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I fatti del giorno | Tutte le principali notizie di cronaca e attualità da Salerno e provincia

12/06/2021

VERSO LE COMUNALI

“L’Udc è e rimane saldamente ancorato alla coalizione di centrodestra con cui si presenterà nelle prossime elezioni Comunali. Le notizie di stampa su una virata del partito verso sinistra, in vista delle prossime Elezioni Comunali a Salerno, sono prive di fondamento”: è quanto si legge in una nota della Segreteria politica Udc. Immediata la replica di Salzano che punta il dito contro il centrodestra, a suo dire assente nella città capoluogo. “Mi piacerebbe davvero sapere l’UdC a Salerno a quale centrodestra dovrebbe ancorarsi, dal momento che proprio a Salerno il centrodestra semplicemente non esiste più, e purtroppo da tempo ormai. In verità temo che non esista neanche più in Italia: Salvini entra nel primo Governo Conte, mentre F.I. e FdI restano fuori. Nell’attuale F.I. e Lega sono nel Governo e FdI è fuori ! Questa sarebbe l’unità del centrodestra? – ha infatti chiesto Salzano – Per quanto riguarda Salerno, la rottura dell’unità l’ha determinata, già alcuni mesi fa. la fuga in avanti di FdI, avendo sposato la causa di un proprio candidato che ha contrabbandato come civico. Forza Italia (quel poco che resta, molto poco in verità) ha ribadito in più occasioni, ufficialmente, che mai darà il proprio appoggio al candidato di FdI. La Lega assiste e non sa cosa fare! E’ probabile che corra in solitaria, con un proprio candidato”. Per il commissario cittadino, infatti, a Salerno città sembra impossibile provare a ricomporre la coalizione di centrodestra che, “ancora una volta, in città, si avvia all’irrilevanza elettorale e politica. L’Udc, salvaguardando la propria identità e la propria storia, con una sua lista intende stringere un’alleanz a con il centrosinistra (non è presente il PD) – ha aggiunto il commissario cittadino – Tale alleanza determinerà un successo della lista dell’UdC. Se un successo dell’UdC alle prossime elezioni comunali di Salerno arreca eventualmente fastidio a qualcuno, ce ne faremo una ragione”. A dirsi “dispiaciuto” per l’intesa raggiunta tra l’Udc e il centrosinistra, il coordinatore cittadino della Lega Salerno, Rosario Peduto: “A me sinceramente dispiace molto perchè l’UdC era parte importante di un ragionamento politico che avevamo avviato per tentare di riunire finalmente tutte le anime che compongono il centro-destra in città in un progetto unitario e condiviso – ha dichiarato Peduto – Non mi sento, però di additare alcuno perchè in politica – come nella vita – quando non si trovano – insieme – le ragioni per lo “stare insieme”, va da sé che la colpa diventa di tutti e non di qualcuno in particolare”. Il coordinatore citadino della Lega si assume, dunque, la responsabilità di quanto accaduto: “ecco perchè è giusto che ne faccia ora ammenda anzitutto a me stesso ed al mio ruolo di responsabilità politico perchè, fino ad oggi, pur avendo perseguito il valore dell’ unità come elemento prioritario da mettere in campo nella battaglia elettorale a venire, non posso allo stato scontare risultati favorevoli e se devo additare qualcuno per una responsabilita’ in tal senso, preferisco partire dal sottoscritto”. Ora, bisognerà attendere gli sviluppi futuri per capire se si concretizzerà o meno l’accordo con il sostegno al sindaco uscente. (Cronache)

LE 10 DOMANDE DI AGOSTO

“Le allarmanti notizie sulla situazione finanziaria del Comune, mi spingono a formulare al Sindaco della Città, nella mia veste di candidato del Gruppo ‘La Città dei Semplici’, dieci domande volte a comprendere la reale condizione gestionale dell’Ente e valutarne le conseguenze sulla futura imposizione locale, già al terzo posto in Italia, e sulla possibile riduzione dei servizi”. Così l’avvocato Oreste Agosto, candidato sindaco e promotore della “Città dei Semplici”. 

1 – La Sentenza della Corte Costituzionale ha effetto a partire dall’anno 2019. E’ stato ricalcolato il risultato di quell’esercizio?

2 – L’esercizio 2019 ha presentato un Disavanzo di Amministrazione pari a 195milioni di euro, come da scritture, di cui 190milioni riconducibili ai Fondi. Qual è il nuovo livello di disavanzo effettivo?

3 – Il nuovo livello di disavanzo effettivo impone più rilevanti quote annuali di rientro. Sono ancora presenti i parametri di corretta gestione previsti dalla Legge per evitare la

fase di pre-dissesto o di dissesto, come ipotizzato dall’Associazione dei Comuni?

4 – Il nuovo livello di disavanzo obbliga a predisporre nuove risorse per gli esercizi futuri. Ritiene di rispettare gli impegni con nuove tasse o con riduzioni di spese?

5 – Nel 2020 è stata ottenuta una ulteriore anticipazione di liquidità per 43milioni di euro. Come inciderà l’obbligo del suo rimborso triennale, non trentennale, sul risultato del Consuntivo 2020 e successivi?

6 – Il 31 Maggio scorso è scaduto il termine per l’approvazione del Bilancio Consuntivo 2020 e di quello Preventivo 2021. E’ stato predisposto lo schema da sottoporre al Consiglio?

7 – La Legge prevede lo scioglimento del Consiglio Comunale in caso di inosservanza del termine di delibera del Bilancio. Cosa intende fare per evitarlo?

8 – La decorrenza del termine del 31 Maggio obbliga alla gestione provvisoria per i mesi di carenza del documento contabile e, in particolare, dispone di contenere le spese sole operazioni necessarie ad evitare danni patrimoniali certi e gravi all’ente. Quali spese sono state ridotte o lo saranno fino alla delibera?

9 – Le anticipazioni di liquidità della Cassa Depositi e Prestiti sono state acquisite per fronteggiare debiti di fornitura. Quali spese sono state pagate e perché non è stato possibile onorarle con le entrate dell’Ente nei termini previsti?

