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L'EDITORIALE Un'attesa lunga 23 anni

18/05/2021

di Giuseppe Rega

Come tutte le favole a lieto fine la stagione calcistica dei granata non parte sotto i migliori auspici calcistici. Partiamo con un piccolo flashback dalle ultime giornate di un'annata da non dimenticare soprattutto per la pandemia globale che colpisce l'Italia e di conseguenza i suoi campionati professionistici e non.

La Salernitana cede a Perugia per una rete a zero nel Marzo 2020 e si ferma per la questione legata al Covid-19; si riparte nel mese di Giugno e complice anche la stanchezza di numerosi elementi influenzata dalle gare ravvicinate, gli uomini di Ventura sfiorano i play-off perdendo però le due gare decisive in casa contro Empoli e Spezia, di conseguenza la città mostra diversi malumori.

Una campagna acquisti senza nomi altisonanti e una comunicazione da rivedere aiutano a peggiorare le cose, a ciò si aggiungono l'annuncio di un allenatore malvisto dalla maggioranza (Castori) ed un ritiro cominciato in malo modo senza poter contare su una rosa, anzi contando praticamente i calciatori a disposizione con il mister quasi costretto ad allenare persino i magazzinieri.

Le gare amichevoli che susseguono giocate in malo modo ad eccezione della vittoria sulla Ternana per 3-1(dimostratasi schiacciasassi nel proprio girone di C) fanno scattare il timer di questa bomba ad orologeria che esplode ad inizio Settembre 2020 con una contestazione plateale da parte della Curva con tanto di "coreografia" di palloni lanciati verso la squadra ed indirizzati al Patron.

Il calendario sorteggia la neopromossa Reggina come esordio all'Arechi e il goal di Menez quasi allo scadere sembra confermare tutte le avvisaglie dei tifosi, ma che sia un'annata particolare lo si potrebbe capire già il minuto successivo quando un cross di Casasola si trasforma nel goal del pareggio.

La scaltrezza e la lungimiranza di Castori ancora non si intravedono, ma probabilmente covano all'interno di un "laboratorio" tutto suo dove studia il miglior modo di sfruttare le caratteristiche dei calciatori ai suoi "comandi".

La cavalcata comincia già dalla gara di Coppa Italia con il Sudtirol schiantato per tre reti a zero e prosegue con Chievo, Pisa, Vicenza, Ascoli e Reggiana con 4 vittorie (di cui l'ultima a tavolino) e 1 pareggio intervallate dalla sconfitta nel terzo turno della principale coppa calcistica italiana contro un avversario di categoria superiore qual è la Sampdoria.

Si arriva quindi all'anticipo del Venerdì contro la Spal dove gli estensi hanno la meglio per 2-0 e dove la Bersagliera sembra non essere mai in partita.

La piazza sembra non perdonare nulla alla squadra ed alla dirigenza e sui Social continuano a scatenarsi commenti negativi.

Ma l'energia positiva avvertita nelle prime gare sembra continuare e il Mister in versione Joseph Joffre nella battaglia della Marna guida i suoi uomini verso la parte alta della classifica con 3 vittorie consecutive capitolando soltanto a Brescia.

La trincea preparata dal tecnico marchigiano è profonda ed è lì che i suoi uomini si trovano alla grande soprattutto perchè la "sofferenza" sembra far parte del proprio DNA, così i due pareggi con Lecce e Frosinone possono essere valutati positivamente molto di più di quanto si voglia immaginare.
Il ribaltone conseguito in casa con l'Entella e la vittoria in terra veneziana mandano in visibilio la piazza, la quale però viene un attimino attenuata dalla sconfitta a Monza per 3-0 nell'ultimo match del 2020.

Si sa la serie cadetta è piena di insidie che si nascondono dietro l'angolo ed al rientro i granata cedono in casa al Pordenone e cadono malamente ad Empoli (5-0).

La piazza di Salerno vive di emozioni altalenanti e lo si intuisce anche dai commenti, capaci di esaltare ogni singola vittoria e di calare invettive ad ogni singola sconfitta, provate ad immaginare dopo 3 consecutive.

Senza mai mollare si capisce che è di fondamentale importanza restare attaccati al treno play-off anche con una mano sola, come canta Ligabue in uno dei suoi capolavori: "C'è chi ha perso una brutta partita, però forse una fiche gli è restata e può darsi ci sia un altro giro di ruota".

La risalita comincia con la vittoria casalinga, a farne le spese è un Pescara attanagliato da una stagione negativissima e culminata con la retrocessione.

