Nel new deal del Setterosa a far da chioccia alle nuove leve c'è e ci sarà anche e soprattutto Arianna Gragnolati (foto Paul Take). L'attaccante in forza alla Vetrocar Css Verona, reduce da due titoli consecutivi di capocannoniere della massima serie compreso quello dell'annata interrotta per Covid, è attualmente in collegiale agli ordini di Carlo Silipo e prima di dirigersi verso Ostia prima e Viterbo si è soffermata ai nostri microfoni sfogliando l'album dei ricordi e analizzando anche temi di stretta attualità sportiva. Riavvolgendo il nastro dall'alba: "La passione per la Pallanuoto è nata un po’ per caso - racconta - Un giorno mentre stavo facendo i corsi di nuoto si presentò l’allenatore della Pallanuoto e mi chiese se volessi provare a giocare con i suoi bambini, provai e da lì in poi non ho più mollato questo sport".
L'inizio di una grande avventura destinata a riservarle ancora tanti successi e soddisfazioni. Gli esordi a casa, in quel di Pavia, per poi trasferirsi in una delle culle liguri della Waterpolo tricolore, quella di Rapallo. Un fiore sbocciato in fretta proprio come quelli coltivati con cura dai genitori Mario e Vilma nella propria attività floreale e che ha raggiunto il massimo splendore anche fuori dai confini nazionali. In Spagna Arianna impiega poco a lasciare il segno e ad aprire un apposito cassetto dei ricordi e trofei da custodire: "Ce ne sono moltissimi di ricordi sportivi alla quale sono legata, ma se devo dirne uno in particolare, direi la Coppa Len vinta con il Mataró, esperienza top - evidenzia - Rifarei tutto ciò che ho fatto fino ad ora, con gli stessi pro e contro delle mie scelte e con le conseguenze che si sono create".
Affidabile, caparbia, talentuosa e pedina di cui fidarsi ciecamente nei momenti decisivi. Aggettivi e definizioni che si rincorrono e sono comun denominatore tra gli allenatori che hanno avuto ed hanno attualmente Arianna alle loro dipendenze. E da cui lei stessa ha tratto il meglio possibile: "Sinatra, Antonucci, Binchi e gli altri tecnici che ho avuto hanno lasciato un segno, ognuno di loro mi ha trasmesso una cosa diversa da quello precedente, lo stesso anche con Paolo (Zizza, ndr) che ora ho la fortuna di essere allenata da lui in società e credo che sia un grandissimo tecnico dalla quale posso solo che apprendere sempre di più".
Ed a proposito di presente, il focus si sposta sull'annata vissuta a Verona dopo l'inatteso stop dello scorso anno, propedeutica al passaggio dall'NC Milano al club gialloblu: "La pausa forzata dello scorso anno credo che fu pesante per tutti, ma soprattutto una grandissima incognita su che fine avremmo fatto a causa della pandemia - continua la Space Shuttle con la calottina numero 9 - Poi appena iniziammo la preparazione in vista della stagione, la voglia di riniziare era talmente forte che il blocco di tanti mesi passò in secondo piano. Diciamo che non è stato facile giocare a sabati alterni. Sicuramente l’anno a Verona è stato positivo sotto alcuni punti di vista, ma credo che ogni giocatore punti sempre a fare meglio rispetto al rendimento dell’anno precedente. La coppa europea è stato un bel banco di prova, per alcune ha rappresentato la prima competizione internazionale con il club mentre per altre no, ma è sempre stimolante andarsi a confrontare con giocatrici e realtà di alto livello. Dopo la Coppa Italia andata male, penso che abbiamo attraversato un piccolo periodo NO, vissuto un momento buio, ma poi piano piano siamo tornate a rendere. Indubbiamente il cambio allenatore secondo me ha alzato l’asticella sul voler sempre far meglio e questa è una cosa super positiva".
Chioccia in Nazionale, punto di riferimento anche alla Css dove una nidiata di giovanissime prova a carpirne segreti e trucchi del mestiere e per le quali la Gragnolati da esempio di umiltà mettendosi spesso e volentieri alla guida del pulmino per allenamenti e trasferte: "Il mix di esperienza e di giovani secondo me è la giusta base per ripartire e per portare in alto la Css Verona. Penso che dopo questa stagione ognuna di noi abbia acquisito una consapevolezza in più nei propri mezzi e credo che ognuna di noi saprà reagire al meglio quando si presenteranno le difficoltà nel prossimo campionato".
Fuori dall'acqua, le certezze di Arianna si chiamano "Juventus, sacher e crema al pistacchio. Come non amare la buona cucina - sorride - e soprattutto come non tifare per i colori bianconeri a cui non rinuncio mai". E in proiezione futura: "Il sogno più grande è l’Olimpiade, ma è il sogno nel cassetto di tutti noi sportivi. Un altro obiettivo è vincere tutto ciò che c'è da vincere con la società, e metterò tutta me stessa per raggiungerli. E poi - conclude - mi piacerebbe fare due palleggi e giocare un po' a calcio con Ronaldo...". E chissà se a parti inverse CR7 non gradisca apprendere da AG9 come realizzare la beduina o palomba perfetta...
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