10 – Da alcuni anni, l’Organo di Revisione detta precise raccomandazioni in ordine alle attività amministrative, con particolare riferimento al recupero dei tributi e alla gestione del patrimonio immobiliare. Perché l’Ente recupera l’accertato solo al 65%, perché sono tuttora presenti in Bilancio residui attivi per centinaia di milioni di euro e perché gli introiti patrimoniali sono assolutamente insignificanti?

“Sono solo 10 domande, neppure difficili. Per il rispetto dovuto a chi ha firmato la delega elettorale in piena fiducia, meritano pronta ed esaustiva risposta”, conclude l’avvocato Oreste Agosto.

LA PROPOSTA

“Il Professore Roberto Racinaro è stato una prestigioso Intellettuale, che, nella carriera accademica e nei differenti ruoli pubblici ricoperti, nell’altissimo percorso culturale e scientifico, nell’impegno civile ammirevole, ha sempre onorato la Città di Salerno. E’ quanto mai giusto ed importante che in suo Onore ed in sua Memoria venga intitolata una strada dal Comune di Salerno, che è divenuta ed è stata la Sua Città”. Questa la proposta di Tino Iannuzzi, già deputato della Repubblica. “Roberto Racinaro è stato illustre docente di filosofia, un autentico maestro, raffinato e colto studioso di Hegel, Adler, Kelsen, Rathenau, Scheler, intellettuale acuto e capace di letture profonde della comunità umana, autore di una infinita e qualificata produzione scientifica, che lo ha portato ad essere un filosofo ammirato ed apprezzato nel mondo accademico italiano ed europeo. E’ stato Rettore della nostra Università, dopo la stagione di governo di Vincenzo Buonocore che lo sostenne con grande determinazione ed al quale Racinaro era profondamente legato. Con la sua guida fu completato il trasferimento nella Valle dell’Irno, ed iniziarono con lungimiranza fin da allora lo sviluppo ed il potenziamento del campus, divenuto una realtà unica in Italia. Ricoprì, con non comune dignità istituzionale e lodevole impegno, il ruolo di Consigliere regionale. Sempre nel segno di una signorile ed elegante umanità, una delicata sensibilità, una ironia acuta ed illuminante, un sorriso mite e gentile. Seppe vivere, durante il rettorato, con esemplare sopportazione e straordinario stile, una terribile e devastante vicenda giudiziaria, che lo minò irreparabilmente nella salute e nello spirito, con indicibili ed immeritate sofferenze, vissute con tanta compostezza con la sua Famiglia. E da quella drammatica vicenda ci ha trasmesso una limpida lezione di rispetto delle Istituzioni pur nella immane ingiustizia subita, ma anche una riflessione altissima e di enorme valore etico e civile sul ruolo della magistratura nell’equilibrio, gravemente violato, fra tutela della libertà, laicamente “sacra” della persona ed esercizio della funzione giurisdizionale a difesa corretta della legalità e nella repressione dei reati. Legare la figura di Racinaro alla vita della nostra Salerno, è un doveroso tributo ad una Personalità autorevole, alla statura dello Studioso, ma ha anche un grande valore simbolico per una “Giustizia virtuosa” di cui scriveva con raffinata incisività nel “Manualetto del detenuto dilettante”, per un garantismo serio che deve ispirare oggi più che mai l’intero sistema di giustizia,in un rapporto rispettoso fra i diversi poteri dello Stato, con una Magistratura irreprensibile nelle decisioni e nei comportamenti, senza volontà invasive. L’Università con felice scelta gli ha già intitolato la Sala del Senato accademico. Ho avuto modo di rappresentare queste molteplici motivazioni -che debbono indurci a ricordare per sempre la figura del Galantuomo Racinaro nella storia della nostra Città- al Sindaco Vincenzo Napoli, che convintamente condivide questa iniziativa”, conclude Iannuzzi.

SALERNO CON VOI

La lista Salerno con Voi, espressione del movimento civico Salerno Sociale, fornisce ai salernitani l’opportunità di far sentire la propria voce. Il giovedì alle ore 17, presso la sede di ‘Salerno con Voi’ in via Orofino 49 – Torrione, i cittadini potranno registrare il proprio video-messaggio utilizzando la postazione (microfono e videocamera) appositamente allestita. I video-messaggi saranno successivamente pubblicati sui canali ‘social’ ed internet di ‘Salerno con Voi’. La coordinatrice Tea Siano: “Mettiamo i nostri strumenti a disposizione di chiunque abbia voglia di illustrare la propria visione di città, intenda proporre soluzioni a problemi, raccontarsi o, più direttamente, segnalare criticità. Chiunque lo desideri potrà liberamente presentarsi presso la nostra sede e chiedere di registrare il proprio messaggio. Siamo convinti che dalla condivisione e dal confronto delle idee possano scaturire le azioni politiche più proficue”.

