Grazie al successo contro l'ostico Torre del Grifo, l'Aktis Acquachiara ha suggellato un percorso da assoluta protagonista centrando con tre turni d'anticipo la qualificazione ai play-off nel girone Sud del campionato di A2. Un'autentica schiacciasassi la squadra allenata da Barbara Damiani che partita dopo partita ha messo in vetrina la brillantezza e voglia di emergere delle più giovani ma anche e soprattutto l'esperienza e la caparbietà delle "veterane". Tra queste indubbiamente Roberta Tortora (foto Marina Carascon/Napoleggiamo), l'alter ego della signora Scotti Galletta in acqua. Una lunga ed infinita storia d'amore quella tra la calottina numero 8, ereditata da patron Franco Porzio, la Pallanuoto e la famiglia Acquachiara con cui ha debuttato in massima serie a 17 anni e conquistato svariate convocazioni con le Nazionali giovanili. "Sono nata in questa società e qui si è sempre respirato il profumo vero della Pallanuoto - racconta ai nostri microfoni - Vedevo giocare le ragazze e mi appassionavo sempre di più e così ho deciso di mettermi in gioco. Da quel momento non ho più potuto fare a meno di quella palla gialla". Adesso sono le nuove leve a guardare lei come modello di riferimento che dall'età di 12 anni ha scalato le varie categorie con un comun denominatore: i gradi di capitano e l'indole ad essere una guida per le compagne in acqua, trasferendo gli incipit del tecnico con cui l'intesa viaggia col pilota automatico: "Barbara è Barbara, io provo a dare consigli alle mie giovani compagne di squadra perchè so che a volte hanno bisogno anche semplicemente di essere incitate per dare il meglio di loro - aggiunge - Futuro da allenatrice? Ho allenato per anni le categorie giovanili (aggiudicandosi anche importanti trofei da miglior allenatrice come con l'Under 12 allo Yellow Ball, ndr) e mi è piaciuto tantissimo. Chissà cosa mi riserva il futuro!".
Di sicuro il marchio Roberta Tortora sarà impresso per anni e anni nel mondo pallanuotistico ma la priorità adesso è chiudere in bellezza la regular season e preparare l'assalto al ritorno in A1, senza dimenticare le difficoltà e gli ostacoli imposti dalla situazione pandemica: "È stato ed è un periodo difficile - evidenzia l'attaccante classe '90 - Partiamo dal presupposto che in questo momento in cui conviviamo per forza di cose con una pandemia, noi siamo comunque fortunate perché abbiamo la possibilità di fare ciò che amiamo, poi di sicuro è difficile trovare la concentrazione e la forma giusta, ma siamo concentrate e determinate ad arrivare fino in fondo". Il primo traguardo è stato raggiunto ma..."Dobbiamo azzerare tutto, i play-off hanno una vita a parte. Quindi non dobbiamo assolutamente sottovalutare nessuno ma sicuramente puntare sulle certezze che abbiamo avuto quest'anno della nostra squadra e cementato gara dopo gara. Da buona scaramantica gli obiettivi fatico sempre a dirli ma in questo momento di sicuro è quello di dare il massimo per provare ad arrivare più in alto possibile".
Per l'Acquachiara Roberta fa anche l'autista, alternandosi con il ds Leo e l'allenatrice Damiani alla guida del pulmino in occasione delle varie (e anche lunghe) trasferte. Un elemento indispensabile per lo spogliatoio, soprattutto per le compagne più giovani nel loro percorso di crescita umano prima ancora che sportivo: "Bisogna rapportarsi sapendo che loro sono in una fase della loro vita in cui sono delle spugne, assorbono tutto: dai comportamenti sbagliati a quelli corretti e così cerco di dare sempre il meglio di me, perché so che sicuramente sarà utile anche nella loro crescita di giovani donne e di atlete".
Facendo leva anche sul tragitto percorso e vissuto in prima persona che le ha regalato emozioni e aiutato a costruire legami indissolubili: "Rifarei forse tutto, gli errori che ho commesso mi hanno reso la donna che sono oggi, e le cose giuste che ho fatto mi rendono orgogliose - sottolinea Roberta - Nel mio percorso ho incontrato tantissime persone e tante sono diventate le persone con cui ho deciso di condividere anche la mia vita extra sportiva. Sicuramente una di queste è Eliana Acampora, che spero di rivedere presto in acqua...E lei, insieme a Sara Centanni ed Elena Porzio sono i miei punti di riferimento nella vita e devo ringraziare la Pallanuoto per averle incontrate!". Un percorso, ovviamente, fatto di tanti sacrifici, ora come allora: "È difficile far conciliare lo sport e il lavoro ma con tanti sacrifici e tantissima passione si possono fare tante cose. Che poi sono sempre le più belle...".
In chiusura tra sogni e prospettive per rivitalizzare il movimento soprattutto al femminile: "Sarebbe bellissimo vedere la pallanuoto d'estate magari in giro per le varie città, ma purtroppo sono anni che se ne parla ma non si è mai riusciti a partire con un programma serio ma secondo me sarebbe la giusta pubblicità per uno sport che meriterebbe un palcoscenico molto ma molto più grande! I sogni sono tanti e solo a pensarci mi vengono i brividi però, come dicevo anche prima, sono scaramantica e quindi non li dico neanche a bassa voce - chiosa Tortora - Magari poi ci risentiamo...".
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