Una data non casuale, una scelta più che uno scherzo del destino. Il 28 maggio per Roma e non solo sarà sempre ricordata come la data dell'addio al calcio giocato dell'ottavo re della Capitale, Francesco Totti. Ma da oggi in poi nelle menti e nei cuori degli amanti della Pallanuoto lo sarà anche per un altro saluto, quello di Giada Sinigaglia. Il centrovasca appende la sua calottina numero 8 al chiodo nel miglior modo possibile, terzo posto con qualificazione europea ed una splendida palomba su assist col contagiri di capitan Picozzi. Poi gli abbracci ed un cartellone di ringraziamento della squadra portato a bordo vasca dalle compagne più giovani (Bianchi, Papi e Rugora) che da lei hanno imparato tanto dentro e fuori dall'acqua. "Ho ancora i brividi, chiudere la mia carriera agonistica così è speciale. Certo, c'è un pizzico di rammarico per non averla chiusa con una finale scudetto ma va bene così - racconta ai nostri microfoni pochi istanti dopo l'ultima sirena del match vinto con la Css Verona che è valso il terzo posto alle capitoline e prima dei festeggiamenti di fine campionato a Le Dune dove si è brindato anche al compleanno di Luna Di Claudio - Sono contenta, soprattutto, di aver giocato questa partita davanti ai miei genitori, a mia sorella. Dopo un'annata a porte chiuse, è stato bello".
Undici anni di onorata militanza alla corte di patron Giustolisi, un album dei ricordi pronto a essere sfogliato per non sentire la nostalgia quando sarà: "Ho tanti flash che mi passano in sequenza davanti agli occhi - prosegue Giada - Ora come ora faccio fatica a soffermarmi su qualche istantanea, ricordo tutto con piacere: i momenti belli come quelli brutti, la Coppa Italia vinta in casa nel 2019 a cui sono seguiti un terzo ed un secondo posto, la prima qualificazione europea fino all'ultima e così via. Tutti sono serviti e hanno segnato il mio percorso sportivo".
Un percorso sportivo che l'ha vista per un lasso di tempo fianco a fianco con la sorella Silvia: "Abbiamo un rapporto fantastico, aver avuto la possibilità di praticare insieme lo sport che amiamo sarà un qualcosa da custodire gelosamente nei nostri cuori. Ma le emozioni provate in queste undici anni è stato bello condividerle con tutte le compagne, i dirigenti e i tecnici che ho avuto. Indubbiamente essendo cresciute insieme, ciò che mi lega a Cecilia Nardini e Domitilla Picozzi è di inestimabile valore".
Dal prossimo anno non sarà più in acqua e sul piano vasca ma in tribuna a sostenere la squadra: "Superare quest'anno così travagliato a causa della pandemia è un successo, abbiamo attraversato tanti momenti non facili che hanno contribuito a cementare ancora di più il gruppo e rinsaldare la base tecnica per alzare ulteriormente l'asticella il prossimo campionato. Ci sono tutte le prospettive per fare ancora meglio. Io sarò sempre qui a sostenerle, la Sis sarà per sempre la mia (seconda) famiglia".
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