CAOS SPIAGGE

Caso palizzate sull’arenile nella zona orientale, vertice balneatori e Comune: «Impatto visivo forte, abbiamo chiesto di abbassarle». La stagione estiva entra nel vivo e porta con sé delle questioni da “limare”: su tutte le recinzioni apparse per delimitare gli spazi sulla spiaggia per gli stabilimenti balneari, in particolare nell’area del ripascimento. «Ci sono lidi privati che hanno concessioni demaniali, sono in corso di validità e restano perché non abbiamo la podestà di revocarli o altro. Non sarebbe neanche giusto. Importante che spiagge rimangano libere indipendentemente dalla palizzate che a me, detto con grande semplicità, non piacciono», ha spiegato ieri il sindaco Vincenzo Napoli . «Con l’assessore Domenico De Maio stiamo interloquendo con chi le ha messe per fare in modo da abbattere vistosamente l'impatto, vedremo come ». Gli stabilimenti che si sono attivati nelle ultime settimane per installare i divisori hanno comunque avuto un parere favorevole da parte della Soprintendenza. Da Palazzo di Città, quindi, si lavora quantomeno per abbattere quello che è l’impatto visivo delle recinzioni, analisi presentata proprio ieri mattina anche agli stessi titolari e gestori degli stabilimenti balneari dell’area. «Abbiamo incontrato i rappresentanti del distretto turistico della zona orientale della città - ha rivelato il vice sindaco e assessore all’urbanistica De Maio - . Buona parte è composta da balneatori, ho rinnovato l’invito a rivedere il sistema di delimitazione dei loro stabilimenti, invitando ad abbassare le recinzioni installate nelle settimane scorse. C’è stata una piena disponibilità di buona parte degli operatori, verificheremo che nei prossimi giorni questa disponibilità si trasformi in una concreta esecuzione d'adeguamento». Come è emerso nell’incontro avvenuto con l’amministrazione, anche negli anni passati veniva usato il sistema di divisione, con gli spazi laterali occupati talvolta dalle stesse cabine, con la profondità del nuovo arenile la visione ovviamente appare diversa: «Abbiamo chiesto anche di rispettare la distanza dalla battigia, dove è possibile andare oltre i cinque metri, abbassando come detto le recinzioni in particolar modo dove di fianco ci sono le spiagge libere», ha detto ancora De Maio. C’è poi un problema legato anche ai controlli sulle spiagge, i balneatori hanno evidenziato come loro sono tenuti alla sorveglianza delle linee guida e si augurano che lo stesso possa avvenire nelle spiagge libere, un rispetto dei dispositivi sanitari e delle distanze. Ma come verrà gestita la sicurezza e il rispetto delle linee guida anti-Covid? Nel bando del Comune di Salerno sono stati affidati ai gestori solo le strutture per garantire un minimo di servizi, ovvero bagni, docce, fitti di ombrelloni o sdraio, chiunque potrà accedere alla spiaggia liberamente e posizionarsi dove vuole. Sarà l’amministrazione invece a predisporre i controlli per verificare che vengano rispettate le norme. (La Città)

TURISMO SOSTENIBILE

“Pontecagnano Faiano verso il turismo sostenibile”. Lo ha annunciato Adele Triggiano, assessore con deleghe alla Cultura e Beni Culturali, Pari Opportunità, Turismo e Marketing Territoriale che punta a rendere la città guidata dal sindaco Giuseppe Lanzara “esempio di ospitalità, bellezza e sostenibilità”. Nei prossimi mesi Pontecagnano Faiano sarà protagonista di una serie di finanziamenti a progetti epocali, dal ripascimento costiero, alla mostra internazionale presso il Museo cittadino, passando per la riqualificazione della Stazione con l’apertura dell’Info-point turistico, a quella degli ingressi in città e del Parco Eco-Archeologico. Tra gli altri interventi in programma la realizzazione della bike-line, la consegna del Convento San Benedetto ai cittadini, il restauro dei Murales e del Fontanone di Faiano, la realizzazione delle opere d’arte di Musée Éclaté in centro, l’istituzione dell’Ente Fiera, al turismo enogastronomico con la valorizzazione dei marchi di qualità (De.Co). “Non dimenticando il nostro Aeroporto che sarà operativo al 100% e al cui supporto, grazie al Puc in fase di approvazione, creeremo occasioni di ospitalità ed attrattiva per i viaggiatori che transiteranno a Pontecagnano Faiano – ha dichiarato l’assessore Triggiano – Tutti questi investimenti che daranno slancio all’economia turistica della città, con un incremento di presenze e visitatori, per evitare il collasso e nuove emergenze ambientali, dovranno essere accompagnati da una visione sostenibile nel nostro territorio. Come accade da decenni nei più rinomati luoghi ricettivi d’italia, penso alla Riviera romagnola o a quella ligure, alla splendida Toscana o alla stessa Puglia, dove parallelamente alla crescita turistica, si è dato priorità alla tutela ambientale e alla gestione ottimizzata delle fonti energetiche e del ciclo dei rifiuti. Ed è per questo che voglio ringraziare il sindaco, il Capogruppo del Psi Arturo Giglio e l’intera maggioranza che ha approvato la mozione in consiglio comunale sull’Ecodistretto”. Una mozione che – a detta della Triggiano – fa chiarezza rispetto alla direzione chiara su tante questioni: la chiusura di Sardone, un’impiantistica sostenibile che sarà realizzata solo dopo aver ottenuto tutti i pareri, una politica sempre più attenta al riciclo e al riuso. “Per quanto riguarda l’individuazione della migliore ubicazione possibile per la realizzazione del biodigestore, quindi anche quella dell’Aversana a confine con la zona industriale di Salerno, sono ipotesi che non intaccheranno la fascia costiera perchè a basso impatto, distanti chilometri dal mare e soprattutto perché si andrà avanti solo con tutte le autorizzazioni necessarie”, ha poi aggiunto l’assessore. (Cronache)

BRUCELLOSI

Brucellosi e falsi positivi, arriva una decisione storica del Consiglio di Stato: lo screening con i test sierologici non è attendibile. I giudici del Consiglio di Stato hanno accolto le istanze degli avvocati Dario Gioia e Federico Maggio, difensori di un allevatore del Vallo di Diano. Fino ad oggi, l’Azienda Sanitaria Locale di Salerno, come tutte le Aziende sanitarie, ha sempre eseguito lo screening della brucellosi con i test sierologici, i quali però non sono attendibili in quanto rilevano spesso falsi positivi. Il Consiglio di Stato ha più volte auspicato approfondimenti istruttori ma l’Asl si è sempre opposta, rifiutandosi di eseguire approfondimenti istruttori e continuando ad emettere ordini di abbattimento. E ciò, nonostante lo stesso Ministero della Salute e la Regione Campania avessero reso il nulla osta all’esecuzione di tali approfondimenti con il coinvolgimento del Centro Nazionale di Referenza sulla brucellosi. A questo punto, il Consiglio di Stato, con l’ordinanza numero 4394 del 9 giugno scorso, accogliendo le richieste degli avvocati Dario Gioia e Federico Maggio, bypassandol’Asl di Salerno, ha incaricato direttamente il Centro Nazionale di Referenza sulla Brucellosi, di eseguire le controanalisi ovvero “approfondite analisi non limitate al solo esame sierologico”.In tal modo, dunque, superando i test sierologici, si tutelano gli allevatori dalle false positività, scongiurando ingenti perdite economiche e impatti negativi a causa di danni d’immagine e sul valore della materia prima. L’allevatore in questione (proprietario di oltre 700 capi pregiati), a seguito di controlli fu costretto ad abbattere 89 capi che, stando ai test eseguiti ddall’Asl erano afffetti da brucellosi. A seguito dell’abbbattimento furono eseguiti ulteriori test batteriologici che però diedero esito neggattivo. Dunque, erano stati abbattuti cappi non malati. Successivamente, furono eseguiti ulteriori controlli su altri capi con il medesimo risultato della volta precedente: 59 capi risultavano essere infetti e per questo furono posti in isolamento. Cosa quest’ultima che l’alllevatore ha fatto. Da questo momento prende il via l’iter giudiziariario . Ovviamente alla luce di quanto accaduto l’allevatore ha subito un grosso danno: ha abbattuto dei capi che poi non sono risultati essere affetti dalla brucellosi, ha in isolamente dei capi “sospetti” il cui test è sttato effettuato sempre con lo stesso metodo (test sierologico) e non con il metodo battteriologico e infine ha perso il privilegio di essere azienda ddi qualità con certi requisiti. Ora la sentenza del Consiglio di Stato fa ordine su quanto accaduto fino ad oggi. (Cronache)