Il mercato di riparazione riporta all'ombra dell'Arechi Jaroszynski e Kiyine, ai quali vanno ad aggiungersi Coulibaly, Sy, il separato in casa Lazio Durmisi, Boultam e l'acquisto dell'ultima ora Kristoffersen dalla serie B Coreana.

Proprio quest'ultimo innesto suscita le più grandi ilarità social e televisive con una battuta molto cara alla Salerno degli anni Settanta: "Mbarchet pa Corea" - trad. Sali su una nave cargo direzione Corea del Sud, in riferimento al fatto che ancora una volta non si è provveduto all'acquisto di un attaccante di spessore.

Quattro pareggi consecutivi e la vittoria corsara ad Ascoli proiettano i granata nell'auge del torneo cadetto, la serie positiva prosegue nelle successive sei gare con la Salernitana pronta a raccogliere 10 punti frutto di 2 vittorie e ben altri 4 pareggi.

Fatto sta che diviene il punto di forza di Castori e contestualmente dei granata, ossia la "forza" di pareggiare tante partite, senza voler a tutti i costi vincerle stimando l'andamento delle altre, cadute per la troppa pressione e per l'esaurirsi di energie di ogni tipo, in constatazione dello sfiancante campionato di B.

Dopo la sosta si va a Lecce, ma i salentini si dimostrano superiori e lasciano una troppo remissiva Salernitana a secco di punti.

L'allungo dei giallorossi sembra far abbandonare le speranze del popolo granata per la promozione diretta, ma ancora una volta il mister comincia a far trasparire quella lungimiranza citata ad inizio editoriale, come disse uno dei massimi esponenti del poker internazionale: "A chip and a chair" - per giocare a poker servono una fiche ed una sedia, ma per vincere serve molto ma molto di più.

Così la marcia prosegue ancora con tre vittorie consecutive, una di queste memorabile con una rimonta nei minuti di recupero dopo il vantaggio veneziano siglato Maleh ci pensa Gondo con una doppietta non consigliata ai deboli di cuore, proprio l'ivoriano sarà protagonista non soltanto con i goal nel rush finale.

Un ennesimo stop forzato costringe la B a ricominciare il primo Maggio e a contendersi la sfida a via Allende c'è il Monza del rientrante Balotelli, il match parte subito con un ritmo arrembante ed un clamoroso rigore viene negato ai padroni di casa in avvio di gara salvo poi andare a scemare verso la prima frazione di gioco non annullando del tutto le emozioni, difatti alla metà del primo round Belec con un intervento prodigioso devia sulla traversa una conclusione ospite.

La ripresa riserva ben quattro reti, ma a farne bottino pieno sono i brianzoli. La coriacea e pugnace Salernitana non demorde e nelle restanti sfide fa en plein di punti scavalcando il Lecce (che chiude addirittura quarto) e lasciando dietro di sé il Monza chiudendo il campionato in seconda posizione.

In un altro flashback descriviamo l'ultima partita della stagione; la Salernitana si presenta forte del suo secondo posto ed i giorni precedenti al match sono caratterizzati da minacce perpetrate nei confronti della figlia minore del mister dei Delfini (originario di Salerno e malvisto per alcuni episodi relativi agli anni Novanta) e dalla morte del tanto amato Fulvio De Maio (storico portiere degli anni 70 ed opinionista showman), tornando al campo ai granata basta portare a casa l'intera posta in palio per poter usufruire dell'altro posto disponibile per la promozione diretta in Massima serie in modo di poter commemorare al meglio anche la memoria di Fulvietto.

I festeggiamenti in città ed in provincia cominciano già a dieci minuti dal termine della gara, non solo per il 2-0 appena maturato al minuto 72 ad opera di Casasola, ma anche per il contemporaneo doppio svantaggio  e all'uomo in meno conseguito dal Monza (costretto a vincere per forza), la gara terminerà poi 3-0. La città entra in uno stato di estasi ed è un susseguirsi di urla, strombazzamenti e lacrime di gioia, con sfilate partite da ogni dove e traffico in tilt.

Particolare menzioni mi sento di dedicarle a Raffaele Russo meglio conosciuto come il Vichingo, storico capo-ultrà, capace di attenzionare un intero popolo con il suo tormentone Zitt Zitt ed al giovane Loris, che purtroppo ha perso la vita quasi al termine dei festeggiamenti.

 

Redazione Sport - Salernitana -

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