Giuramento avvocati, accesso al vecchio palazzo di giustizia e intervento della polizia. Non si tratta di una delle scene della fiction che stanno girando all’interno del vecchio tribunale di Salerno ma quanto realmente accaduto, nella mattinata di ieri. Nella giornata di ieri era previsto il giuramento degli praticanti che hanno superato l’esame di avvocato. Una data stabilita a tempo debito dall’Ordine professionale al punto che era stato comunicato al presidente della Corte di Appello di Salerno che la cerimonia, così come accade da decenni, si sarebbe svolta nell’aula Parrrilli. La stessa comunicazione era stato inoltrata anche agli addetti alla guardina del Tribunale. Insieme alla comunicazione circa l’utilizzo dello spazio, in dotazione all’Ordine degli avvocati di Salerno, il presidente dell’ordine aveva anche provveduto a comunicare alla guardiani tutti i nomi di coloro che avrebbero partecipato all’evento. In tutto una cinquantina di persone circa. Alla luce di ciò non vi sarebbero dovuti essere problemi per l’accesso al Palazzo di Giustizia dei neo avvocati, dei loro familiari e degli avvocati che avevano seguito il percorso di praticantato dei giovani. Invece, giunti all’ingresso l’addetto alla guardiani ha impedito l’accesso ai presenti. Immediata la reazione del presidente dell’Ordine forense Silverio Sica che ha spiegato le proprie ragioni illustrando l’iter burocratico che era stato adottato in virtù della prevista cerimonia. Ma nessuna spiegazione è servite a garantire l’accesso al Palazzo. Anzi, gli addetti hanno affermato che avrebbero chiamato le forze dell’ordine, i Carabinieri al fine di evitare l’ingresso. Il presidente Sica di fronte a tale affermazione ha risposto di essere pronto a trovarsi al cospetto delle divise. Pochi minuti più tardi sono intervenuti gli agenti della Questura di Salerno che con grande imbarazzo e una infinita cortesia hanno provveduto ad identificare, il presidente Sica,gli avvocati presenti ed i familiari intervenuti. Alla fine il presidente Silverio Sica ha preteso che la cerimonia programmata di giuramento avesse comunque luogo. Alla fine la gioia per l’evento ha fatto dimenticare l’amarezza di quanto vissuto poco prima.
Poche ore fa, l’intero Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno è stato umiliato in un incredibile episodio che purtroppo vede la magistratura salernitana, ai massimi livelli, protagonista di un conflitto istituzionale senza precedenti in Italia. Dalle notizie, risulta che il Consiglio dell’Ordine aveva comunicato ufficialmente alla Corte d’Appello che oggi pomeriggio si sarebbe tenuto il giuramento dei praticanti avvocati nella storica aula Parrilli. È il luogo consacrato da oltre 80 anni e questo evento, ed è opportuno che rimanga lo stesso luogo negli anni a venire. Il rispetto della storia è sacra perché i tribunali restano i templi laici della nostra società ed è dovere di tutti conservarne la memoria. Detto ciò, va precisato che l’Ordine degli Avvocati ha ancora le chiavi dei locali dove sono ancora custoditi i mobili di loro proprietà. Ebbene, all’ora del giuramento il presidente Silverio Sica, seguito dal Consiglio dell’Ordine, ha tentato di entrare nel tribunale, comunicando anche i nomi dei giovani neo avvocati che avrebbero giurato. Nel pieno rispetto delle norme anti covid. E senza che nessun divieto fosse pervenuto all’Autorità giudiziaria. Eppure, gli avvocati si sono visti sbarrare la strada dai custodi che ci autorizzano all’ingresso. Gli avvocati, che avevano preavvertito la Corte d’Appello e chi di dovere, sono entrati perché nel loro pieno diritto, all’ingresso dello storico salone di cui hanno le chiavi così come degli altri locali della vecchia sede. Purtroppo, si è verificato a questo punto l’immaginabile: l’arrivo della polizia per identificare il presidente dell’Ordine e gli altri componenti del Consiglio che, a quanto riguarda dalle prime notizie, avrebbero declinato le loro generalità. Ci si chiede: per quale motivo? Saranno denunziati per invasione di edificio pubblico? Interruzione di pubblico servizio? Oppure per interruzione di riprese cinematografiche, visto che l’ingresso che si nega agli avvocati non si nega ad attori, attricette, truccatori ed estetiste della serie televisiva che si è insediata (con il permesso di chi= nella sede anche della giustizia? Certo che i giovani neo avvocati hanno ricevuto un battesimo del fuoco inaspettato che non è di buon auspicio per le loro speranze e i loro sogni. Il giuramento poi vi è stato ma lascia uno strascico e una lacerazione tra avvocatura e magistratura difficile da risanare. Questo conflitto su chi debba mettere le mani nel vecchio tribunal sta vedendo assunta la politica latitante le ragioni. La politica, innanzitutto!. Si avvicinano le elezioni, in autunno, e qualcuno da Palazzo di Città faccia sentire la sua voce e dica ai salernitani se il vecchio tribunale debba diventare un’accozzaglia di uffici e consorterie che possono stare da un’altra parte o se la città possa sperare in un destino più alto e significativo per l’edificio del novecento più importante architettonicamente dopo il Comune. La magistratura la finisca di avere ambizioni di categoria o personali per prolungare il possesso delle vecchie mura. Di spazio ne ha tanto nel nuovo complesso. Quanto all’episodio di stasera (ieri per chi legge ndr) un chiarimento ufficiale occorre subito. L’associazione Magistrati se vuole recuperare in pieno quella credibilità minata dai fatti risaputi ribadisca il pieno rispetto delle funzioni dell’avvocatura salernitana. Oppure, l’unica giustizia residua sarà quella delle telenovele che stanno girando nel vecchio tribunale.
FONTE: Cronache - Michelangelo Russo
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