LAVORI

Autostrade Meridionali comunica che, sulla A3 Napoli-Pompei-Salerno, per consentire lavori di manutenzione delle pensiline della stazione di Nocera, previsti in orario notturno, dalle 22 di lunedì 14 alle 6 di martedì 15 giugno, sarà chiuso il tratto compreso tra Nocera sud e Cava De' Tirreni, verso Salerno. In alternativa, dopo l'uscita obbligatoria allo svincolo di Nocera sud, percorrere la viabilità ordinaria e rientrare sulla A3 alla stazione di Cava De' Tirreni, per proseguire in direzione di Salerno. 

L'INCIDENTE

Un camionista in manovra “perde” il muletto che piomba sul piede di un operaio. Dolore immane, piede destro distrutto, ennesimo incidente sul lavoro. L’episodio è avvenuto giovedì sera a Santa Cecilia, frazione di Eboli. L’operaio col peso enorme sul piede ha atteso oltre mezz’ora che venisse spostato il muletto. Minuti lunghissimi e dolorosi. Trascorsi nella speranza di non aver riportato danni permanenti. Soccorso dai colleghi, Fabio G., 39 anni, è stato trasferito in ospedale, non appena quel “maledetto” muletto è stato spostato dal piede. «Pesava una tonnellata» hanno raccontato i colleghi di lavoro ai carabinieri. Fabio è stato sedato. La sua corsa verso l’ospedale è stata meno dolorosa ma carica di ansia enorme. Sul futuro del piede destro. I sanitari del territorio (118) hanno avvisato i medici del Pronto Soccorso: «Allertate gli ortopedici e i rianimatori, stiamo arrivando con un operaio che ha il piede in pessime condizioni. Gli è finito un muletto addosso».

IL SINISTRO

Gli operatori di Polizia del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sarno sono intervenuti per un incidente, con danni a cose, avvenuto in Via Roma, tra una Lancia Musa, una Volkswagen Polo e una Fiat Punto. A causare il sinistro era la Lancia Musa, che percorrendo la strada ad elevata velocità, non commisurata alle condizioni di viabilità, di traffico e del manto stradale, bagnato per via delle forti piogge, impattava contro la Volkswagen Polo, proveniente dal senso di marcia opposto, urtando anche la Fiat Punto parcheggiata su ciglio della strada. Il conducente, all’arrivo della volante del Commissariato, allertata per l’occasione, si allontanava dal luogo dello scontro. Successivamente, presso gli uffici di Polizia, si presentava tale D. F., di anni 49, il quale riferiva agli agenti di essere la persona che aveva causato l’incidente e di essersi allontanato per recarsi a casa, al solo scopo di prelevare i documenti dell’auto che non aveva al seguito. Gli agenti, non convinti dalla versione fornita, acquisivano le immagini delle telecamere di sicurezza poste sulla strada, estrapolando le riprese relative all’accaduto, che mostravano chiaramente la dinamica dell’incidente, nonché i soggetti e i mezzi coinvolti. Dal filmato si poteva constatare che alla guida della Lancia Musa non era la persona presente in Commissariato, bensì il figlio, di anni 17, e dunque sprovvisto della patente di guida. Il padre del ragazzo, che aveva sostenuto di essere alla guida del veicolo, veniva denunciato per falso, mentre il giovane figlio per guida senza patente. Numerose, inoltre, le violazioni al Codice della Strada contestate che si andranno ad aggiungere a un quadro di condotta illegale già molto grave. (La Città)

SANITA' E SALUTE

I numeri non destano particolare preoccupazione. Non quelli del territorio del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Almeno secondo i dati ufficiali dell’azienda sanitaria salernitana. Il direttore generale dell’Asl di Salerno e il direttore sanitario hanno infatti risposto alla nota inviata nei giorni scorsi dal Codacons Cilento, per rassicurare i cittadini, sull’aumento dei casi di tumori. «Ci riferiscono che l’analisi condotta sui dati epidemiologici relativi ai territori di competenza dei distretti sanitari di Vallo della Lucania-Agropoli e Sapri ha fatto rilevare che non esiste nessun aumento dei tassi di incidenza nei comuni afferenti spiega il presidente del Codacons Cilento, Bartolomeo Lanzara - Inoltre, viene sottolineata l’insussistenza di eccesso di rischio, negli anni considerati, per il complesso dei tumori e i tassi sono inferiori alla media provinciale (- 8%) e anche alla media nazionale (- 18%) in modo statisticamente significativo dei casi di tumore». Un dato rassicurante che tranquillizza l'interrogatorio e chi, come il Codacons, monitora di continuo il fenomeno. Una dato certo, secondo Lanzara, perché l’Asl è l’unico ente riconosciuto dal Ministero per la presenza del Registro Tumori. Il Codacons Cilento aveva chiesto chiarimenti circa i dati diffusi sull’aumento dei tumori nel territorio del Basso Salernitano. Dai report sui dati dei medici operanti in 70 comuni a Sud di Salerno, da Battipaglia a Sapri, era stata rilevata una media del 4,83 per cento di ammalati di tumore su un campione significativo di assistiti di 196.892 unità, ovvero oltre il 50 per cento dell'intera popolazione residente. «Dall’Azienda sottolineano che i dati riflettono l’impegno operativo dell’Asl Salerno nelle attività di prevenzione delle patologie oncologiche e sono in corso, da alcuni anni, oltre alle attività istituzionali di screening, specifiche campagne di prevenzione, anche itineranti con l’utilizzo di una postazione mobile in grado di raggiungere i cittadini. - dice Lanzara - C’è in corso anche il potenziamento delle attività oncologiche territoriali (ambulatori oncologici) ed ospedaliere, anche in sinergia con il “Ruggi” di Salerno, nel più ampio contesto della Rete Oncologica Campana». (La Città)

