Anche Mercato San Severino ha il suo “Parco dello sport”, sul terreno confiscato ai Galasso. L’opera, finanziata dalla Regione Campania e che prende spunto dalle “best practices” delle principali città europee, è stata inaugurata ieri alla presenza dei vertici istituzionali. Un campo di calcio a 5, uno di street basket e due di tennis: è quanto il Comune ha realizzato nell’ambito di un progetto da circa 60mila euro, teso al recupero di un’ex area container nella frazione Lombardi, che peraltro in passato era punto di ritrovo per spacciatori e clienti, anche molto giovani. Un colpo inferto alla delinquenza in un luogo destinato a diventare simbolo della lotta alla criminalità organizzata.
«Finalmente recuperiamo un'area abbandonata al degrado e a piccoli fenomeni di criminalità - sottolinea il sindaco Antonio Somma - Lo spirito non era quello di creare campi regolamentari ma spazi di aggregazione. È un parco multidisciplinare di cui potranno usufruire non solo i residenti di Lombardi e delle vicine Priscoli e San Vincenzo, ma anche gli studenti del Liceo “Virgilio”, che non dispongono attualmente di uno spazio per l'educazione fisica». Un’opera, rimarca il primo cittadino, altamente simbolica della “rivincita” dello Stato sulla malavita, in quanto il terreno in uso ai clan è stato convertito in uno spazio utile a dare sfogo alla voglia di sport e di socializzazione delle nuove generazioni, bambini e ragazzi da “strappare” alle grinfie della delinquenza. L’apertura del parco è stata anticipata poiché, una volta completati i campi, i giovani del posto non vedevano l’ora di approfittarne.
Non è mancato qualche piccolo danneggiamento, ad esempio al pannello del campo di street basket già sostituito. «Ci saranno le telecamere, di cui due già installate - conclude Somma Ma l’importante è che i residenti considerino questo posto come casa propria». Al taglio del nastro, oltre all’amministrazione comunale, ha partecipato Carmelo Orsi , presidente del Rotary Club Salerno Nord, che ha contribuito all’abbellimento del parco con la piantumazione di 25 alberi. Presente anche don Aniello Manganiello , che ha lodato il progetto come «utilizzo virtuoso e appropriato dei beni confiscati, dando ai ragazzi la possibilità di incontrarsi e giocare insieme. Una vittoria della comunità civile e dello Stato, considerando che tanti spazi vengono anche abbandonati per l’incapacità di valorizzarli. C’è ancora tanta strada da fare ma lo sport ha un grande valore integrativo e serve a portar via i giovani dalle strade, dove la camorra è radicata e dà loro opportunità interessanti a livello economico. Anziché soldi bisogna offrire valori per far capire che c’è un’alternativa».
FONTE: La Città
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