L'attore Domenico Diele torna sul piccolo schermo e scoppia la polemica. Il toscano è tra gli interpreti della nuova fiction in sei puntate “Buongiorno, mamma!”. La miniserie con Raoul Bova e Maria Chiara Giannetta in onda da stasera in “prime time” su Canale 5. Ma è la partecipazione di Diele (che vestirà i panni del vicequestore Vincenzo Colaprico, di origini calabresi) a sollevare il vespaio per il suo gravoso precedente penale: è stato condannato, in via definitiva, a cinque anni e dieci mesi per l'omicidio stradale in cui perse la vita la motociclista Ilaria Dilillo di Montecorvino Pugliano. «Diele fu scritturato da persona libera», precisa la casa di produzione Lux Vide che, per spiegare la partecipazione dell'attore condannato, si è appellata al principio della nostra Carta costituzionale: quello di non colpevolezza fino a definitiva sentenza di condanna. Che, nel caso di specie, è stata pronunciata lo scorso mese di novembre.
«La condanna è intervenuta in un momento successivo alle riprese della serie – precisa la Lux Vide -. Domenico Diele, inoltre, è un bravo attore ed è stato scritturato perché ritenuto idoneo ad interpretare il ruolo. In ogni caso crediamo nel valore riabilitativo della pena previsto anch'esso dalla Costituzione italiana». Anche questa polemica è conseguenza di quella funesta notte: era il 24 giugno del 2017, intorno alle 2, quando Diele, rientrando a Roma da Matera, in Basilicata, mentre era alla guida della sua Audi A3, travolse la motociclista all’altezza dello svincolo autostradale di Pontecagnano sud dell’Autostrada del Mediterraneo. Per Diele cominciò l’odissea giudiziaria che lo costrinse anche a trascorrere un periodo di detenzione domiciliare con il controllo da remoto tramite il braccialetto elettronico. Prima della pronuncia dei giudici capitolini della Quarta sezione penale del «palazzaccio», Diele era stato riconosciuto colpevole già nei primi due gradi di giudizio. Per i giudici, l’attore usò «imprudenza e negligenza». Le perizie tecniche dimostrarono che andava a 157 chilometri orari.
Alla velocità si aggiunse l’aggravante di guidare con la patente sospesa il 6 dicembre 2016 è in stato di alterazione di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti. In questo processo ha avuto un ruolo determinante la parola dei periti. Dell’accusa e della difesa. Soprattutto sui tempi di reazione dell’automobilista, punto su cui si è a lungo dibattuto. Secondo le conclusioni dei periti, Diele non si accorse della presenza dello scooter della Dilillo sulla carreggiata. Lo fece solo 3,3 secondi prima dell’impatto. La frenata della sua auto iniziò qualche secondo dopo il tamponamento. Tale circostanza era stata attribuita alla non perfetta lucidità del conducente dell’auto che investì la Dilillo. Che avesse fatto uso di droga, Diele lo ha ammesso. La Cassazione, nel confermare la sentenza della Corte di Appello di Salerno, dispose la revoca della licenza di guida e la revoca delle pene accessorie. Ora, Diele torna in televisione ed è polemica per la sua non più incensuratezza.
FONTE: La Città
Altri articoli di questo autore:
Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Salerno in Web pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.