QUI PAGANI

Si chiude una delle pagine più buie della storia politica paganese. Massimo D’Onofrio e Alberico Gambino non sono, in alcun modo, coinvolti nell’accordo politico mafioso stipulato tra l’ex sindaco di Pagani Alberico Gambino, l’esponente di Fratelli d’Italia Massimo d’Onofrio e la cosca della Lamia dei D’Auria Petrosino. Per entrambi, infatti, il Pubblico Ministero della Dda di Salerno Elena Guarino nell’aula bunker della Cittadella Giudiziaria, ha chiesto l’assoluzione. D’Onofrio e Gambino aspettano però la sentenza definitiva prima di sbilanciarsi su questa storia che ha visto Gambino rinunciare alla fascia tricolore, a vittoria avvenuta. “E’ la richiesta del pubblico ministero che conferma ciò che ho sempre dichiarato: io non sono coinvolto in questo patto”, ha ribadito l’ex sindaco di Pagani e attuale dirigente di Fratelli d’Italia che, prima di gridare alla vittoria per un processo che ha inevitabilmente cambiato – e rovinato – la sua vita, politica e privata, attende il mese di luglio quando dovrebbe scriversi – nero su bianco – la parola fine, definitivamente. “Non voglio sbilanciarmi, preferisco aspettare la sentenza ma sono sicuramente contento per la richiesta avanzata dal pm”, ha poi aggiunto Alberico Gambino. “È con gioia emozione e fede che ho accolto una prima buona notizia dal processo Linea D’ombra/Criniera. Un primo passo che ci rende fiduciosi per la prossima sentenza riponendo nella giustizia la massima fiducia – ha invece dichiarato Massimo D’Onofrio – Sereni ed ottimisti attendiamo l’esito del processo,personalmente ho sempre creduto nella giustizia”. Per entrambi, solo poche parole in merito all’udienza che si è aperta con le dichiarazioni spontanee di Antonio Petrosino d’Auria, sempre assolto in altri processi. Per lui e il fratello Michele l’accusa ha chiesto rispettivamente diciotto e ventuno anni, diciotto anni per i fratelli Daniele e Vincenzo Confessore, stessa pena per Francesco Fezza, 7 anni per Michele Faiella e cinque per Gerarda Giordano. Chiesti inoltre cinque anni per l’imputazione relativa all’estorsione legata al Caf a Pagani a carico di Renato e Gerardo Cascone detto Aldo, candidato a sindaco alle amministrative 2020 a Pagani, Francesco De Risi ed Aniello Esposito, mentre per Gennaro Napolano, c’è stata una richiesta di pena a 15 anni di reclusione per algtre accuse. Assoluzione a carico di Giuseppe De Vivo, Salvatore De Maio, Tommaso Fezza, Rita Fezza e Maurizio Annunziata. Per Gennaro Galdieri e Michele Califano chiesti 15 anni di reclusione. L’operazione Criniera L’inchiesta denominata Criniera, poi sfociata in processo (Elettro Pandolfi in abbreviato fu assolto) fu all’origine di Vincenzo Montemurro (ora a Potenza) e ora ereditata da Elena Guarino che ha smontato la prima tesi accusatoria secondo cui esisteva un patto tra gli esponenti della cosca della Lamia e i politici di Palazzo San Carlo. I fatti contestati nei capi d’imputazione si fermano al 2015, data del rinvio a giudizio. Questo è l’intervallo temporale su cui si basa il giudizio contro il presunto gruppo criminale di allora, Fezza – Petrosino D’Auria, egemone a Pagani – secondo il pm titolare del fascicolo prima di Guarino- in quegli anni. Un clan di camorra che sarebbe stato attivo tra il 2009 e il 2015, con rapporti tra esponenti della cosca e alcuni politici in carica a Pagani. I politici avrebbero avuto rapporti con il clan per ottenere voti in cambio di favori. Una tesi, questa, già smontata del tutto per assenza di prove nel primo processo “Linea d’ombra” e smontata ieri dalla stessa Procura. (Cronache)

