Don Antonio Montefusco, attuale parroco a Salerno della chiesa del Cuore Immacolato di Maria al quartiere Pastena, in Vaticano con l’arcivescovo Andrea Bellandi presso la Nunziatura Apostolica che si occupa anche della procedura di nomina dei nuovi vescovi. Proprio mentre all’attenzione di Papa Bergoglio sono i profili di tre sacerdoti dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna- Acerno - lo stesso Antonio Montefusco, 52 anni, con Gerardo Albano, 62, e Marco Russo , 63 - ma di cui uno solo potrà essere indicato alla guida di una Curia. Corsa a tre. Il viaggio in Vaticano con Bellandi se non rappresenta una incoronazione per Montefusco di certo propone scenari sfavorevoli agli altri due indicati per portare sul capo lo zucchetto di colore viola che in ambito ecclesiastico indica il ruolo di vescovo: don Gerardo Albano, rettore del Seminario Metropolitano “Giovanni Paolo II” ma in procinto di essere sostituito per volontà dell’arcivescovo Bellandi da don Michele De Martino che nel 2013 già era stato vice rettore della struttura dove si formano i futuri preti, e don Marco Russo a cui il massimo rappresentante della chiesa salernitana ha preferito il suo vice don Flavio Manzo. Albano venne già proposto come vescovo dal predecessore di Bellandi, l’arcivescovo emerito Luigi Moretti.
I timori. Tra i pochi nell’Arcidiocesi Salerno-Campagna-Acerno ad essere a conoscenza della possibile nomina a vescovo di uno fra i tre sacerdoti risulta proprio monsignor Andrea Bellandi che dal giorno del suo insediamento nel luglio del 2019 ha avuto contatti continui sia con Albano che Russo e Montefusco. Facile intuire, ora, i dubbi di molti nell’apprendere che uno dei tre salernitani papabili a diventare vescovo accompagni l’arcivescovo in Vaticano là dove il Nunzio Apostolico conduce le indagini relative alla nomina di un nuovo responsabile di diocesi preparando, spedendo e organizzando i questionari in cui si chiede quale potrebbe essere il giusto profilo del nuovo pastore, aggiornando la lista dei preti proposti periodicamente dai Vescovi come idonei per l’Episcopato e proponendo alla Congregazione per i Vescovi una terna di candidati tra i quali verrà scelto il nuovo responsabile di una diocesi in Italia.
La speranza. I fedeli, comunque, restano in attesa che dopo 23 anni un prete incardinato nell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna- Acerno venga nominato vescovo. Allora toccò a don Michele De Rosa ordinato vescovo il 3 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II quando la Curia di via Roberto il Guiscardo era guidata dall’attuale arcivescovo emerito Gerardo Pierro ma su proposta al Nunzio Apostolico del predecessore Guerino Grimaldi . Ed in quella occasione i responsabili della chiesa salernitana evitarono in ogni maniera qualsiasi comportamento che potesse creare sospetti sul futuro vescovo sia nei confratelli che tra i fedeli della vasta arcidiocesi di Salerno- Campagna-Acerno.
FONTE: La Città
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