Miscelavano prodotto semilavorato di pomodoro proveniente da fuori Europa con quello italiano e alla fine etichettavano le confezioni come 100 percento toscano. È l’ipotesi di indagine che in uno stabilimento e in un deposito a Venturina Terme e Campo alla Croce di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, ha portato al sequestro di milioni di confezioni di pomodoro della Italian Food, del gruppo Petti, con sede a Nocera Superiore. A indagare su una delle più grandi frodi in commercio scoperto nell’ambito dell’oro rosso sono i carabinieri per la Tutela Agroalimentare di Roma e di Salerno, che hanno denunciato l’amministratore del gruppo, Antonio Petti, e il direttore generale, il figlio Pasquale, ed altre quattro persone dell’azienda. Il blitz. Ben 35 carabinieri sono entrati nell’azienda livornese trovando gli addetti mentre miscelavano prodotto proveniente da fuori Europa con quello “Made in Italy” per poi imbottigliarlo come “100% italiano” o “100% toscano”. (La Città)
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