QUI EBOLI

È la Mobile di Salerno che indaga sulle concessioni agli stabilimenti balneari su delega della Dda. I poliziotti salernitani sono stati al comune di Eboli due giorni consecutivi: mercoledì e giovedì scorsi. E sono gli stessi poliziotti che mesi fa, insieme ai vigili urbani, hanno disegnato la mappa delle “lavanderie” ebolitane, di quei negozi utilizzati da pregiudicati e pusher per far “scomparire” i soldi sporchi, i proventi delle loro attività illecite. I poliziotti che indagano sugli stabilimenti balneari sono gli stessi che 9 mesi fa bussarono al piano di Zona, sempre per conto della Dda, per acquisire documenti pubblici sulle gare e sulle spese effettuate dal servizio per le fasce deboli. Che ci sia un filo conduttore tra le tre indagini è il sospetto che ha scosso ieri mattina molti ex politici che passeggiavano “intorno” al Comune. Dubbi che arrovellano anche i dipendenti e i dirigenti comunali che negli ultimi anni hanno visto ogni settimana entrare e uscire carabinieri, poliziotti e finanzieri da palazzo di Città. Ieri mattina, in Comune, non si escludeva che ci sia qualche collaboratore di giustizia che abbia “indirizzato” gli investigatori sui diversi filoni d’indagine da seguire. Così come c’è chi teme che in autunno non si torni al voto. Ipotesi, però, che il commissario prefettizio, Antonio De Iesu , ha escluso in maniera categorica quando, mesi fa, il prefetto di Salerno, Francesco Russo , è giunto in via Ripa per una visita di “cortesia”. La sensazione negli uffici comunali è che ci possano essere altre novità giudiziarie dopo le indagini e i processi che hanno “travolto” l’ex sindaco Massimo Cariello , diversi dirigenti comunali e alcuni ex assessori. La Dda dovrebbe essere a conoscenza di tracce investigative abbastanza gravi. Da qui, la doppia “visita” negli uffici comunali. L’anno scorso al Piano di Zona. Quest’anno all’ufficio Urbanistica e all’ufficio Patrimonio. Ieri mattina, in via Ripa si aggiravano diversi politici che hanno amministrato la città negli ultimi anni. In mattinata sono arrivati anche gli imprenditori balneari. Hanno avuto un incontro con De Iesu. I titolari dei lidi hanno chiesto al commissario prefettizio di poter ampliare i loro stabilimenti balneari, come previsto dai protocolli anti Covid, al fine da evitare assembramenti in spiaggia. In subordine, gli operatori turistici hanno invitato De Iesu anche ad aumentare la vigilanza nella zona mare. Prostituzione, spaccio di droga e reati predatori (furti e aggressioni) restano le tre piaghe della marina di Campolongo. De Iesu ha raccolto tutte le istanze e ha promesso che nei prossimi giorni proporrà delle soluzioni alle richieste avanzate dagli operatori turistici. (La Città)

QUI ROCCADASPIDE

Roccadaspide, alle porte della Val Calore, punta tutto sul turismo di prossimità, sperimentando – con grande successo – proprio lo scorso anno, con i piccoli comuni covid free che hanno attirato turisti e visitatori provenienti da tutta la provincia di Salerno. Lo ha confermato il sindaco Gabriele Iuliano, protagonista della puntata di questa settimana di Gusto Italiano, voluto fortemente dalla Claai di Salerno – in collaborazione con Le Cronache – per far conoscere le prelibatezze enogastronomiche di tanti paesi in provincia di Salerno e valorizzare attività commerciali e artigianali. Sindaco, Roccadaspide porta della ValCalore e con il periodo estivo si punta ad una rinascita dopo la delicata fase dell’emergenza covid… “Si, sicuramente. Le condizioni sono fortemente e radicalmente cambiate rispetto allo scorso anno; ci si avvia verso una ripresa incoraggiante, che fa ben sperare. Su questo turismo cosiddetto corale già lo scorso anno si è registrata una presenza molto significativa all’interno del Cilento e, in particolar modo, delle nostre aree interne con strutture full. A maggior ragione, quest’anno, ci immaginiamo che queste condizioni possano maggiormente affermarsi anche perché c’è stata una riscoperta molto forte di queste località, paesaggi, aree che naturalisticamente, paesaggisticamente e per la qualità della vita offrono tantissimo. Io sono certo che da quest’anno si ripartirà alla grande, noi abbiamo una particolare vocazione per garantire che questa forma di turismo possa definitivamente prendere piede perché la richiesta esiste e dobbiamo lavorare affinché le condizioni di accoglienza e investimento che si stanno mettendo in campo per creare forme di accoglienza adeguate; Roccadaspide, in questo senso, è al centro di un progetto di sviluppo significativo, la cosiddetta porta del Cilento per far sì che da qui possa muoversi una presenza stabile che si dirami in tutta la Valle del Calore, le grotte di Castelcivita, le gole di Felitto, i monti Alburni per passare dal monte Cervati e tutte le bellezze di questi borghi come Roscigno vecchia. Io sono convinto della bontà di questa idea progettuale che vede una comunione di intenti: anche altri amministratori si stanno adoperando per sperimentare percorsi ciclabili con comuni vicini per creare proprio una serie di percorsi che potranno essere apprezzati. Proprio a ridosso del nostro cento storico si può immaginare un albergo diffuso per creare le condizioni di accoglienza che si combinano con la possibilità di apprezzare le eccellenze enogastonomiche di queste aree: olio, cucine, qualità del marrone con tutte le sue varianti in una cucina innovativa e di qualità con le eccellenze note. Ci sono una serie di fattori che se sostenuti e combinati possono creare le condizioni per una crescita turistica”. Cosa si aspetta per l’estate 2021? “Noi qui facciamo d’estate questa grande manifestazione in cui si esaltano le eccellenze enogastronomiche con quasi 40 taverne che espongono le eccellenze in questo festival dell’Aspide. Si tratta di una manifestazione innanzitutto canora, con circa 20mila persone presenti, concerti gratuiti. Mettere insieme questo aspetto artistico con l’enogastronomia e le nostre eccellenze è stato il filo conduttore degli anni passati; la pandemia ha rallentato questo percorso, lo scorso anno e anche quest’anno non potremo godere di una piena autonomia di azione ma intorno a questo grande evento di rilievo, noi vogliamo costruire forme di accoglienza. Veramente ci sono le condizioni per costruire percorsi virtuosi. La pandemia ha fatto comprendere un valore: il fatto che noi viviamo realtà positive da un punto di vista sociale, della qualità della vita e nel momento in cui c’è stata questa riscoperta, con un boom di presenza in queste aree covid free, questo ha innescato meccanismi virtuosi di stabilizzazioni e il fenomeno dello sviluppo delle aree interne per contrastare lo spopolamento può essere sostenuto e contrastato alla luce di questa esperienza negativa. Tanta gente ha scelto di trasferirsi in queste aree perché la qualità della vita è diversa, c’è questa socialità positiva, condizioni di serenità e questo può essere un modo per incentivare le persone a ripopolare questi borghi per vedere una qualità della vita diversa. Noi, in questo, abbiamo l’idea di strategia e attrattività perché stiamo immaginando di trasformare in piano normativo dei piccoli comuni forme di incentivazione fiscale per chi sceglie di vivere in questi comuni e da questo punto di vista lavoriamo ad una fiscalità di vantaggio per permettere alle persone di fare una scelta di vita, grazie anche allo smart working. (Cronache)

