrittore Roberto Saviano, invitati dal neopresidente. Per questa ragione la conferenza stampa di presentazione del palinsesto, fissata per la giornata di ieri, era stata annullata 24 ore prima “per sopravvenuti impegni di alcuni partecipanti”, la motivazione del rinvio. Intanto dopo le dimissioni di Scurati arriva prontamente una nota di precisazioni da parte della Fondazione che organizza lo storico festival della musica “In relazione a talune errate ricostruzioni sugli antefatti delle dimissioni del professor Antonio Scurati, gli organi in carica della Fondazione Ravello precisano che il Consiglio di amministrazione e il Consiglio di indirizzo, organi statutariamente competenti, non soltanto non si sono espressi in ordine all’approvazione del programma di incontri fra lo stesso Scurati, Stefano Boeri, Roberto Speranza e Roberto Saviano, ma non sono mai stati interpellati in argomento dal presidente. – si legge ancora nella nota – Non risponde al vero, come può rilevarsi dalla registrazione audio video della seduta consiliare del giorno 14 giugno scorso, che il professor Scurati abbia proposto al consiglio di amministrazione tale suo personale programma, così come non risponde al vero che esso sia stato bloccato dal Consiglio di Indirizzo per motivi legati al gradimento politico. La politica non c’entra, né c’entrano questioni di merito inerenti ai rispettabili ospiti ipotizzati, rilevando invece una questione di correttezza del metodo e di democraticità delle decisioni. Semplicemente l’ex presidente della Fondazione Ravello, scavalcando ruoli e funzioni istituzionali, ha tentato di imporre al Direttore Generale, senza alcuna precedente informativa agli organi della Fondazione e senza alcuna deliberazione collegiale, un ciclo di dibattiti fuori dalla programmazione del Festival ritualmente approvata sulla base della relazione del Direttore Artistico. Non vi sono in questa vicenda martiri della libertà di pensiero, ma più banalmente si presentano palesi violazioni delle norme che governano la vita delle persone giuridiche. I componenti degli organi statutari si riservano ogni più efficace tutela nelle sedi opportune dinanzi a eventuali affermazioni false e diffamatorie. I componenti del Consiglio di amministrazione e del Consiglio di indirizzo sono persone libere e autonome non meno del presidente dimissionario. Probabilmente non a tutti è chiaro che essere liberi presuppone il rispetto delle norme, ivi comprese quelle che delineano ruoli e funzioni ed impongono la collegialità delle decisioni”. E dopo le dichiarazioni di De Luca e le dimissioni di?Scurati sono arrivate anche le dichiarazioni di Roberto Saviano… “Vincenzo De Luca blocca la mia presenza al Ravello Festival. Nessun problema, don Vicie’, non ci saro’… arripigliateve tutt’ chell che è o vuost…”. E’ il messaggio pubblicato sui social dallo scrittore Roberto Saviano e che accompagna un video di poco meno di quattro minuti nel quale lo scrittore, non senza ironia, denuncia che il governatore campano Vincenzo De Luca ha bloccato la sua partecipazione come ospite al Ravello Festival. “Mi sono immaginato il presidente De Luca che riceve l’elenco degli ospiti del Festival di Ravello e vede il mio nome comparire gli ultimi giorni di agosto”, ha esordito nel video Roberto Saviano che, poi, imitando l’ex sindaco di Salerno, ha detto: “‘Ah, e qua ci sta Roberto Saviano. E come si è permesso Scurati d’invitarlo. A casa mia, Roberto Saviano. Non esiste proprio, va cancellato'”. “Più o meno – ha aggiunto lo scrittore – credo che abbia fatto cosi’ don Vincenzo, lo sceriffo. Che considera la Campania una sua proprieta’, il suo regno, gli piacerebbe essere di Napoli. Mah, forse ci riuscira’, non ora pero'”. Saviano ha, quindi, spiegato di essere stato invitato al Festival di Ravello e che la sua partecipazione sarebbe stata a titolo gratuito. “Nel momento in cui il presidente De Luca dichiara il niet ad un nome, credo in questo caso non solo il mio, immediatamente lascia intendere: ‘se non è amico mio, e allora e’ amico tuo, e non puoi usare il festival per invitare i tuoi amici'”. Saviano, poi, ha spiegato che “non andrò al festival di Ravello, a Ravello ci andro’ spero presto, terra che amo, la cui bellezza non dipende dai campani, amministratori e governatori, la bellezza l’hanno solo ereditata, non l’hanno creata. Anzi. La stanno avvelenando. Ancora una volta un festival che poteva essere meraviglioso, una terra meravigliosa, è condizionato dalle consorterie”.
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