L'OMAGGIO

Taglio del nastro questa sera (sabato 12 giugno) per la terza edizione della rassegna di danza “Incontri”. Ad ospitare la prima data in cartellone è la suggestiva cornice del Convento di San Francesco a Gioi Cilento. Alle ore 20.00 l’ARB Dance Company inaugura con “Le città invisibili”, coreografia di Roberta De Rosa che prende spunto da un testo di Italo Calvino. La performance prevede la proiezione di un breve e ‘semplice’ cortometraggio. Danzatrice e coreografa Roberta De Rosa; voce recitante Michele Casella. “Nasco e cresco in provincia di Caserta, oltre ai rifiuti e alla camorra credo ci sia dell’invisibile ormai messo da parte. Non ho alcuna pretesa, se non la semplice volontà di raccontare, attraverso questo mio primo e sicuramente acerbo lavoro, ciò che credo sia necessario fare per non lasciare che l’invisibile ci sfugga” è quanto scrive Roberta De Rosa nelle sue note. A seguire la compagnia Déjà Donné con “Ravel.estratto” coreografia di Virginia Spallarossa: attraverso il rito del rave si perpetua la dimensione caotica dell’universo e diventa nuovamente possibile un approccio istintivo all’esistenza. Un’estetica della corporeità ebbra e sfrenata accompagna l’evasione dalle coordinate spazio-temporali coartate dalla società post-moderna. La ricerca disvela nell’essenza dell’estemporaneità, l’effimero, l’edonismo, il piacere puro grazie alla centralità di quell’atto semplice, piacevole e universale che è la danza. La danza e la musica tracciano la strada del viaggio fisico e mentale, come metafora di una vita ritmata da continui processi di ricerca e di liberazione attraverso percorsi di sovversione. Gli spettacoli replicano il giorno successivo, il 13 giugno. Diciotto sono le compagnie coinvolte in questa edizione, ventitré invece gli spettacoli che dal 12 giugno e fino all’11 dicembre 2021 scelti da Antonella Iannone che ne firma la direzione artistica. Se Salerno con l’Arena Ghirelli, il Teatro dei Barbuti, la Sala Pasolini e l’Auditorium del Centro Sociale in questo anno ospiterà gran parte degli spettacoli in cartellone, Gioi Cilento e Vallo della Lucania completeranno di fatto quello che è stato pensato come un vero e proprio viaggio tra i linguaggi dell’arte tersicorea. La formula sarà sempre quella di lasciare spazio alle sperimentazioni con una parentesi dedicata ai piccoli grazie alla sezione “Kids”. La rassegna Incontri è realizzata in collaborazione con Bimed e con il sostegno della Regione Campania e patrocinio del Comune di Salerno, del Comune di Vallo della Lucania e del Comune di Gioi Cilento. La rassegna è tra i progetti italiani ad aver ottenuto l’importante riconoscimento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che sostiene l’iniziativa. La direzione artistica è di Antonella Iannone. IL PROSSIMO SPETTACOLO IN CARTELLONE. Mercoledì 28 luglio la rassegna approderà a Salerno e precisamente sul palco dell’Arena Ghirelli (ore 21.00) con una coproduzione Borderline Danza e Balletto Teatro Torino in scena con “La settima”, spettacolo costruito sulle coreografie di Nicoletta Cabassi e Claudio Malangone e che nasce come il momento conclusivo di un “atto di pensiero” che coinvolge i due coreografi ai quali si deve la realizzazione di uno studio sulla stessa partitura musicale. Per il nuovo progetto hanno creato rispettivamente e separatamente sullo stesso tema e sulla stessa partitura musicale ma su movimento musicale e danzatori diversi. (Cronache)

IL RICORDO

Quarta edizione, domani, per l’incontro di tutti gli ex allievi dell’Istituto Umberto I di Salerno. Continua attivamente la missione di Vincenzo Sica e Michele Sirico, votata ritrovare e riconnettere tessere e personaggi di quanti furono ospiti dell’ Orfanotrofio Umberto I, il temuto “Serraglio”, attraverso mezzi modernissimi, il social Facebook, sul quale hanno fondato nel 2012 un gruppo molto seguito “Il Serraglio” Orfanotrofio Umberto I Canalone, i cui iscritti tutti “serragliuoli” come amano orgogliosamente definirsi e parenti di quanti hanno condiviso quella esperienza, pubblicano immagini, nomi ricordi, relativi a quella istituzione nata nel 1813, quale deposito di mendicità, negli ambienti conventuali di S. Nicola della Palma e S. Lorenzo, poi trasformatasi in orfanatrofio con scuola musicale nei primi mesi del 1819, alla quale negli anni si aggiunsero, grazie al sindaco Alfonso Menna, le scuole di calzoleria, meccanica, tipografia, ceramica, falegnameria, scomparsa nel 1977. Oggi, alle ore 19, nella chiesa di Sant’ Anna in San Lorenzo a Canalone, in via Salvatore De Renzi celebrata dal Parroco Luigi Aversa, impreziosita dalla presenza di due cantori, Alessandro Tino e Carla Genovese, si terrà la messa annuale in ricordo dei numerosi orfani che formatisi tra le mura di quella istituzione, si sono addormentati. Una istituzione legata ai nomi di Gioacchino Murat, come un po’ tutti i collegi della nostra città e provincia e del Sindaco Alfonso Menna, che fece rinascere negli anni ’50 la gloriosa scuola, rendendola umana e vivibile, restituendole quel forte legame con la città, attraverso l’eccelsa qualità della sua banda musicale e maggiormente con la tipografia, che stampava tutti i tipi di manifesti e libri, sino agli inviti di nozze. Il gruppo de’ Il Serraglio, ha inteso, quindi, riannodare quelle fila, prima tra chi ha vissuto e, ancora oggi, ringrazia quell’istituzione, dura, severa, a volte inumana, ma che ha preparato alla vita schiere di uomini, attraverso lo studio, il sacrificio, la fame, per ricordare, in un momento spirituale, tutti coloro i quali appartennero a quella istituzione, omaggiando ciascuno nel proprio campo, quel segno tangibile nella nostra società, quell’educazione alla vera amicizia che con l’esempio, nel loro passaggio terreno sono riusciti a trasmetterci. Questo incontro segnerà anche la celebrazione della Prima Giornata dell’ ex Allievo dell’istituto, che si terrà annualmente il secondo sabato del mese di Giugno. La giornata vivrà un altro importante momento oltre la Santa Messa, un piccolo incontro alle ore 10,30 in Piazza delle Concordia, per ricordare insieme e fare in modo che la nostra storia, oggi purtroppo ormai quasi dimenticata, possa rinverdirsi per migliaia di salernitani che hanno avuto una esperienza di studio e lavoro in questo glorioso istituto che li accoglieva bambini e li immetteva nel mondo del lavoro alla maggiore età con un mestiere o una professione. Tutti quindi siamo fatti di ricordi che ci determinano e ci costituiscono, essi sono le nostre radici e delineano ciò che siamo. Si potrebbe quindi dire che i ricordi sono la nostra esperienza passata e costituiscono la nostra essenza, in quanto noi siamo ciò che abbiamo vissuto in precedenza. Di conseguenza i ricordi che abbiamo influiscono sul nostro presente, guidandoci, a volte, in base a ciò che abbiamo già passato. Questo ci dimostra che spesso non siamo così lontani da dove vogliamo arrivare, che dentro di noi custodiamo già buona parte della soluzione nel nostro baule delle esperienze. L’obiettivo, per ora è che questo momento di storia non vada dimenticato, come suole ripetere Alberto Moscariello “a noi è stato dato tanto quando avevamo bisogno, oggi dovremmo fare lo stesso dare un po’ di quello che abbiamo ricevuto”. (Cronache)

IL PROGETTO

Nel Complesso Conventuale San Michele, sede della Fondazione Carisal di Salerno, si è tenuto, ieri mattina, l’evento conclusivo del Progetto Showdown, promosso dalla Fondazione Copernico, dalla Fondazione Carisal e dal?Rotary Club.?Alla presenza del sindaco Vincenzo?Napoli e del presidente della Carisal Domenico?Credentino, è stato donato ai giovani ciechi ed ipovedenti un tavolo di Showdown da parte dell’associazione Copernico, sempre attenta e sensibile a queste iniziative. “Il mio grazie va alla Fondazione Copernico e al Rotary Club Salerno – dice il primo cittadino di Salerno nel corso dell’incontro di ieri- per aver consegnato un tavolo da Showdown, una speciale disciplina sportiva creata dal Comitato provinciale dei Giovani (UICI Onlus). Solo con importanti iniziative come questa e con l’impegno di tutti si può raggiungere l’aggregazione sociale delle persone con disabilità visiva. È stato un momento molto emozionante”. “Prima di essere presidente della Fondazione Carisal, sono stato per oltre 30 anni presidente del?Comitato?Provinciale del Centro Sportivo Italiano – spiega il presidente della Carisal Domenico Credentino – E già allora abbiamo fatto tanto per supportare le iniziative della sezione di Salerno dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Ecco perchè oggi sono particolarmente felice. Perchè ancora una volta stiamo facendo qualcosa di davvero importante per questi giovani, che ovviamente meritano sempre il meglio. Come fondazione Carisal – prosegue ancora Credentino – continuiamo ad essere di supporto per tutte le iniziative che ci vengono sottoposte in favore di associazioni, gruppi, società ed enti che lavorano a sostegno e a favore dei più deboli. E proprio in loro favore noi continueremo a mettere a disposizione anche i nostri locali perchè, come ho sempre detto, la sede della?Carisal è, e sarà, la casa della comunità salernitana. Prima dell’inizio di quest’incontro, il presidente della sezione di Salerno dell’Unione Ciechi, mi ha chiesto, se era possibile organizzare qui un evento. Si tratta di una serata al buio, immediatamente come Fondazione Carisal ci siamo messi a disposizione, perchè tutto questo, tutti questi locali, molti dei quali li stiamo ancora ristrutturando, è un patrimonio dei salernitani, quindi ci fa davvero piacere e ci inorgoglisce che queste associazioni si rivolgono a noi per essere aiutate e supportate. Noi lavoriamo per questo, ma soprattutto lavoriamo in sinergia totale con l’amministrazione comunale di Salerno – conclude il presidente Domenico Credentino – che ci supporta in tutte le nostre attività. Non c’è un evento dove non c’è la collaborazione del Comune di Salerno. E questo perchè facciamo partenariato, perchè quando si fa un lavoro di squadra si riesce ad ottenere sempre un risultato migliore per il bene della nostra comunità”. A spiegare il perchè della donazione di ieri mattina ci ha pensato poi il presidente della Fondazione Copernico, che è una fondazione satellite della Carisal di?Salerno. Antonio Piluso, ha spiegato che dopo aver ricevuto da Sergio Giordano una richiesta di aiuto e di sostegno, la fondazione Copernico ha risposto in maniera veloce. Oggi consegnamo questo tavolo per questa nuova disciplina, lo Showdown, che è stata messa in campo da poco dal centro sportivo italiano che ne ha creato una disciplina nazionale. Grazie alla collaborazione del dottor D’Andrea rappresentante del centro sportivo italiano che è anche socio della nostra Fondazione, abbiamo deciso di mettere in campo una nuova iniziativa. Con l’incontro di oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) si inizia un nuovo percorso perchè con la consegna del tavolo da gioco ai ragazzi dell’Unione Ciechi, diamo il via anche alla preparazione sportiva per formare una squadra salernitana per poi portarla ai tornei nazionali per cui l’impegno della Fondazione Copernico e della Carisal è quello di permettere a voi ragazzi di gareggiare in competizioni nazionali e quindi metteremo a vostra disposizione un sostegno economico per i viaggi, i soggiorni e tutto ciò che vi servirà per accedere a queste gare” (Cronache)

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